Francesca Beatrice Borri. Boneyard

Francesca Beatrice Borri, Lips

 

Dal 14 Settembre 2017 al 20 Settembre 2017

Roma

Luogo: Galleria Angelica

Indirizzo: via di Sant’Agostino 11

Orari: lunedi e venerdi 10:00 - 16:00; martedi, mercoledì e giovedì 10:00 - 18:00; sabato 10:00 - 13:00

Curatori: Giuseppe Ussani d’Escobar

Enti promotori:

  • Con il Patrocinio della Biblioteca Angelica e del MiBACT



Il 14 settembre alle 18:00 s’inaugura presso la Galleria Angelica nel cuore di Roma a viadi Sant’Agostino 11 la Personale “Boneyard”di Francesca Beatrice Borri a cura di Giuseppe Ussani d’Escobar e con il Patrocinio della Biblioteca Angelica e del MiBACT.

La mostra organizzata da Sphaerica e con il sostegno di CSC Vision resterà aperta fino al 20 settembre. La personale fa l’occhiolino all’arte Pop Americana e s’incentra sull’originalitàdi tecnica e di espressione dell’artista Francesca Beatrice Borri, già selezionataper la Biennale di Roma 2018.

Le opere della Borri sono delle vere e proprie installazioni, costruite con estrema cura e liberando la fantasia. Lampadine che si accendono, acrilico, alluminio la fanno da padrone. Provocazioni per gli occhi e l’anima. Dall’intervento in catalogo del Curatore Ussani d’Escobar:

“Nella Borri le scritte assolvono la funzione d’incarnare il fascino delle città americane, come Las Vegas, che con la loro bizzarra ed eccentrica luminosità, invitano a perdersi nel sogno. Questo ammaliamento Los Angeles lo aveva già esercitato su Ed Ruscha e molti altri artisti Pop erano rimasti soggiogati daNew York. Borrisi esprime tramite il collage,modalità tipicadella Pop Art; la componente del gioco si affaccia sempre e l’artistaè un instancabile giocatore, ma anche manipolatore della forma. La Borri nel ritagliare le scritte e nell’illuminarle attiva una scelta stilistica e di forma, una sceltaespressiva e di sintesi; l’opera per lei è un campo aperto all’esplorazione ed alla sperimentazione. La Pop Art gioca a carte scoperte, è una radiografia della realtà, ma il mistero rimane nel gioco degli specchi e nelle labbra aperte che sorridono.”

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