I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista

I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista

 

Dal 14 Settembre 2016 al 18 Novembre 2016

Roma

Luogo: Casa della Memoria e della Storia

Indirizzo: via San Francesco di Sales 5

Orari: da lunedì a venerdì 9.30-20

Curatori: Annacarla Valeriano, Costantino Di Sante

Enti promotori:

  • Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale Dipartimento Attività Culturali e Turismo
  • Irsifar

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 060608

Sito ufficiale: http://www.comune.roma.it/pcr/it/casa_dellamemoria_dellastoria.page



Dal 14 settembre al 18 novembre 2016 la Casa della Memoria e della Storia ospita la mostra I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista, immagini e documenti sulle donne ricoverate in manicomio durante il periodo fascista, nata dalla volontà di restituire voce e umanità alle tante recluse che furono estromesse e marginalizzate dalla società dell’epoca.

Figlie, madri, mogli, spose, amanti: donne vissute durante il Ventennio. Ai volti delle ricoverate sono affiancati diari, lettere, relazioni mediche che raccontano la femminilità a partire dalla descrizione di corpi inceppati e restituiscono l’insieme di pregiudizi che hanno alimentato storicamente la devianza femminile. Durante il regime fascista si ampliarono i contorni che circoscrivevano i concetti di emarginazione e di devianza e i manicomi finirono con l’accentuare la loro dimensione di controllo e di repressione; tra le maglie delle istituzioni totali rimasero imbrigliate anche quelle donne che non seppero esprimere personalità adeguate agli stereotipi culturali del regime o non assolsero completamente ai nuovi doveri imposti dalla “Rivoluzione Fascista”.
 
Alle immagini, esposte nella mostra, sono state affiancate le parole: quelle dei medici, che ne rappresentarono anomalie ed esuberanze, ma anche le parole lasciate dalle stesse protagoniste dell’esperienza di internamento nelle lettere che scrissero a casa e che, censurate, sono rimaste nelle cartelle cliniche. Il manicomio, in questo senso, è stato un osservatorio privilegiato dal quale partire per analizzare i modelli culturali – di matrice positivista - che hanno storicamente contribuito a costruire la devianza femminile e che durante il Ventennio furono ideologicamente piegati alle esigenze del regime. Il lavoro di ricerca e di valorizzazione condotto su questi materiali ha permesso di recuperare una parte fondamentale della nostra memoria e di restituirla alla collettività.
 
La mostra ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni e le attività culturali e del turismo e della Regione Abruzzo. Le fotografie e i documenti al centro del percorso espositivo provengono in larga parte dall’archivio storico del manicomio Sant'Antonio Abate di Teramo.
 
La mostra, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale Dipartimento Attività Culturali e Turismo, è a cura di Annacarla Valeriano e Costantino Di Sante, promossa dall’Irsifar e realizzata dalla Fondazione Università degli Studi di Teramo in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Teramo e l’Archivio di Stato di Teramo.

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