Eugenio Giliberti/ Iginio De Luca/ Fabio Giorgi Alberti
Dal 28 Settembre 2013 al 01 Dicembre 2013
Genazzano | Roma
Luogo: CIAC – Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea
Indirizzo: p.za San Nicola 4
Orari: sabato e domenica 10-13/ 16-19
Curatori: Claudio Libero Pisano, Laura Mocci
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 9579010
E-Mail info: press@ciacmuseum.com
Sito ufficiale: http://www.ciacmuseum.com/pagina.php?pagina=Home&pagina_html=home
Eugenio Giliberti
Ho le mani impegnate sto pensando
a cura di Claudio Libero Pisano
Iginio De Luca
Azioni
a cura di Laura Mocci
La Colata Room
Fabio Giorgi Alberti
A Here in another Now
Oltre venti anni di opere di Eugenio Giliberti (Napoli, 1954), costituiscono una imponente personale allestita negli spazi del CIAC nel Castello Colonna di Genazzano: luogo che, che con i suoi numerosi vani divisi su tre livelli, attraversa mille anni di storia e vanta una frequentazione ormai più che trentennale con l’arte contemporanea.
In quest’ottica l’opera di Giliberti risulta del tutto pertinente, vivendo quest’occasione come un modo per costruire un suo percorso all’interno delle sale, tessendo attentamente i fili tra opera-artista-luogo. Giliberti fa propria questa consuetudine anche nella pratica quotidiana: il suo è un lavoro fortemente intriso di una scienza dei materiali che mutua dai suoi ambienti di vita e lavoro: i legni levigati e trattati con cui realizza, a partire dal 1987, i Moduli, unità che è libero di ricombinare ogni volta adattandole a contesti differenti. Oppure gli alberi della sua terra, le Selve del Balzo, una masseria immersa nella campagna avellinese per l’artista fonte di un confronto quotidiano: il diametro degli arbusti, i meli dei poderi, di cui ha fermato il ricordo del loro mutare in veri e propri ritratti. Una traccia del passaggio di Giacomo Leopardi nella strada della sua casa di Napoli è lo spunto per un viaggio di erudizione e ricerca, poi tradotto in un prodotto artistico.
Ancora prova della comunione di Giliberti con le terre da lui battute sono i modellini in scala dei luoghi che hanno ospitato le sue opere nel corso degli anni; realizzati in plastilina o in cera pigmentata e presentati in questa occasione come un’unica installazione.
L’opera dell’artista diviene così il frutto di una speculazione in atto del luogo che attraversa, facendolo in questo modo proprio. Così i modelli di palazzi e fortezze non sono souvenir di spazi visitati, ma sintesi concise di un lavoro svolto in uno spazio preciso con i suoi irripetibili stimoli.
Iginio De Luca (Formia, 1966), con “Azioni”, a cura di Laura Mocci, presenta per la prima volta al pubblico i video dei suoi blitz urbani corredati da 12 scatti di grande formato.
Si tratta di interventi in spazi pubblici attraverso cui l’artista tira le somme dello scenario politico e sociale degli anni zero, con uno sguardo lucido e ironico. Roma è spesso al centro della sua attenzione, come città ancora gravata dal peso della sua storia: l’occhio dell’artista registra così immagini, spunti e cronache dal quotidiano, poi tradotte nelle azioni che ambienta nei salotti buoni di oggi, e cioè spazi aperti, palazzi istituzionali e pubbliche piazze.
Per far questo si serve del video, della sua velocità di azione e dell’effetto di spettacolarità che segue. Ma nel suo lavoro è presente anche la traccia delle antiche pasquinate, manifestazioni popolari e anonime del diniego verso il potere. Iginio De Luca mutua da quest’ultime il sarcasmo che sempre le ha contraddistinte, traducendo la parola scritta in immagini che durano il tempo di pochi secondi, ma non per questo sono meno incisive.
Fabio Giorgi Alberti (Leiden, 1980), è l’artista chiamato questa volta al confronto con la Colata Room, un piccolo ambiente affacciato sul cortile del Castello che un incendio ha reso refrattario verso qualsiasi tentativo di restauro. Con “A Here in another Now” parte dalla mappatura dello spazio, che realizza attraverso scatti in scala 1:1 dell’ambiente per poi ricostruire e strutturare lo stesso spazio con l’uso delle medesime foto. Un ambiente riconvertito in altro, in una nuova entità abitabile ma a partire dalle sue stesse caratteristiche.
Fino al 6 ottobre nella sala Martino V inferiore sarà possibile visitare la mostra "Sensazioni dal Nord" con quaranta opere, dipinti e grafiche di artisti diversamente abili della Scuola Kaarisilta, in Finlandia. Nel corso dell’inaugurazione sarà presentato il catalogo della mostra di Eugenio Giliberti, edito da Orlando Edizioni, con testi di Claudio Libero Pisano, Bruno Corà e Angela Tecce.
Ho le mani impegnate sto pensando
a cura di Claudio Libero Pisano
Iginio De Luca
Azioni
a cura di Laura Mocci
La Colata Room
Fabio Giorgi Alberti
A Here in another Now
Oltre venti anni di opere di Eugenio Giliberti (Napoli, 1954), costituiscono una imponente personale allestita negli spazi del CIAC nel Castello Colonna di Genazzano: luogo che, che con i suoi numerosi vani divisi su tre livelli, attraversa mille anni di storia e vanta una frequentazione ormai più che trentennale con l’arte contemporanea.
In quest’ottica l’opera di Giliberti risulta del tutto pertinente, vivendo quest’occasione come un modo per costruire un suo percorso all’interno delle sale, tessendo attentamente i fili tra opera-artista-luogo. Giliberti fa propria questa consuetudine anche nella pratica quotidiana: il suo è un lavoro fortemente intriso di una scienza dei materiali che mutua dai suoi ambienti di vita e lavoro: i legni levigati e trattati con cui realizza, a partire dal 1987, i Moduli, unità che è libero di ricombinare ogni volta adattandole a contesti differenti. Oppure gli alberi della sua terra, le Selve del Balzo, una masseria immersa nella campagna avellinese per l’artista fonte di un confronto quotidiano: il diametro degli arbusti, i meli dei poderi, di cui ha fermato il ricordo del loro mutare in veri e propri ritratti. Una traccia del passaggio di Giacomo Leopardi nella strada della sua casa di Napoli è lo spunto per un viaggio di erudizione e ricerca, poi tradotto in un prodotto artistico.
Ancora prova della comunione di Giliberti con le terre da lui battute sono i modellini in scala dei luoghi che hanno ospitato le sue opere nel corso degli anni; realizzati in plastilina o in cera pigmentata e presentati in questa occasione come un’unica installazione.
L’opera dell’artista diviene così il frutto di una speculazione in atto del luogo che attraversa, facendolo in questo modo proprio. Così i modelli di palazzi e fortezze non sono souvenir di spazi visitati, ma sintesi concise di un lavoro svolto in uno spazio preciso con i suoi irripetibili stimoli.
Iginio De Luca (Formia, 1966), con “Azioni”, a cura di Laura Mocci, presenta per la prima volta al pubblico i video dei suoi blitz urbani corredati da 12 scatti di grande formato.
Si tratta di interventi in spazi pubblici attraverso cui l’artista tira le somme dello scenario politico e sociale degli anni zero, con uno sguardo lucido e ironico. Roma è spesso al centro della sua attenzione, come città ancora gravata dal peso della sua storia: l’occhio dell’artista registra così immagini, spunti e cronache dal quotidiano, poi tradotte nelle azioni che ambienta nei salotti buoni di oggi, e cioè spazi aperti, palazzi istituzionali e pubbliche piazze.
Per far questo si serve del video, della sua velocità di azione e dell’effetto di spettacolarità che segue. Ma nel suo lavoro è presente anche la traccia delle antiche pasquinate, manifestazioni popolari e anonime del diniego verso il potere. Iginio De Luca mutua da quest’ultime il sarcasmo che sempre le ha contraddistinte, traducendo la parola scritta in immagini che durano il tempo di pochi secondi, ma non per questo sono meno incisive.
Fabio Giorgi Alberti (Leiden, 1980), è l’artista chiamato questa volta al confronto con la Colata Room, un piccolo ambiente affacciato sul cortile del Castello che un incendio ha reso refrattario verso qualsiasi tentativo di restauro. Con “A Here in another Now” parte dalla mappatura dello spazio, che realizza attraverso scatti in scala 1:1 dell’ambiente per poi ricostruire e strutturare lo stesso spazio con l’uso delle medesime foto. Un ambiente riconvertito in altro, in una nuova entità abitabile ma a partire dalle sue stesse caratteristiche.
Fino al 6 ottobre nella sala Martino V inferiore sarà possibile visitare la mostra "Sensazioni dal Nord" con quaranta opere, dipinti e grafiche di artisti diversamente abili della Scuola Kaarisilta, in Finlandia. Nel corso dell’inaugurazione sarà presentato il catalogo della mostra di Eugenio Giliberti, edito da Orlando Edizioni, con testi di Claudio Libero Pisano, Bruno Corà e Angela Tecce.
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