I Giovedì della Villa
Dal 07 Dicembre 2017 al 07 Dicembre 2017
Roma
Luogo: Accademia di Francia a Roma - Villa Medici
Indirizzo: viale Trinità dei Monti 1
Orari: h 18
Costo del biglietto: Ingresso gratuito (nel limite dei posti disponibili)
Telefono per informazioni: +39 06 67611
Sito ufficiale: http://www.villamedici.it
ore 18 Un esilio felice: gli ultimi anni di Gustave Courbet
conversazione fra lo scrittore David Bosc,
la storica dell’arte Irene Baldriga e il critico letterario ed editore Lorenzo Flabbi
ore 19 Torn – Strappati
Proiezione del film documentario realizzato da Alessandro Gassmann
per l’UNHCR (L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati)
e incontro con Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR sud-europea
ore 20.30 Clotilde Courau
lettura de La folle allure (Folli i miei passi) di Christian Bobin,
accompagnata dal fisarmonicista Lionel Suarez
Si spazia dalla letteratura al cinema il 7 dicembre a Villa Medici, con tre appuntamenti organizzati per il ciclo I Giovedì della Villa, ideato dalla direttrice Muriel Mayette-Holtz e curato da Cristiano Leone.
Ad aprire la serata, alle 18, Un esilio felice: gli ultimi anni di Gustave Courbet, conversazione fra David Bosc, classe 1973, uno dei romanzieri francesi più celebrati degli ultimi anni, Irene Baldriga, storica dell’arte molto attiva nel sistema dell'istruzione, e Lorenzo Flabbi, critico letterario ed editore. Alle 19 verrà proiettato Torn – Strappati, il documentario realizzato dall’attore Alessandro Gassmann, che racconta la vita e le speranze dei tanti artisti siriani rifugiati in Giordania e in Libano; a presentarlo Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR (L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), di cui Gassmann è ambasciatore. La pluripremiata attrice francese Clotilde Courau sarà protagonista della terza e ultima parte della serata, alle 20.30, con una lettura de La Folle allure (Folli i miei passi) dello scrittore francese Christian Bobin, accompagnata dal fisarmonicista Lionel Suarez.
Ore 18: Un esilio felice: gli ultimi anni di Gustave Courbet. Luglio 1873: il grande pittore realista Gustave Courbet – autore del dipinto Origine del mondo, al centro di mille scandali – inizia il suo esilio in Svizzera. È tra i protagonisti dell’irripetibile stagione della Comune di Parigi e contribuisce all’abbattimento della colonna Vendôme, simbolo del più tronfio imperialismo. Condannato a risarcire i danni e a scontare sei mesi di galera in una Francia insanguinata dalla reazione, Courbet sceglie la fuga, ossia la libertà. E proprio come «la conseguenza di una libertà» David Bosc narra – nel suo romanzo La chiara fontana (2013), vincitore di diversi premi e finalista al premio Goncourt – gli ultimi quattro anni di vita di questo colosso della pittura, una libertà che è «dovere di governare se stessi» e coincide con le gioie, pure e contagiose, dell’Arte e della Natura. Con una lingua luminosa, Bosc alterna in un vivace montaggio documenti, testimonianze e lucida immaginazione per consegnarci un modello di etica pratica e sensoriale, il ritratto di un uomo schietto, generoso, lontanissimo da ogni mitologia della genialità. La vita ebbra e consapevole di un artigiano del sublime. David Bosc (1973, Carcassonne, Francia) è scrittore e direttore editoriale della casa editrice Noir sur Blanc, traduttore di Swift e Campana. Dopo aver vissuto tra Marsiglia, Parigi e Varsavia, si è stabilito a Losanna. Con La chiara fontana ha fatto incetta di riconoscimenti aggiudicandosi, tra gli altri, il Prix Marcel Aymé e il Prix suisse de littérature. Con Mourir et puis sauter sur son cheval (2016) ha ottenuto il Prix Michel-Dentan.
Ore 19: Torn – Strappati. “Come fare per mantenere vive le proprie idee quando si è privati di una casa, di una nazione, di tutto?” L’interrogativo di Nour Shamma, artista siriano rifugiato, è al cuore del film documentario Torn. Per realizzarlo, Alessandro Gassmann ha incontrato poeti, musicisti, scrittori, attori, scultori, registi e pittori siriani che oggi vivono nel campo di Zaatari, in Giordania, e a Beirut. Seppur strappati alle loro terre, questi artisti sono consapevoli di quanto sia importante preservare la propria identità, e quella del loro paese, tramite l’espressione artistica. Presentando il film, Carlotta Sami offre l’occasione di discutere sull’importanza dell’impegno, nell’arte, della testimonianza degli artisti e della vivacità culturale per la ricostruzione post-conflittuale di un territorio.
Ore 20.30: Clotilde Courau. La carriera di Clotilde Courau è proteiforme e si muove agilmente dal film d’autore alle grandi rappresentazioni teatrali, passando per le produzioni televisive e cambiando facilmente registro, pur mantenendo una qualità e una intensità interpretativa fuori dall’ordinario. L’attrice francese inizia nel 1990 con Le Petit Criminel di Jacques Doillon, grazie al quale ottiene un premio come migliore attrice al festival internazionale di cinema di Berlino. Successivamente, con la sua interpretazione di Solange nel film Elisa di Jean Becker, nel 1995, riceve il Prix de la Société des auteurs et compositeurs dramatiques. Ha recitato con alcuni tra i più importanti registi francesi, da B. Tavernier a G. Nicloux e O. Dahan, e più di recente con P. Garrel nello splendido L’ombre des femmes (2015). A Villa Medici, Clotilde Courau propone una lettura del romanzo di Christian Bobin (1951, Le Creusot, Francia) La Folle allure (Gallimard 1995; edito in Italia nel 2013 da Edizioni Socrates con AnimaMundi, tradotto in Folli i miei passi). Al centro della storia è una bambina che si innamora di un lupo, sfidando un tabù da fiaba. La lettura sarà accompagnata dal fisarmonicista francese Lionel Suarez(1977, Rodez).
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