Inventory. The Fountains of Za’atari. Conversazione tra l’artista Margherita Moscardini e Kilian Kleinschmidt

Opera di Margherita Moscardini

 

Dal 27 Settembre 2018 al 27 Settembre 2018

Roma

Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Indirizzo: via Guido Reni 4/a

Enti promotori:

  • Fondazione Pastificio Cerere di Roma

Costo del biglietto: Ingresso libero fino a esaurimento posti. Il talk si svolgerà in lingua inglese

Telefono per informazioni: +39 06 45422960

E-Mail info: info@pastificiocerere.it

Sito ufficiale: http://www.pastificiocerere.it



Inventory. The Fountains of Za’atari è il progetto dell’artista Margherita Moscardini frutto del lavoro svolto all’interno di Camp Za’atari in Giordania, che è il secondo campo per rifugiati più grande al mondo; il progetto è promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere di Roma, che accoglie nei suoi spazi la mostra a cura di Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione.
Nucleo centrale sono il libro e la scultura destinati alla collezione delMadre · museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli.

Il progetto è vincitore della prima edizione del bando Italian Council 2017, concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.

Inventory. The Fountains of Za’atari è stato realizzato anche con il supporto in Giordania dell’Ambasciata d'Italia ad Amman; The Khalid Shoman Foundation, Darat al Funun, Amman; AICS Amman; UNHCR. In collaborazione con il collettivo diretto da Abu Tammam Al Khedeiwi Al Nabilsi e Marta Bellingreri.
Camp Za’atari è stato aperto nel 2012 in Giordania per accogliere la Siria in fuga dalla guerra civile. Nel 2015 ha raggiunto una popolazione di 150.000 persone, diventando la quarta città più grande della Giordania. Attualmente sono 80.000 i siriani residenti.

“Za’atari è un osservatorio privilegiato su cui sono state investite risorse enormi e sperimentate tecnologie avanzate di servizi e impianti energetici. Finora Za’atari ci ha consentito di assistere al rapido processo di formazione di una città: in cinque anni il deserto si è trasformato prima in tendopoli e poi in città con un proprio sistema
economico” (Margherita Moscardini).
Dal settembre 2017 Margherita Moscardini lavora nel campo osservandolo attraverso il doppio paradigma posto dalla condizione dei rifugiati che, da un lato mettono in discussione
il concetto d’Europa e stato nazione, dall’altro ci chiamano a ripensare i campi come realtà urbane. Possono queste città essere concepite non più solo nel contingente dell’emergenza umanitaria, ma nel lungo termine, come sistemi virtuosi a cui si dedichino le menti migliori affinché diventino modelli giuridici, economici e sociali da esportare, forse capaci addirittura di diventare nuovo paradigma politico?

Sono previste delle presentazioni del progetto in Italia e all’estero: al Politecnico di Milano (1 ottobre 2018), all’ Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles (3 ottobre 2018, ore 19) e di Istanbul (12 ottobre 2018), al Centre de la Photographie a Ginevra e alla Columbia University di New York (autunno 2018).

Margherita Moscardini
Margherita Moscardini indaga le relazioni tra processi di trasformazione di ordine urbano, sociale e naturale legati a specifiche geografie. La sua pratica privilegia il processo e progetti a lungo termine che sviluppa attraverso interventi in larga scala, disegni, scritti, modelli in scala e video. Negli ultimi anni ha studiato i campi per rifugiati come città da ripensare comemodelli urbani virtuosi. Moscardini ha studiato arte a Bologna, Italia; ha frequentato il CSAV della Fondazione Antonio Ratti di Como con Yona Friedman e è stata research fellow 2015 dell'Italian Academy for Advanced Studies in America, Columbia University, New York. Moscardini ha sviluppato progetti in città italiane, a Istanbul, Seoul e lungo la costa atlantica europea; il suo lavoro è stato mostrato da istituzioni come ISCP, New York, MAXXI, Roma; MMCA, Seoul; Palazzo Reale, Milano, etc.

Kilian Kleinschmidt
Kilian Kleinschmidt è un imprenditore sociale ed ex funzionario dell'UNHCR che ha lavorato come direttore del campo profughi di Zaatari in Giordania. Ha assunto il ruolo di "Senior Field Coordinator" per l'UNHCR nel campo profughi di Zaatari il 12 marzo 2013. Dopo un periodo di 25 anni con le Nazioni Unite, ha fondato la sua società di consulenza di soccorso chiamata Switxboard credendo nella connettività e nelle rete come una possibile soluzione alle lacune dello sviluppo. Ha anche lavorato come consulente in materia di rifugiati e immigrazione presso il Ministero degli Interni austriaco, per il Cancelliere austriaco e il Ministro tedesco per lo Sviluppo e sostiene a livello mondiale le cause relative ai diritti dei rifugiati e alle migrazioni.

Pippo Ciorra
Architetto, critico, docente, collabora con giornali e riviste ed è autore di molti saggi e pubblicazioni. E’ direttore del dottorato internazionale Villard d’Honnecourt e professore presso la SAAD di Ascoli Piceno. Ha curato e allestito mostre in Italia e all’estero; dal 2009 è senior curator per l’architettura al MAXXI.

Marcello Smarrelli
Marcello Smarrelli è storico dell’arte e curatore. Dal 2016 è Responsabile delle attività espositive per il Comune di Pesaro, Art Advisor della Fondazione Centro Arti Visive Pescheria. Dal 2014 è Curator at Large presso Fondazione Memmo Arte Contemporanea, dal 2011 Direttore Artistico della Fondazione Pastificio Cerere e dal 2007 Direttore Artistico della Fondazione Ermanno Casoli. 

Giovedì 27 settembre 2018 ore 18
MAXXI
Sala Graziella Lonardi Buontempo

18.00
Saluto di Pippo Ciorra, Senior Curator MAXXI Architettura
Saluto Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Pastificio CerereConversazione tra l’artista Margherita Moscardini e Kilian Kleinschmidt, imprenditore
sociale

19.30
Visita alla mostra Inventory. The Fountains of Za’atari e presentazione del catalogo presso la Fondazione Pastificio Cerere

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