L'Italia dalle molte voci

Dal 9 July 2015 al 6 September 2015
Roma
Luogo: Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia - Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
Indirizzo: piazza Guglielmo Marconi 8
Enti promotori:
- Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Telefono per informazioni: +39 06 5926148 / 06 5910709
E-Mail info: ic-d@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.idea.mat.beniculturali.it/
Dal 9 luglio al 6 settembre 2015, nella sala “Lamberto Loria” del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, sarà allestita la mostra L’ITALIA DALLE MOLTE VOCI, un itinerario per oggetti e immagini tra le minoranze linguistiche, autoctone o insediate da secoli sul territorio nazionale.
Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, attraverso l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, assegna una particolare attenzione alle espressioni delle diversità culturali del nostro Paese.
Con il progetto “Gli Italiani dell'Altrove” il MiBACT ha promosso presso il Museo una serie di convegni sulle minoranze linguistiche, la cui tutela è regolamentata dalla legge 482 del 1999. Le giornate di studio sono state dedicate nel 2012 agli Arbëreshe, nel 2013 ai Croati del Molise e agli Occitani, nel maggio 2015 agli Sloveni e ai Friulani.
Se nell’Italia del 1911, anno delle mostra etnografica all’origine delle collezioni museali, le diversità di lingua segnavano profondamente il territorio, con difficoltà di comunicazione nelle varie regioni per i raccoglitori della mostra, oggi il patrimonio delle diversità è condiviso da un numero sempre minore di parlanti, ma nello stesso tempo è oggetto di un rinnovato interesse, per la ricchezza culturale che rappresenta e in quanto strumento di valorizzazione delle identità locali.
Con L’ITALIA DALLE MOLTE VOCI il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari intende dunque contribuire alla conoscenza delle culture di alcune minoranze linguistiche, mostrando costumi, oggetti e immagini che datano dalla fine dell’Ottocento.
Dalle ricerche condotte nelle collezioni museali è emerso un patrimonio ampio e multiforme, che spazia dalle fogge del vestire agli strumenti di lavoro e di vita quotidiana. Le indagini sui materiali dell’archivio fotografico del Museo hanno restituito inoltre una documentazione storica di grande suggestione che, nell’ambito della mostra, sarà proposta in un itinerario visivo corale.
Per la prima volta sarà possibile ritrovare, variamente rappresentate in un’unica area espositiva, testimonianze che provengono da località di lingua albanese, croata, francoprovenzale, friulana, galloitalica, greca, ladina, occitana, slovena e walser.
Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, attraverso l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, assegna una particolare attenzione alle espressioni delle diversità culturali del nostro Paese.
Con il progetto “Gli Italiani dell'Altrove” il MiBACT ha promosso presso il Museo una serie di convegni sulle minoranze linguistiche, la cui tutela è regolamentata dalla legge 482 del 1999. Le giornate di studio sono state dedicate nel 2012 agli Arbëreshe, nel 2013 ai Croati del Molise e agli Occitani, nel maggio 2015 agli Sloveni e ai Friulani.
Se nell’Italia del 1911, anno delle mostra etnografica all’origine delle collezioni museali, le diversità di lingua segnavano profondamente il territorio, con difficoltà di comunicazione nelle varie regioni per i raccoglitori della mostra, oggi il patrimonio delle diversità è condiviso da un numero sempre minore di parlanti, ma nello stesso tempo è oggetto di un rinnovato interesse, per la ricchezza culturale che rappresenta e in quanto strumento di valorizzazione delle identità locali.
Con L’ITALIA DALLE MOLTE VOCI il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari intende dunque contribuire alla conoscenza delle culture di alcune minoranze linguistiche, mostrando costumi, oggetti e immagini che datano dalla fine dell’Ottocento.
Dalle ricerche condotte nelle collezioni museali è emerso un patrimonio ampio e multiforme, che spazia dalle fogge del vestire agli strumenti di lavoro e di vita quotidiana. Le indagini sui materiali dell’archivio fotografico del Museo hanno restituito inoltre una documentazione storica di grande suggestione che, nell’ambito della mostra, sarà proposta in un itinerario visivo corale.
Per la prima volta sarà possibile ritrovare, variamente rappresentate in un’unica area espositiva, testimonianze che provengono da località di lingua albanese, croata, francoprovenzale, friulana, galloitalica, greca, ladina, occitana, slovena e walser.
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