Interior Space. A Visual Exploration of the International Space Station. Fotografie di Paolo Nespoli
Dal 30 Ottobre 2020 al 19 Dicembre 2020
Roma
Luogo: Galleria del Cembalo
Indirizzo: largo della Fontanella di Borghese 19
Orari: dal mercoledi al venerdi dalle 15.30 alle 19.00; sabato dalle 11.00 alle 19.00 o su appuntamento. Apertura straordinaria: 2 e 3 novembre
Prolungata: fino al 19 dicembre 2020
Telefono per informazioni: +39 06 83796619
Il prossimo 2 novembre la Stazione Spaziale Internazionale, la ISS, vertice della più alta tecnologia a cui l’Italia ha dato un contributo progettuale e scientifico significativo, festeggerà il 20° anno dell’abitazione umana continuativa. In occasione dell’anniversario, la Galleria del Cembalo di Roma presenterà in prima nazionale le fotografie realizzate da Paolo Nespoli a bordo della Stazione Spaziale. Una visione di straordinario impatto visivo mai raggiunta fino ad oggi.
Da due decenni gli esseri umani vivono e lavorano nella Stazione Spaziale Internazionale, la ISS, la casa, il laboratorio, “l’oggetto” tecnologico più estremo che ruota intorno alla terra a 400 km di altezza e a una velocità di 27.500 km all’ora. Novanta minuti nel vuoto dell’universo e l’astronave compie il giro del pianeta. Una giornata intera e gli astronauti, che lavorano alacremente a un serratissimo programma di esperimenti scientifici, vedono sorgere e tramontare il sole sedici volte. In un futuro non lontano, forse tra quattro anni, il nostro avamposto tra le stelle seguirà irrimediabilmente un destino già scritto: scomparire per sempre vaporizzandosi nel rientro distruttivo sulla terra. Realtà che ha spinto Paolo Nespoli a documentare questo capolavoro ultimo del pensiero rinascimentale.
Ad aprire le porte dell’International Space Station è uno degli astronauti italiani più carismatici, Paolo Nespoli, che durante la sua ultima missione ha ritratto l’interno della ISS con un’attenzione fotografica da grande autore. Non è la prima volta che Paolo Nespoli esprime questo suo originalissimo talento. Da molti anni, dalla ormai storica missione in Libano nel 1982, al comando del generale Franco Angioni, Nespoli ha affiancato all’impegno militare un’intensa attività fotografica. Abilità, con acrobatiche riprese anche durante i lanci, che gli è valsa, una volta divenuto ingegnere aerospaziale e astronauta, un punto di particolare interesse nella sua formazione. Dalla sua prima missione nello spazio nel 2007, e nelle seguenti missioni di lunga durata nel 2010-2011 e nel 2017, per un totale di 313 giorni in orbita, Paolo Nespoli ha fotografato la terra e la sua bellezza, e in particolare la bellezza della “notte del mondo”, con autentica sensibilità artistica. Sguardo magnifico, che lo ha eletto a interprete di una documentazione mai affrontata fino a oggi: quella dell’interno della stazione spaziale, passando dalla lunga prospettiva che collega i vari moduli e i laboratori, ai singoli ambienti, ai più estranianti e complessi dettagli tecnologici.
Il progetto di Interior Space. A Visual Exploration of the Space Station nasce in collaborazione con il fotografo americano Roland Miller, che ha documentato a terra i vari centri americani NASA, impiegati per la progettazione della tecnologia ISS e all’addestramento degli astronauti. Una selezione di queste immagini è presente in mostra.
La mostra, corredata da un volume edito da Damiani Editore, è una prima nazionale, se non internazionale. Nella cornice suggestiva della Galleria del Cembalo, il percorso si snoderà attraverso un’ampia selezione di immagini di grande formato che ritraggono l’interno della Stazione Spaziale Internazionale. Completano la mostra alcune fotografie inedite che Paolo Nespoli ha dedicato alla visione notturna della terra nei momenti spettacolari dell’alba e dell’aurora boreale.
Non è un caso se Roma è stata scelta quale sede della presentazione ufficiale della ricerca fotografica. Ognuna di queste splendide immagini rende omaggio a una delle più recenti discipline scientifiche e storiche insieme, l’archeologia spaziale, di cui Alice Gorman e Justin P. Walsh, autori presenti nel libro con due interventi, sono i massimi esperti. E se la ISS, destinata a scomparire, stesse diventando una vestigia classica? Un’altra, nuovissima Domus Aurea? E se questa casa che parla al futuro portasse con sé già le tracce del nostro passato? Le immagini di Paolo Nespoli sono l’inizio di uno strepitoso romanzo, e non solo di fantascienza. Entriamo nella ISS e continuiamo a immaginare il nostro viaggio nell’universo.
La mostra è realizzata con il sostegno di Leonardo
Paolo Nespoli nasce a Milano e cresce in Brianza. Nel 1977, dopo il liceo scientifico, è chiamato al servizio militare di leva nell’Esercito dove rimane per otto anni. Come operatore delle Forze Speciali, nel 1982-1984 fa parte del Contingente Italiano della Forza Multinazionale di Pace in Libano. Al rientro lascia l’Esercito e si iscrive alla Polytechnic University di New York ottenendo un Bachelor in Ingegneria Aerospaziale e un Master in Aeronautica e Astronautica. L’Università di Firenze gli riconosce una laurea in Ingegneria Meccanica.
Nel 1989 rientra in Italia per lavorare come ingegnere progettista, per poi essere assunto in qualità di istruttore dall’Agenzia Spaziale Europea a Colonia in Germania. Nel 1998 è selezionato come astronauta europeo ed è distaccato al Johnson Space Center di Houston in Texas, dove viene inserito e addestrato nel corpo astronauti della NASA.
Vola nello spazio la prima volta nel 2007 a bordo dello Space Shuttle Discovery STS-120, missione di breve durata destinata alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale. Con navicelle russe Soyuz, nel 2010 prima e nel 2017 poi, torna sulla stazione spaziale per due missioni di lunga durata: Expedition-26/27 e Expedition-52/53. Nella sua ventennale carriera di astronauta ha totalizzato 313 giorni di permanenza nello spazio.
Nel 2019 Paolo Nespoli ha concluso la sua collaborazione con ESA e oggi svolge un’intensa attività di conferenziere in tutto il mondo.
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