Giorgio Galli. Poésie Blanche
Dal 25 Settembre 2014 al 18 Ottobre 2014
Roma
Luogo: Spazio Nuovo Contemporary Art
Indirizzo: via d’Ascanio 20
Orari: da martedì a sabato 10-19
Curatori: Guillaume Maitre, Paulo Perez Mouriz
E-Mail info: info@spazionuovo.net
Sito ufficiale: http://www.spazio nuovo.net
Spazio Nuovo è lieta di presentare la mostra Poésie Blanche di Giorgio Galli. L’esposizione accoglie una selezione degli ultimi lavori dell’artista divisi tra pittura e scultura. Artista appassionato e tormentato, Galli si confronta con i materiali poveri del quotidiano: la cenere, le polveri, le terre, legno, stoffe, vetro, soggetti che la sua pittura rende protagonisti come tracce di un percorso, di un discorso che da privato diventa corale: perché Galli racconta la Storia.
Ogni evento descritto dal personale alfabeto pittorico dell’artista, si rivela come una domanda che invita alla riflessione, alla speranza, alla preghiera; ma soprattutto alla memoria. “Incontriamo questi frammenti del sopravvissuto o objets trouvés, in molti suoi contesti pittorici, invecchiati e sfibrati dall’uso e dal tempo, esautorati dalla funzione cui erano destinati in origine, ma anche dalla materia di appartenenza. Essi sono dotati di una consistenza nuova, una tattilità ruvida e superba ed un fascino intrinseco che solo un personaggio da palcoscenico possiede. Questi, non sono quasi mai solisti, ma entrano a far parte di un ampio dialogo, liberamente accostati a cenere, gesso, grumi e pigmenti di colore di eterogenea natura, mediante una gestualità energica e spontanea”. E ancora Virginia Vittorini aggiunge: “Ogni oggetto ha subito accurata manipolazione, tanto da sembrare giunto fino a noi da un’esistenza fatta di lotte e stenti, dopo estenuanti tribolazioni”. Conclude: “Si avverte, nelle sue creazioni, il tempo delle cose che scorre e logora tutto inesorabilmente e il tempo storico, idealizzato, intriso di passione e ideologia, che non invecchia mai”.
Per i curatori, nessun pittore come Galli esprime con una decisione e un’emozione cosi forti, i nuovi codici di una possibile e salvatrice poesia. Se la nuova serie di lavori, i nuovi colori chiari, i grandi formati luminosi e le sculture essenziali colpiscono e permettono di entrare in un mondo di poesia inedito, la composizione perfetta rimane l’arma più potente di Galli che offre un quadro toccante a ciò che lo commuove e lo ispira senza tregua.
Ogni evento descritto dal personale alfabeto pittorico dell’artista, si rivela come una domanda che invita alla riflessione, alla speranza, alla preghiera; ma soprattutto alla memoria. “Incontriamo questi frammenti del sopravvissuto o objets trouvés, in molti suoi contesti pittorici, invecchiati e sfibrati dall’uso e dal tempo, esautorati dalla funzione cui erano destinati in origine, ma anche dalla materia di appartenenza. Essi sono dotati di una consistenza nuova, una tattilità ruvida e superba ed un fascino intrinseco che solo un personaggio da palcoscenico possiede. Questi, non sono quasi mai solisti, ma entrano a far parte di un ampio dialogo, liberamente accostati a cenere, gesso, grumi e pigmenti di colore di eterogenea natura, mediante una gestualità energica e spontanea”. E ancora Virginia Vittorini aggiunge: “Ogni oggetto ha subito accurata manipolazione, tanto da sembrare giunto fino a noi da un’esistenza fatta di lotte e stenti, dopo estenuanti tribolazioni”. Conclude: “Si avverte, nelle sue creazioni, il tempo delle cose che scorre e logora tutto inesorabilmente e il tempo storico, idealizzato, intriso di passione e ideologia, che non invecchia mai”.
Per i curatori, nessun pittore come Galli esprime con una decisione e un’emozione cosi forti, i nuovi codici di una possibile e salvatrice poesia. Se la nuova serie di lavori, i nuovi colori chiari, i grandi formati luminosi e le sculture essenziali colpiscono e permettono di entrare in un mondo di poesia inedito, la composizione perfetta rimane l’arma più potente di Galli che offre un quadro toccante a ciò che lo commuove e lo ispira senza tregua.
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