Maria Lai. Tenendo per mano il sole

© Archivio Maria Lai by SIAE 2019 / Fondazione Stazione dell’Arte / Ph. Tiziano Canu | Maria Lai, Telaio del meriggio, 1967, legno, spago, tela, tempera, cm. 100x153x20. Collezione Fondazione Stazione dell’Arte

 

Dal 19 Giugno 2019 al 12 Gennaio 2020

Roma

Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Indirizzo: via Guido Reni 4/a

Orari: 11-19; sabato 11-22. Lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima del Museo

Curatori: Bartolomeo Pietromarchi, Luigia Lonardelli

Enti promotori:

  • In collaborazione con l’Archivio Maria Lai e con la Fondazione Stazione dell’Arte

Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 9. Gratuito Minori di 14 anni; disabili che necessitano di accompagnatore; accompagnatore del disabile; dipendenti MiBAC; accompagnatori e guide turistiche dell’Unione Europea, munite di licenza (rif. circolare n.20/2016 DG-Musei); 1 insegnante ogni 10 studenti; membri ICOM; soci AMACI; giornalisti accreditati; possessori della membership card del MAXXI

Sito ufficiale: http://www.maxxi.art/



Si intitola Tenendo per mano il sole la grande mostra che il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo dedica a Maria Lai (1919 – 2013), una tra le voci più singolari dell’arte italiana contemporanea. Artista dalla straordinaria capacità generativa, in anticipo su ricerche artistiche che saranno sviluppate solo successivamente, Lai ha saputo creare un linguaggio differente e originale, pur consapevole del lungo processo di decantazione che la sua arte avrebbe dovuto attraversare per essere riconosciuta. Oggi quel processo sembra essersi compiuto. Negli ultimi anni molte sono state le iniziative a lei dedicate e i suoi lavori sono stati recentemente esposti a Documenta 14 e alla Biennale di Venezia 2017.
“Nel 2019 – indica Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI - abbiamo scelto di rivolgere particolare attenzione alle visioni artistiche femminili e non poteva, dunque, mancare un progetto legato a Maria Lai. Con questa mostra, infatti, rendiamo un tributo alla figura ed all’opera di una donna che ha saputo interpretare nel corso della sua carriera artistica infiniti linguaggi, sempre però nel solco della sua ricerca: rappresentare e reinventare con delicatezza e poesia tradizioni e simboli di una cultura arcaica, eterna e rivolgersi con forza ed immediatezza ai contemporanei”. La retrospettiva al MAXXI si concentra su ciò che viene definito il suo secondo periodo, ovvero sulle opere che l’artista crea a partire dagli anni Sessanta e che ricomincia ad esporre, dopo una lunga assenza dalla scena pubblica e artistica, solo nel 1971. “Questo perché - sottolinea Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI Arte - è proprio da quel momento, sino alla sua scomparsa nel 2013, che sono presenti nel lavoro di Maria Lai, in maniera più evidente, molte delle istanze che ne fanno oggi un’artista estremamente attuale e che permettono di restituire alla sua figura una posizione centrale nella storia dell’arte recente”.
La mostra, a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Luigia Lonardelli, è realizzata in collaborazione con Archivio Maria Lai e Fondazione Stazione dell’Arte, con il patrocinio del Comune di Ulassai e il sostegno di Fondazione di Sardegna. Esposti oltre 200 lavori, tra cui Libri cuciti, sculture, Geografie, opere pubbliche e i suoi celebri Telai, per raccontare nel modo più completo possibile la personalità di Maria Lai e i diversi aspetti del suo lavoro. In mostra anche alcune opere recentemente entrate a far parte della Collezione del MAXXI: Terra, 1984; Il viaggiatore astrale, 1989; Bisbigli, 1996; Pagina cucita, 1978 e Senza titolo, 2009, una rara Geografia su acetato in corso di donazione.
 
La mostra
Tenendo per mano il sole è il titolo della mostra e della prima Fiaba cucita realizzata. Sia nel titolo che nell’opera sono presenti molti degli elementi tipici della ricerca di Lai: il suo interesse per la poesia, il linguaggio e la parola; la cosmogonia delle sue geografie evocata dal sole; la vocazione pedagogica del “tenere per mano”. Non una classica retrospettiva, ma piuttosto un racconto che non si attiene a vincoli puramente cronologici e asseconda un percorso biografico e artistico peculiare, caratterizzato da discorsi e intuizioni apparentemente lasciati in sospeso per poi essere ripresi molti anni più tardi.
Attraverso un’ampia selezione di opere, in buona parte inedite, la mostra presenta il poliedrico mondo di Maria Lai e la fitta stratificazione di idee e suggestioni che ha caratterizzato il suo immaginario. Il percorso si snoda attraverso cinque sezioni, che prendono il nome da citazioni o titoli di opere di Lai, mentre nel sottotitolo vengono descritte modalità tipiche della sua ricerca; ogni sezione è accompagnata dalla voce di Maria Lai attraverso un montaggio di materiali inediti realizzati dal regista Francesco Casu. C’è anche un’ultima, ideale, sezione, che documenta le opere di arte ambientale realizzate nel territorio e in particolare in Ogliastra. La sezione Essere è tessere. Cucire e ricucire documenta le prime prove realizzate negli anni Sessanta, un decennio in cui decide di abbandonare la tecnica grafica e pittorica per dedicarsi alla sperimentazione con i materiali. Nascono così i primi Telai e le Tele cucite: oggetti funzionali del quotidiano, legati all’artigianato sardo, vengono privati della loro funzione pratica per essere trasformati in opere che dimostrano una fervida ricerca espressiva. Il filo rappresenta anche un’idea di trasmissione e comunicazione, Lai vede l’arte come strumento e linguaggio capace di modificare la nostra lettura del mondo, un’attitudine che le deriva dalla sua storia personale di insegnante e che si manifesterà in seguito nei Libri e nelle Fiabe cucite. L’arte è il gioco degli adulti. Giocare e Raccontareraccogliei giochi dell’arte creati da Lai, riletture di giochi tradizionali con cui ribadisce il ruolo fondante della creazione nella società. Gioco come mezzo per conoscere se stessi e per imparare a relazionarsi con l’altro, un’attività da non relegare al mondo dell’infanzia, ma da continuare a coltivare in età adulta. La sezione Oggetto paesaggio. Disseminare e condividere, racconta l’aspetto relazionale della pratica di Lai attraverso un ampio corpus di oggetti legati a un suo universo affettivo, tra cui sculture che simulano l’aspetto di un libro o di singole pagine, forme che richiamano manufatti del quotidiano, rivendicando però una propria inedita individualità.  Il viaggiatore astrale. Immaginare l’altroveraccoglie la serie delle Geografie, mappe astrali visionarie e fantastiche che delineano costellazioni, chimere e infiniti universi immaginari. La felice stagione delle opere partecipative è infine protagonista della sezione L’arte ci prende per mano. Incontrare e Partecipare. Come Legarsi alla montagna (1981), considerato il primo episodio di Arte relazionale in Italia, un intervento ispirato a un’antica leggenda, con cui Maria Lai riesce a coinvolgere tutta la popolazione del paese di Ulassai.
La profonda convinzione del potere salvifico dell’arte, il tema del gioco ritenuto fondante per la crescita di ideali per la collettività, l’arte come strumento, capace di far incontrare, immaginare, mettere in relazione: questo, e altro ancora, rende Maria Lai un’artista tra le più innovative della sua generazione, che ha saputo intercettare e interpretare agli albori meccanismi culturali alla base della società di oggi.
Come nei Telai e nelle tessiture a lei così care, i suoi fili idealmente tesi fra tradizione e contemporaneità hanno tracciato una fitta trama di relazioni tra le persone, contribuendo a un profondo cambiamento delle storie e delle identità personali, sociali e collettive.  
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da 5 Continents, con testi di Maria AlicataAntonella AneddaFranco FarinelliLuigia LonardelliDavide MarianiBartolomeo Pietromarchi e Elena Pontiggia.  
 
La Fondazione Stazione dell'Arte collabora con il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e con l’Archivio Maria Lai in occasione della mostra Tenendo per mano l'ombra, a cura di Davide Mariani, che inaugurerà il 23 giugno 2019 negli spazi del museo Stazione dell’Arte di Ulassai. Martedì 18 giugno con replica mercoledì 19 giugno la Fondazione Stazione dell’Arte e la Fondazione di Sardegna presenteranno al MAXXI un’anteprima della performance Cuore Miodi Marcello Maloberti (a cura di Davide Mariani, in programma a Ulassai il 21 settembre 2019).
 
Tre gli appuntamenti speciali pensati nell’ambito dei Public Program per approfondire i temi della mostra: un incontro con la scrittrice Michela Murgia che, a partire dal suo ultimo libro, proporrà uno speciale racconto su Maria Lai (10 luglio); lagiornata studio su Maria Lai oggi, che vedrà riuniti critici, docenti e studiosi in occasione della ricorrenza esatta della sua nascita (27 settembre) a cui seguiranno due giornate di proiezioni per raccontare, attraverso una selezione di film e documentari, il mondo di Maria Lai e la sua influenza artistica in altri linguaggi espressivi (28 - 29 settembre). Il MAXXI Educazione proporrà un intenso programma di attività dedicato a vari pubblici tra cui scuole, famiglie e adulti; dai laboratori sulla tessitura alla sperimentazione sulle carte dell'artista sarda, strumento didattico alla portata di tutti inteso come sistema di comprensione del mondo attraverso lo spazio, il tempo e la materia. Le carte saranno oggetto anche della sperimentazione portata avanti con l'Istituto Leonarda Vaccari - Centro per la riabilitazione, l'educazione e l'inclusione delle persone con disabilità. Avviato anche un progetto con la Cooperativa Tessile Artigiana Su Marmuri di Ulassai che ha realizzato alcuni prodotti che sarà possibile acquistare direttamente al bookshop del museo: manufatti in fibra naturale eseguiti con le antiche tecniche di lavorazione del telaio a mano e un repertorio decorativo con motivi ideati da Maria Lai in occasione della sua collaborazione con la cooperativa iniziata nel 1981.  


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