Julian Opie. Walking Figures
Dal 11 Maggio 2023 al 15 Settembre 2023
Roma
Luogo: Galleria Valentina Bonomo
Indirizzo: Via del Portico d’Ottavio 13
Orari: da martedì a sabato 15-19
Telefono per informazioni: +39 06.6832766
E-Mail info: info@galleriabonomo.com
Sito ufficiale: http://www.galleriabonomo.com
La Galleria Bonomo è lieta di annunciare l’apertura della mostra personale di Julian Opie che si inaugura giovedì 11 maggio 2023 dalle ore 15 alle ore 21.
In occasione della quarta mostra personale presso la Galleria, Julian Opie presenta le sue nuove walking figures, tredici opere raffiguranti persone in movimento riprese dalla strada. Ogni figura è del tutto unica con il suo stile che si distingue attraverso l’abbigliamento, il movimento del corpo, gli oggetti o i semplici accessori. I protagonisti sono colti nella loro quotidianità, gente che cammina con uno scopo ben preciso spesso stringendo in mano il telefono o leggendo una e-mail.
I soggetti sono rielaborati dall’artista che arriva all’essenza della forma attraverso un processo di minimalizzazione del segno. Ne scaturiscono opere che, seppure stilizzate, non perdono né in espressività né in peculiarità e la cui freschezza è esaltata anche dall’estrema immediatezza con cui si offrono allo spettatore. Definite “icone moderne” di ulna realtà generica e generalizzata, le opere di Opie pongono alla ribalta problemi legati alla psicologia della percezione e alla pratica della conoscenza approfondendo l’ambiguo rapporto tra la realtà e il suo corrispettivo feticcio. Reso con la tecnologia digitale, il mondo di Opie è, di fatto, una meditazione sul gioco complesso fra la natura e l’artificio, tra il segno e la realtà osservata e sperimentata.
La mostra è presentata da un testo di Valentino Catricalà, direttore della SODA Gallery di Manchester.
Julian Opie è nato nel 1958 a Londra e si è laureato nel 1983 alla Goldsmiths School of Art, studente di Michael Craig-Martin. Vive e lavora a Londra.Opie ha esposto ampiamente nel Regno Unito e a livello internazionale, con importanti mostre in musei come: Kunstverein di Colonia, Hayward Gallery e ICA a Londra, Lehnbachhaus a Monaco di Baviera, K21 a Dusseldorf, MAK a Vienna, Mito Tower in Giappone, CAC a Malaga e IVAM a Valencia, MoCAK a Cracovia, Tidehalle a Helsinki e Fosun Foundation a Shanghai, Suwon IPark Museum of Art in Corea.Opie ha presentato numerosi progetti pubblici in città di tutto il mondo, in particolare: Dentsu Building a Tokyo (2002), City Hall Park a New York (2004), Mori Building, Omotesando Hill in Giappone (2006), Fiume Vltava a Praga (2007), Phoenix Art Museum USA (2007), Dublin City Gallery in Irlanda (2008), Seoul Square in Corea del Sud (2009), Regent’s Place a Londra (2011), Calgary, Canada, The Lindo Wing, St Mary’s Hospital, Londra e più recentemente installazioni permanenti presso SMETS in Belgio, PKZ a Zurigo, Arendt e Medernach a Lussemburgo, Taipei, Taiwan e Tower 535, Causeway Bay a Hong Kong.Le opere di Opie sono presenti in molte collezioni d’arte pubbliche, tra cui Tate, British Museum, Victoria & Albert, Arts Council, British Council e National Portrait Gallery a Londra, The Museum of Modern Art a New York, ICA a Boston, USA, Essl Collection in Vienna, IVAM in Spagna, Israel Museum a Gerusalemme e Takamatsu City Museum of Art in Giappone.
In occasione della quarta mostra personale presso la Galleria, Julian Opie presenta le sue nuove walking figures, tredici opere raffiguranti persone in movimento riprese dalla strada. Ogni figura è del tutto unica con il suo stile che si distingue attraverso l’abbigliamento, il movimento del corpo, gli oggetti o i semplici accessori. I protagonisti sono colti nella loro quotidianità, gente che cammina con uno scopo ben preciso spesso stringendo in mano il telefono o leggendo una e-mail.
I soggetti sono rielaborati dall’artista che arriva all’essenza della forma attraverso un processo di minimalizzazione del segno. Ne scaturiscono opere che, seppure stilizzate, non perdono né in espressività né in peculiarità e la cui freschezza è esaltata anche dall’estrema immediatezza con cui si offrono allo spettatore. Definite “icone moderne” di ulna realtà generica e generalizzata, le opere di Opie pongono alla ribalta problemi legati alla psicologia della percezione e alla pratica della conoscenza approfondendo l’ambiguo rapporto tra la realtà e il suo corrispettivo feticcio. Reso con la tecnologia digitale, il mondo di Opie è, di fatto, una meditazione sul gioco complesso fra la natura e l’artificio, tra il segno e la realtà osservata e sperimentata.
La mostra è presentata da un testo di Valentino Catricalà, direttore della SODA Gallery di Manchester.
Julian Opie è nato nel 1958 a Londra e si è laureato nel 1983 alla Goldsmiths School of Art, studente di Michael Craig-Martin. Vive e lavora a Londra.Opie ha esposto ampiamente nel Regno Unito e a livello internazionale, con importanti mostre in musei come: Kunstverein di Colonia, Hayward Gallery e ICA a Londra, Lehnbachhaus a Monaco di Baviera, K21 a Dusseldorf, MAK a Vienna, Mito Tower in Giappone, CAC a Malaga e IVAM a Valencia, MoCAK a Cracovia, Tidehalle a Helsinki e Fosun Foundation a Shanghai, Suwon IPark Museum of Art in Corea.Opie ha presentato numerosi progetti pubblici in città di tutto il mondo, in particolare: Dentsu Building a Tokyo (2002), City Hall Park a New York (2004), Mori Building, Omotesando Hill in Giappone (2006), Fiume Vltava a Praga (2007), Phoenix Art Museum USA (2007), Dublin City Gallery in Irlanda (2008), Seoul Square in Corea del Sud (2009), Regent’s Place a Londra (2011), Calgary, Canada, The Lindo Wing, St Mary’s Hospital, Londra e più recentemente installazioni permanenti presso SMETS in Belgio, PKZ a Zurigo, Arendt e Medernach a Lussemburgo, Taipei, Taiwan e Tower 535, Causeway Bay a Hong Kong.Le opere di Opie sono presenti in molte collezioni d’arte pubbliche, tra cui Tate, British Museum, Victoria & Albert, Arts Council, British Council e National Portrait Gallery a Londra, The Museum of Modern Art a New York, ICA a Boston, USA, Essl Collection in Vienna, IVAM in Spagna, Israel Museum a Gerusalemme e Takamatsu City Museum of Art in Giappone.
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