Marta Czok. (R)evolution

Marta Czok, Happy Families
Dal 11 Settembre 2015 al 18 Ottobre 2015
Genzano di Roma | Roma
Luogo: Palazzo Sforza Cesarini
Indirizzo: piazza Sforza Cesarini 4
Orari: Venerdì 16 -20. Sabato e domenica 10-13 / 16-20
Curatori: Diana Alessandrini
Telefono per informazioni: +39 06 93711358
E-Mail info: volpeuva.arte@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.martaczok.com
Verrà inaugurata venerdì 11 settembre 2015 alle ore 18 la mostra personale di Marta Czok all’interno di Palazzo Sforza Cesarini.
La mostra, a cura di Diana Alessandrini, ha per titolo (R)evolution, un gioco di parole a metà tra rivoluzione ed evoluzione. La rivoluzione, a riprendere i temi più forti dei dipinti di Marta Czok, quelli sulla guerra, sul potere e il suo abuso, ma anche l’evoluzione, riferita alla società che cambia, ai suoi equilibri, alla famiglia come pure all’arte contemporanea.
«L’arte di Marta Czok serve a suonare la sveglia – scrive Diana Alessandrini. – Dietro un’estetica raffinata e gradevole e una pittura di grande sapienza, che oggi ha per protagonisti talvolta personaggi storici, le cui vite sono tuttora attuali, talaltra caricature di governanti sformati dall’abuso di potere, dice ciò che nessuno vuole ascoltare. Lo fa non perdendo mai il sorriso. Perché l’ironia è, insieme alla vis polemica, la forza di questa grande artista».
Così si passa da dipinti come Global Crisis, Summit Conference, sulla leggerezza con cui i politici sembrano affrontare le tragedie degli altri paesi, ad altri sulla questione della donna nella società, come in Testa, che raffigura una donna con indosso una parrucca stile Maria Antonietta e una struttura complicata che le permette di sorreggere la testa: «La maggior parte delle innovazioni di moda per le donne sono state create per ridurne la possibilità di movimento, dai tacchi molto alti ai corpetti stretti, alle gonne immense», spiega Marta Czok. «Le donne dovevano restare al loro posto, o, in pratica, non dovevano avere la possibilità di scappare via».
Similmente ironico, in un modo diretto, quasi crudo, è Happy Families, che raffigura due coppie all’interno di una casa. Il tetto ricorda le case disegnate dai bambini e richiama il sogno del Principe Azzurro, ma i volti, quelli dei duchi di Urbino e dei coniugi Van Eyck, sono tetri e burberi e la casa, di fatto, è sull’orlo del precipizio – «un po’ come la realtà quotidiana nella stragrande maggioranza dei casi».
L’arte di Marta Czok è dunque «un’arte senza confini, che respira della maestosità classica, del miniaturismo fiammingo, del caricaturismo espressionista e - provocatoriamente - del colorismo pop che “ravviva” la struggente monocromia del suo amato grigio, parla attraverso enigmi e rebus. Una volta risolti, non si può restare indifferenti».
Di origini polacche, Marta Czok è nata a Beirut (Libano) nel 1947. Nel 1948 si è trasferita con la famiglia a Londra, dove ha terminato gli studi accademici alla St Martin’s School of Art, partecipando più volte alla Royal Academy SummerExhibition. Vive in Italia dalla metà degli anni Settanta. Negli ultimi 30 anni ha esposto le sue opere in Europa e America collaborando anche al progetto Alitalia per l’Arte.
Tra le sue mostre più recenti allestite in spazi pubblici:
Mostra antologica presso il Castello di Calatabiano (Catania 2014) organizzata dal Macs, Museo di Arte Contemporanea di Catania Icons&Idolsmostra multimediale presso La Pelanda –MACRO Testaccio (Roma 2013), in collaborazione con Jacek Ludwig Scarso ed Elastic Theatre Dietro Le Quinte, personale presso le Scuderie Aldrobandini (Frascati – 2012) About Us, personale presso Palazzo dei Papi (Viterbo - 2011), Palazzo Zuckermann (Padova - 2011) e Palazzo Zenobio (Venezia - 2012) I bambini nella guerra e nell’olocausto, personale presso PalazzoFerrajoli (Roma – 2009), Museo Civico di Albano (2010) e Palazzo Antico Ghetto (Padova – 2011) Mostra personale presso l’Abbazia di Pomposa (FE) (2006) Mostra antologica presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma (2005)
La mostra, a cura di Diana Alessandrini, ha per titolo (R)evolution, un gioco di parole a metà tra rivoluzione ed evoluzione. La rivoluzione, a riprendere i temi più forti dei dipinti di Marta Czok, quelli sulla guerra, sul potere e il suo abuso, ma anche l’evoluzione, riferita alla società che cambia, ai suoi equilibri, alla famiglia come pure all’arte contemporanea.
«L’arte di Marta Czok serve a suonare la sveglia – scrive Diana Alessandrini. – Dietro un’estetica raffinata e gradevole e una pittura di grande sapienza, che oggi ha per protagonisti talvolta personaggi storici, le cui vite sono tuttora attuali, talaltra caricature di governanti sformati dall’abuso di potere, dice ciò che nessuno vuole ascoltare. Lo fa non perdendo mai il sorriso. Perché l’ironia è, insieme alla vis polemica, la forza di questa grande artista».
Così si passa da dipinti come Global Crisis, Summit Conference, sulla leggerezza con cui i politici sembrano affrontare le tragedie degli altri paesi, ad altri sulla questione della donna nella società, come in Testa, che raffigura una donna con indosso una parrucca stile Maria Antonietta e una struttura complicata che le permette di sorreggere la testa: «La maggior parte delle innovazioni di moda per le donne sono state create per ridurne la possibilità di movimento, dai tacchi molto alti ai corpetti stretti, alle gonne immense», spiega Marta Czok. «Le donne dovevano restare al loro posto, o, in pratica, non dovevano avere la possibilità di scappare via».
Similmente ironico, in un modo diretto, quasi crudo, è Happy Families, che raffigura due coppie all’interno di una casa. Il tetto ricorda le case disegnate dai bambini e richiama il sogno del Principe Azzurro, ma i volti, quelli dei duchi di Urbino e dei coniugi Van Eyck, sono tetri e burberi e la casa, di fatto, è sull’orlo del precipizio – «un po’ come la realtà quotidiana nella stragrande maggioranza dei casi».
L’arte di Marta Czok è dunque «un’arte senza confini, che respira della maestosità classica, del miniaturismo fiammingo, del caricaturismo espressionista e - provocatoriamente - del colorismo pop che “ravviva” la struggente monocromia del suo amato grigio, parla attraverso enigmi e rebus. Una volta risolti, non si può restare indifferenti».
Di origini polacche, Marta Czok è nata a Beirut (Libano) nel 1947. Nel 1948 si è trasferita con la famiglia a Londra, dove ha terminato gli studi accademici alla St Martin’s School of Art, partecipando più volte alla Royal Academy SummerExhibition. Vive in Italia dalla metà degli anni Settanta. Negli ultimi 30 anni ha esposto le sue opere in Europa e America collaborando anche al progetto Alitalia per l’Arte.
Tra le sue mostre più recenti allestite in spazi pubblici:
Mostra antologica presso il Castello di Calatabiano (Catania 2014) organizzata dal Macs, Museo di Arte Contemporanea di Catania Icons&Idolsmostra multimediale presso La Pelanda –MACRO Testaccio (Roma 2013), in collaborazione con Jacek Ludwig Scarso ed Elastic Theatre Dietro Le Quinte, personale presso le Scuderie Aldrobandini (Frascati – 2012) About Us, personale presso Palazzo dei Papi (Viterbo - 2011), Palazzo Zuckermann (Padova - 2011) e Palazzo Zenobio (Venezia - 2012) I bambini nella guerra e nell’olocausto, personale presso PalazzoFerrajoli (Roma – 2009), Museo Civico di Albano (2010) e Palazzo Antico Ghetto (Padova – 2011) Mostra personale presso l’Abbazia di Pomposa (FE) (2006) Mostra antologica presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma (2005)
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