FLEWID VOLUME 3 - Warriors of Freedom

FLEWID VOLUME 3 - Warriors of Freedom, Chapter Eigth "Tomorrow in the battle think on me" | Photographer Angelo Cricchi | Fashion Editor Emi Marchionni | Dress, socks and shoes all Drome

 

Dal 11 Dicembre 2019 al 11 Dicembre 2019

Roma

Luogo: Macro (Asilo)

Indirizzo: Via Nizza 138

Orari: 18.00

Costo del biglietto: Ingresso libero

Sito ufficiale: http://www.flewid-book.com



Mercoledì 11 dicembre ore 18.00 al Macro (Asilo), in Via Nizza 138, si terrà la conferenza stampa di presentazione del il terzo volume del magazine FLEWID con interventi di alcuni dei protagonisti come Barbara Alberti, Vladimir Luxuria, Simonetta Gianfelici, Klaus Mondrian, Emi Marchionni, Angelo Cricchi e Giulio Cascini, modera Valeria Montebello. Questa presentazione segue l’evento di Venerdì 6 dicembre al Contemporary Cluster  con la mostra WARRIORS OF FREEDOM, a cura di Angelo Cricchi e ancora visitabile a Palazzo Cavallerini Lazzaroni in Via dei Barbieri 7 (Roma).

FLEWID è un book magazine ideato dall'editrice transgender Emi Marchionni, con la fondamentale collaborazione di Angelo Cricchi (Creative Director) e di Giulio Cascini (Fashion Director).

FLEWID parla di moda e di arte, con un occhio attento ai corpi che cambiano, ai corpi differenti, ai corpi non uniformati, ai corpi che riflettono pensieri oltre all'estetica.
Tra le novità di questo volume, dal titolo WARRIORS OF FREEDOM, è anche il nuovo formato, 28 x 32 cm, ed il restyling del sito (www.flewid-book.com). La fluidità è anche nelle cover che sono questa volta ben 8; otto copertine per otto personaggi che in questi anni proprio con il loro corpo e con i loro pensieri hanno influenzato la cultura contemporanea per una società liberata dai generi, dai conformismi e dalle etichette.

LE 8 COVER DI FLEWID VOL.4:
1. BARBARA ALBERTI, guerriera aristocratica della parola femminista, scrittrice e giornalista intervistata da Valeria Montebello e ritratta da Angelo Marinelli.
2. SIMONETTA GIANFELICI, top model ritratta dai più illustri fotografi mondiali, interpreta su FLEWID un personale omaggio a Pippa Pacca.
3. La terza copertina è un omaggio alla creatività di VIVIENNE WESTWOOD, una delle prime stiliste al mondo che ha creduto alla rivoluzione senza generi nella moda.
4. La copertina #4 è interpretata da un modello di colore affetto dalla sindrome di down per testimoniare, l'attenzione di FLEWID verso la diversità fisica, che non può precludere a nessuno di partecipare al mondo della moda.
5. VLADIMIR LUXURIA è la cover story #5 , in una intervista dell'editrice Emi Marchionni e con un look sorprendente tra il/la pirata e una gitana grunge.
6. Sesta copertina per il trapper DARK PYREX (Dark Polo Gang).
7. DRAG SYNDROME, la copertina #7 di FLEWID, ci racconta delle 'drag dawn' inglesi.
Si può nascere con la sindrome di Down ed essere ugualmente e favolosamente drag queen come tutti/e.
8. L'ultima cover di FLEWID è dedicata ad un grande artista: il fotografo PAOLO DI PAOLO, ritratto da Nicol Vizioli, con la figlia Silvia, in una ideale staffetta tra generazioni.

IN QUESTO NUMERO SI PARLA ANCHE DI:
Si ripete, anche in questo numero, l’editoriale di moda HOW DO YOU THINK FEELS? (Come credi ci si senta?): attrici e attori di diverse generazioni, da Alessandro Haber a Sabrina Impacciatore, da Marianna Fontana a Guglielmo Scilla e molti altri si sono messi in gioco in prima persona, esplorando la fluidità di genere una serie di scatti fotografici. Orlan, intervista esclusiva di Raffaella Sciarretta all’artista che ha fatto del suo corpo un “dibattito pubblico”.
ROBERTO HERLITZKA, monumento del cinema italiano, è intervistato ed immortalato dalla giovane fotografa italo-vietnamita Francesca Ngoc Tran.
JUNO ROCHE, attivista e scrittrice transgender inglese, da anni si batte per le parità dei diritti nel mondo del lavoro per le persone come lei. Ha ricevuto il Blair Peach Award della NUT per l'eccezionale contributo alla parità.
BENEDICTA CHIGBOLU. La Campionessa azzurra, primatista dei 400mt e parte della staffetta 4x400 di italiane dalla pelle scura di cui si è tanto parlato nei mesi scorsi.

Le otto backcover sono dedicate ad altrettante opere dell’artista iraniana Afarin Sajedi, grazie alla rinnovata preziosa collaborazione con la Dorothy Circus Gallery.

Flewid Book rappresenta un nuovo progetto editoriale ideato e prodotto da Emi Marchionni, fashion stylist e prima editrice transgender in Italia, da sempre impegnata nel suo lavoro a indagare le tematiche connesse al 'gender', distribuito in tutto il mondo dalla Pineapple Media Limited. È un progetto che prende le mosse dall’esigenza di demolire i canoni estetici imperanti e proporre nuovi modelli: Flewid è fluidità nella dimensione temporale del corpo, con le sue mutazioni perseguite volontariamente dal soggetto, o determinate dall’incessante scorrere della vita con i suoi effetti sugli organismi viventi. Ma è anche fluidità della collettività, nei cui interstizi si annidano alterità che accelerano i processi di evoluzione e generano nuove configurazioni della vita in comune.

Flewid è ricerca della bellezza dove i più vedono irregolarità e difetto, è urgenza di raccontare universi sconosciuti, l’orgoglio di esistere di altre età, altre abilità, altri corpi.

Flewid è un incubatore di talenti che conducono la propria ricerca nei terreni della moda, della fotografia e dell’arte, senza temere di oltrepassare i confini tracciati per accedere a terre inesplorate. Già il nome che nasce dall'unione di due parole “FLEW” (simple past del verbo inglese to Fly) e l'“ID” Freudiano che è quella parte della struttura psichica dell’individuo che genera il desiderio. “Flew-Id” quindi evoca quelle pulsioni dell’ID che una volta liberate (fatte volare) oltrepassando barriere mentali o convenzioni sociali prestabilite e rendono l’uomo più appagato psichicamente. Flewid esplora, scopre e declina il concetto di “bellezza non convenzionale” attraverso una serie di storie che parlano di persone e il loro modo di modellare il proprio sviluppo individuale, nel tentativo di delineare una nuova estetica no gender, no mainstream e creare un nuovo immaginario in cui la diversità non è più un ghetto alla moda, ma un ritratto accattivante e in evoluzione della realtà.

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