La Vetrina dell'Ostensione V
Dal 27 Settembre 2012 al 21 Ottobre 2012
Roma
Luogo: MAXXI
Indirizzo: via Guido Reni 4a
Orari: 11-19; sabato 11-22; chiuso lunedì
Costo del biglietto: intero € 11, ridotto € 8
Telefono per informazioni: +39 06 3210181
E-Mail info: info@fondazionemaxxi.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionemaxxi.it
Una vecchia cassa armonica recuperata nel Salento; una struttura a forma di tempietto usata dalle bande di paese; un artista che si mette in scena come se si guardasse in uno specchio. E’ La Vetrina dell’Ostensione V, performance di Flavio Favelli pensata appositamente per il museo che viene presentata al MAXXI mercoledì 26 settembre, alle ore 18.30.
Il lavoro fa parte della rassegna ACTING OUT, progetto dedicato alla performance italiana contemporanea, organizzata dal MAXXI Arte diretto da Anna Mattirolo.
La Vetrina dell’Ostensione V fa parte di una serie, iniziata da Flavio Favelli nel 2001, nella quale l’artista si mette in scena: in una vetrina, che diventa una sorta di palcoscenico, oggetti, piccoli arredi e persone stabiliscono relazioni nuove e danno origine ad azioni diverse. L’artista si muove attraversando questo panorama come se si trovasse davanti ad uno specchio che necessita di qualcuno che guardi perché si possa attivare.
Dice Flavio Favelli – “Nel 2001 mi sono messo in vetrina in via Rialto a Bologna (…) Dovevo espormi perché queste cose o si fanno in prima persona o non valgono nulla. Vetrina perché ero in vetrina di un negozio sfitto e volevo mostrare il mio corpo insieme a tutti i miei vestiti. Per il suo matrimonio negli anni ‘20 mia nonna aveva la volpe bianca e una calotta di piume, mio nonno era in uniforme e tutto era esposto ed esibito insieme al corpo di Cristo col suo Preziossimo Sangue. Tutto era un’Ostensione.”
La performance viene realizzata all’interno dell’opera Palco Rettorico che resterà esposta nella hall del MAXXI fino al 21 ottobre 2012. Palco Rettorico è un lavoro che Favelli ha appena realizzato: una vecchia cassa armonica, recuperata nel Salento, una struttura a forma di tempietto usata dalle bande di paese che negli spazi del museo rimane gigantesca e silenziosa davanti agli spettatori. L’artista realizza una installazione carica di emotività, che ci porta in un tempo lontano, aiutandoci a capire il presente attraverso i segni del passato: “ ho utilizzato la struttura delle vecchie luminarie come materiale per nuove opere capaci di raccontare il territorio e il paesaggio” (Flavio Favelli).
La scelta degli artisti coinvolti in ACTING OUT tutti nati tra gli anni Sessanta e Settanta, vuole rappresentare la ricerca di una generazione concentrandosi sull’uso della performance.
Alex Cecchetti, Bruna Esposito, Marzia Migliora e Flavio Favelli con lavori pensati appositamente per il MAXXI e con linguaggi e metodologie diversi, creano narrazioni accomunate dalla volontà di relazionarsi con lo spazio del museo e con la realtà sociale, politica e storica in cui operano.
La complementarità forte che esiste tra le performance e ciò che da esse si genera, viene raccontata dalla mostra ACTING OUT. Artisti italiani in azione a cura di Anne Palopoli e Monia Trombetta del MAXXI Arte.
ACTING OUT sarà aperta fino al 7 ottobre 2012 negli spazi della Sala Gian Ferrari.
Flavio Favelli (1967) vive e lavora a Savigno (Bologna). La ricerca artistica di Favelli rimanda alla quotidianità e al suo vissuto personale, l’artista realizza delle performance-azioni nelle quali crea uno spazio fisico e mentale che modifica la percezione degli spettatori. Elementi architettonici ed oggetti di arredo si trasformano in elementi visionari che permettono l’emergere di emozioni latenti, rivelando così la poeticità presente nella realtà quotidiana. Ha esposto in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Tra i principali progetti personali: Centro Arti Visive la Pescheria, Pesaro (2010), Museo Marino Marini a Firenze (2009), Fondazione Maison Rouge, Parigi (2007), Fondazione Sandretto Re Rabaudengo, Torino (2007), Projectspace176, Londra (2005), Museo Pecci, Prato (2005), IIC, Los Angeles (2004), Artinprogress, Berlino (2002). Tra le mostre collettive ricordiamo: 11° Biennale dell'Avana a Cuba (2012), La storia che non ho vissuto al Museo del Castello di Rivoli (2012), IBID Project a Londra (2011), Progetti Speciali al MACRO, Roma (2011), Sotto quale cielo? Museo Riso, Palermo (2011), Spazio, Museo MAXXI, Roma (2010), Italics, Palazzo Grassi, Venezia e al MCA, Chicago (2008); XV Quadriennale di Roma (2008), Elgiz Museum, Istanbul (2008) e Clandestini, 50° Biennale di Venezia (2003).
Il lavoro fa parte della rassegna ACTING OUT, progetto dedicato alla performance italiana contemporanea, organizzata dal MAXXI Arte diretto da Anna Mattirolo.
La Vetrina dell’Ostensione V fa parte di una serie, iniziata da Flavio Favelli nel 2001, nella quale l’artista si mette in scena: in una vetrina, che diventa una sorta di palcoscenico, oggetti, piccoli arredi e persone stabiliscono relazioni nuove e danno origine ad azioni diverse. L’artista si muove attraversando questo panorama come se si trovasse davanti ad uno specchio che necessita di qualcuno che guardi perché si possa attivare.
Dice Flavio Favelli – “Nel 2001 mi sono messo in vetrina in via Rialto a Bologna (…) Dovevo espormi perché queste cose o si fanno in prima persona o non valgono nulla. Vetrina perché ero in vetrina di un negozio sfitto e volevo mostrare il mio corpo insieme a tutti i miei vestiti. Per il suo matrimonio negli anni ‘20 mia nonna aveva la volpe bianca e una calotta di piume, mio nonno era in uniforme e tutto era esposto ed esibito insieme al corpo di Cristo col suo Preziossimo Sangue. Tutto era un’Ostensione.”
La performance viene realizzata all’interno dell’opera Palco Rettorico che resterà esposta nella hall del MAXXI fino al 21 ottobre 2012. Palco Rettorico è un lavoro che Favelli ha appena realizzato: una vecchia cassa armonica, recuperata nel Salento, una struttura a forma di tempietto usata dalle bande di paese che negli spazi del museo rimane gigantesca e silenziosa davanti agli spettatori. L’artista realizza una installazione carica di emotività, che ci porta in un tempo lontano, aiutandoci a capire il presente attraverso i segni del passato: “ ho utilizzato la struttura delle vecchie luminarie come materiale per nuove opere capaci di raccontare il territorio e il paesaggio” (Flavio Favelli).
La scelta degli artisti coinvolti in ACTING OUT tutti nati tra gli anni Sessanta e Settanta, vuole rappresentare la ricerca di una generazione concentrandosi sull’uso della performance.
Alex Cecchetti, Bruna Esposito, Marzia Migliora e Flavio Favelli con lavori pensati appositamente per il MAXXI e con linguaggi e metodologie diversi, creano narrazioni accomunate dalla volontà di relazionarsi con lo spazio del museo e con la realtà sociale, politica e storica in cui operano.
La complementarità forte che esiste tra le performance e ciò che da esse si genera, viene raccontata dalla mostra ACTING OUT. Artisti italiani in azione a cura di Anne Palopoli e Monia Trombetta del MAXXI Arte.
ACTING OUT sarà aperta fino al 7 ottobre 2012 negli spazi della Sala Gian Ferrari.
Flavio Favelli (1967) vive e lavora a Savigno (Bologna). La ricerca artistica di Favelli rimanda alla quotidianità e al suo vissuto personale, l’artista realizza delle performance-azioni nelle quali crea uno spazio fisico e mentale che modifica la percezione degli spettatori. Elementi architettonici ed oggetti di arredo si trasformano in elementi visionari che permettono l’emergere di emozioni latenti, rivelando così la poeticità presente nella realtà quotidiana. Ha esposto in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Tra i principali progetti personali: Centro Arti Visive la Pescheria, Pesaro (2010), Museo Marino Marini a Firenze (2009), Fondazione Maison Rouge, Parigi (2007), Fondazione Sandretto Re Rabaudengo, Torino (2007), Projectspace176, Londra (2005), Museo Pecci, Prato (2005), IIC, Los Angeles (2004), Artinprogress, Berlino (2002). Tra le mostre collettive ricordiamo: 11° Biennale dell'Avana a Cuba (2012), La storia che non ho vissuto al Museo del Castello di Rivoli (2012), IBID Project a Londra (2011), Progetti Speciali al MACRO, Roma (2011), Sotto quale cielo? Museo Riso, Palermo (2011), Spazio, Museo MAXXI, Roma (2010), Italics, Palazzo Grassi, Venezia e al MCA, Chicago (2008); XV Quadriennale di Roma (2008), Elgiz Museum, Istanbul (2008) e Clandestini, 50° Biennale di Venezia (2003).
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