Intramoenia extra art. Watershed e Jan Fabre

Intramoenia extra art. Watershed e Jan Fabre, MAXXI, Roma
Dal 29 November 2013 al 29 November 2013
Roma
Luogo: MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Indirizzo: via Guido Reni 4a
Orari: dalle 18.30
Enti promotori:
- Associazione Eclettica Cultura dell’Arte
Telefono per informazioni: +39 06 3210181/ 329 8573475
E-Mail info: am.giannone@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.intramoeniaextrart.it/watershed/
In omaggio all'antologica di Jan Fabre in corso al MAXXI di Roma (a cura di Germano Celant, fino al 16 febbraio 2014), ?l’Associazione Eclettica Cultura dell’Arte promuove l’incontro Intramoenia extra art. Watershed e Jan Fabre, che punta l’attenzione sulle attività sviluppate nell’ambito di Intramoenia extra art e della sua evoluzione internazionale, intitolata Watershed, progetto interdisciplinare classificatosi primo assoluto al “Programma Cultura“ della Commissione Europea, conclusosi nel settembre 2013.
L’appuntamento al MAXXI si inquadra nel contesto espositivo che vede Jan Fabre e le sue azioni performative al centro della mostra “Stigmata”: il concetto della “perforazione” di se stessi e del proprio ambiente sarà rintracciato nelle video-performance prodotte per Watershed e ispirate al testo “L’histoire des larmes” del grande maestro belga.
L’incontro si articolerà in tre momenti tematici.
Il primo, “Intramoenia extra art. Watershed: L'espansione in Europa di un'idea nata in Puglia”, vedrà la presentazione del modello di “museo temporaneo diffuso” prodotto da Eclettica_Cultura dell’Arte e testato in Puglia nel quinquennio 2005/2010, quindi si sposterà a illustrarne l’articolazione in forma di dialogo e scambio internazionale incarnata da Watershed. Alla conversazione tra Maria Cristina Crespo, storica dell’arte, sociologa e artista, Giusy Caroppo, ideatrice di Intramoenia Extra Art/Watershed e Aldo Torre, Project manager di Watershed interverranno Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia e Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia.
Secondo e terzo momento saranno dedicati all’approfondimento del rapporto tra Watershed e Jan Fabre, partner d’eccezione con Troubleyn e, in particolare, l’ispirazione tratta dal suo testo teatrale “L’histoire des larmes” , a cominciare dalla video performance liberamente ispirata al testo, adattato e messo in scena in spazi urbani periferici della città di origine, Barletta dalla Compagnia delle Formiche. L’opera nasce dalle coreografie di Stefania D’Onofrio e dalla regia di Giampiero Borgia che saranno presenti all’incontro, introdotto da Andrea Porcheddu, critico teatrale e giornalista, docente di Metodologia della critica dello spettacolo allo IUAV di Venezia.
Chiude la serata la proiezione del video in tre tempi di Sarah Ciracì “Dove c’è vita, c’è acqua” che rilegge, in chiave visionaria, il fil rouge di Watershed attraverso gli interventi di libera recitazione di Maurice Nio, Filippo Timi, Nichi Vendola. Il video, già presentato in anteprima all’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles e nel convegno Dialogues on Sustainability alla Seconda Università di Napoli (DIcDEA) sarà introdotto, alla presenza dell’autrice Sarah Ciracì, da Claudio Scotto di Carlo, Direttore Programmi e Artistico di Tele+, Discovery Channel, Babel,Condè Nast.
Nel corso della serata verrà illustrato il progetto di comunicazione visiva di Watershed (a cura di QB + L/ABLE, catalogo Ed. Rotas), che mantiene la stessa impostazione fluida del concept curatoriale: un logotipo reinterpretato matericamente in relazione a ogni artista, una pluralità di immagini e supporti comunicativi.
L’appuntamento al MAXXI si inquadra nel contesto espositivo che vede Jan Fabre e le sue azioni performative al centro della mostra “Stigmata”: il concetto della “perforazione” di se stessi e del proprio ambiente sarà rintracciato nelle video-performance prodotte per Watershed e ispirate al testo “L’histoire des larmes” del grande maestro belga.
L’incontro si articolerà in tre momenti tematici.
Il primo, “Intramoenia extra art. Watershed: L'espansione in Europa di un'idea nata in Puglia”, vedrà la presentazione del modello di “museo temporaneo diffuso” prodotto da Eclettica_Cultura dell’Arte e testato in Puglia nel quinquennio 2005/2010, quindi si sposterà a illustrarne l’articolazione in forma di dialogo e scambio internazionale incarnata da Watershed. Alla conversazione tra Maria Cristina Crespo, storica dell’arte, sociologa e artista, Giusy Caroppo, ideatrice di Intramoenia Extra Art/Watershed e Aldo Torre, Project manager di Watershed interverranno Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia e Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia.
Secondo e terzo momento saranno dedicati all’approfondimento del rapporto tra Watershed e Jan Fabre, partner d’eccezione con Troubleyn e, in particolare, l’ispirazione tratta dal suo testo teatrale “L’histoire des larmes” , a cominciare dalla video performance liberamente ispirata al testo, adattato e messo in scena in spazi urbani periferici della città di origine, Barletta dalla Compagnia delle Formiche. L’opera nasce dalle coreografie di Stefania D’Onofrio e dalla regia di Giampiero Borgia che saranno presenti all’incontro, introdotto da Andrea Porcheddu, critico teatrale e giornalista, docente di Metodologia della critica dello spettacolo allo IUAV di Venezia.
Chiude la serata la proiezione del video in tre tempi di Sarah Ciracì “Dove c’è vita, c’è acqua” che rilegge, in chiave visionaria, il fil rouge di Watershed attraverso gli interventi di libera recitazione di Maurice Nio, Filippo Timi, Nichi Vendola. Il video, già presentato in anteprima all’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles e nel convegno Dialogues on Sustainability alla Seconda Università di Napoli (DIcDEA) sarà introdotto, alla presenza dell’autrice Sarah Ciracì, da Claudio Scotto di Carlo, Direttore Programmi e Artistico di Tele+, Discovery Channel, Babel,Condè Nast.
Nel corso della serata verrà illustrato il progetto di comunicazione visiva di Watershed (a cura di QB + L/ABLE, catalogo Ed. Rotas), che mantiene la stessa impostazione fluida del concept curatoriale: un logotipo reinterpretato matericamente in relazione a ogni artista, una pluralità di immagini e supporti comunicativi.
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