Lo sguardo di Dante – The Mimetic Observer
Dal 15 Novembre 2023 al 29 Febbraio 2024
Roma
Luogo: Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini
Indirizzo: Via delle Quattro Fontane 13
Curatori: Alessandro Coco e Peter Lang
Enti promotori:
- Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero della Cultura
E-Mail info: gan-aar.comunicazione@cultura.gov.it
Sito ufficiale: http://www.barberinicorsini.org
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano dal 15 novembre 2023 al 29 febbraio 2024 a Palazzo Barberini la mostra Lo sguardo di Dante – The Mimetic Observer, a cura di Alessandro Coco e Peter Lang con il coordinamento di Giorgio Di Noto, promossa dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero della Cultura.
Ospitata nella sala n. 9 del piano terra di Palazzo Barberini, destinata alle mostre dossier con approfondimenti su singole opere o temi specifici, la mostra è alla seconda tappa dopo l’apertura della stessa presso l’ICCD dal 30 marzo al 21 aprile 2023.
Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, ha sottolineato: “Dopo la mostra Italia in attesa realizzata con l’ICCD nel 2021, proseguiamo ora questa proficua collaborazione ospitando una mostra che esplora il passato in una chiave contemporanea”.
In mostra le 27 opere fotografiche realizzate da Carlotta Valente, con la collaborazione di Joaquin Paredes, sul tema della luce e dell’immaginario dantesco nella Divina Commedia e organizzate in tre serie di nove immagini che riprendono le cantiche dantesche, a loro volta presentate secondo una diversa e precisa intensità di luce.
Se nell’Inferno il Poeta trova l’oscurità e nel Purgatorio vede finalmente un bagliore, nel Paradiso viene sopraffatto da un accecante fulgore.
I procedimenti fotografici utilizzati per la realizzazione delle opere caratterizzano le tre cantiche alternando la stampa ai sali d’argento su carta opaca, alla cianotipia su vetro e alla dagherrotipia su lastre di metallo.
Carta, vetro e metallo sono i tre supporti fotosensibili utilizzati con l’intento di offrire una sorta di traduzione visiva, o più semplicemente una suggestione, dell’immaginario dantesco secondo quei fenomeni luminosi descritti realisticamente nella Divina Commedia.
Avviato e realizzato grazie al contributo del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il progetto è frutto di una profonda analisi e riflessione che ha coinvolto diversi professionisti e studiosi oltre agli esperti di fotografia dell’ICCD.
Il mondo del Poeta viene analizzato in modo del tutto inedito: l’analisi si concentra sugli oggetti, sui paesaggi e sugli altri elementi naturali di cui Dante Alighieri si occupa nella sua opera maggiore. La narrazione luminosa e fotografica prende vita attraverso una meticolosa ricostruzione di immagini e illusioni ottiche tratte dalle tre cantiche.
La luce e le sue proprietà sono l’elemento che accompagna il Poeta lungo tutto il suo viaggio, da un punto di vista simbolico ma anche scientifico. L’interpretazione, resa attraverso la fotografia e gli antichi processi di stampa utilizzati per la realizzazione delle opere, restituisce al visitatore il senso di una composizione sapiente e complessa che lega il presente al passato, nel pieno spirito del lavoro portato avanti dall’ICCD.
Per Carlo Birrozzi, Direttore ICCD, “La presenza o la mancanza di luce è una componente essenziale nella fotografia e allo stesso tempo caratterizza la Commedia dalla selva oscura fino alla luce piena del Paradiso, per questo il progetto rappresenta un ritorno alle origini della fotografia che tenta di cogliere e rappresentare ‘l’oltre’ in cui avviene il viaggio dantesco.”
In mostra, nella Sala delle Colonne, un video di 17 minuti diretto da Stefano Ribaldi, racconta la genesi e lo sviluppo del progetto, impreziosito dagli interventi del dantista Giulio Ferroni e della teologa Miriam Savarese.
La mostra è accompagnata da un volume – The Mimetic Observer. A visual reading on Dante’s Divine Comedy – edito da Viaindustriae Publishing, frutto di una lunga ricerca sui materiali e le tecniche di stampa tipografica, con saggi di Giulio Ferroni e Carlo Birrozzi.
Le fotografie degli animali sono state realizzate grazie alla collaborazione del Museo Civico di Zoologia di Roma.
Ospitata nella sala n. 9 del piano terra di Palazzo Barberini, destinata alle mostre dossier con approfondimenti su singole opere o temi specifici, la mostra è alla seconda tappa dopo l’apertura della stessa presso l’ICCD dal 30 marzo al 21 aprile 2023.
Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, ha sottolineato: “Dopo la mostra Italia in attesa realizzata con l’ICCD nel 2021, proseguiamo ora questa proficua collaborazione ospitando una mostra che esplora il passato in una chiave contemporanea”.
In mostra le 27 opere fotografiche realizzate da Carlotta Valente, con la collaborazione di Joaquin Paredes, sul tema della luce e dell’immaginario dantesco nella Divina Commedia e organizzate in tre serie di nove immagini che riprendono le cantiche dantesche, a loro volta presentate secondo una diversa e precisa intensità di luce.
Se nell’Inferno il Poeta trova l’oscurità e nel Purgatorio vede finalmente un bagliore, nel Paradiso viene sopraffatto da un accecante fulgore.
I procedimenti fotografici utilizzati per la realizzazione delle opere caratterizzano le tre cantiche alternando la stampa ai sali d’argento su carta opaca, alla cianotipia su vetro e alla dagherrotipia su lastre di metallo.
Carta, vetro e metallo sono i tre supporti fotosensibili utilizzati con l’intento di offrire una sorta di traduzione visiva, o più semplicemente una suggestione, dell’immaginario dantesco secondo quei fenomeni luminosi descritti realisticamente nella Divina Commedia.
Avviato e realizzato grazie al contributo del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il progetto è frutto di una profonda analisi e riflessione che ha coinvolto diversi professionisti e studiosi oltre agli esperti di fotografia dell’ICCD.
Il mondo del Poeta viene analizzato in modo del tutto inedito: l’analisi si concentra sugli oggetti, sui paesaggi e sugli altri elementi naturali di cui Dante Alighieri si occupa nella sua opera maggiore. La narrazione luminosa e fotografica prende vita attraverso una meticolosa ricostruzione di immagini e illusioni ottiche tratte dalle tre cantiche.
La luce e le sue proprietà sono l’elemento che accompagna il Poeta lungo tutto il suo viaggio, da un punto di vista simbolico ma anche scientifico. L’interpretazione, resa attraverso la fotografia e gli antichi processi di stampa utilizzati per la realizzazione delle opere, restituisce al visitatore il senso di una composizione sapiente e complessa che lega il presente al passato, nel pieno spirito del lavoro portato avanti dall’ICCD.
Per Carlo Birrozzi, Direttore ICCD, “La presenza o la mancanza di luce è una componente essenziale nella fotografia e allo stesso tempo caratterizza la Commedia dalla selva oscura fino alla luce piena del Paradiso, per questo il progetto rappresenta un ritorno alle origini della fotografia che tenta di cogliere e rappresentare ‘l’oltre’ in cui avviene il viaggio dantesco.”
In mostra, nella Sala delle Colonne, un video di 17 minuti diretto da Stefano Ribaldi, racconta la genesi e lo sviluppo del progetto, impreziosito dagli interventi del dantista Giulio Ferroni e della teologa Miriam Savarese.
La mostra è accompagnata da un volume – The Mimetic Observer. A visual reading on Dante’s Divine Comedy – edito da Viaindustriae Publishing, frutto di una lunga ricerca sui materiali e le tecniche di stampa tipografica, con saggi di Giulio Ferroni e Carlo Birrozzi.
Le fotografie degli animali sono state realizzate grazie alla collaborazione del Museo Civico di Zoologia di Roma.
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