Marzio Zorio. Biblioteca

Marzio Zorio. Biblioteca, Sala Santa Rita, Roma
Dal 3 December 2021 al 14 December 2021
Roma
Luogo: Sala Santa Rita
Indirizzo: Via Montanara
Orari: dal martedì alla domenica dalle 18.00 alle 21.00
Curatori: Ilaria Peretti
Enti promotori:
- Roma Culture
Costo del biglietto: Ingresso gratuito consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid19
Sito ufficiale: http://www.salasantarita.it
Dal 3 al 14 dicembre la Sala Santa Rita ospiterà Biblioteca di Marzio Zorio a cura di Ilaria Peretti. È l’undicesimo in ordine cronologico dei 12 progetti vincitori del “Bando di selezione Sala Santa Rita 2021”, promosso da ROMA Culture e affidato in gestione all’Azienda Speciale Palaexpo, nell’ambito della sua missione di “Polo dell’arte e della cultura contemporanea”. Un esperimento che restituisce la Sala Santa Rita alla Città e la trasforma in un osservatorio attraverso il quale avvicinarsi ad opere d’arte di natura diversa, tutte ideate in stretta relazione con il luogo che le ospita e autentiche espressioni della creatività contemporanea.
Biblioteca è un’installazione sonora e partecipativa intesa come un’investigazione sulla scrittura e sul valore comunitario di cui è portatrice. L’opera consiste in barre di legno dotate di quattro nastri magnetici per ogni lato inseriti in una fenditura all’interno del supporto ligneo, accompagnate da uno “stilo” per la lettura e un sistema di amplificazione che restituisce nello spazio i contenuti sonori. Le barre possono essere utilizzate contemporaneamente da più persone: il gesto interpretativo dell'individuo si fonde con quello collettivo, creando un coro di voci e consonanze sonore, trasformando il luogo circostante in una contemporanea torre di Babele caduta. I suoni mutano e riproducono il testo inciso sul nastro seguendo l’andatura, il senso e la velocità del fruitore, che si vedrà costretto a ricercare il contenuto attraverso il suo gesto, rendendo l’idea della lettura come un’azione totalmente attiva. Molteplici sono le tracce incise, due i sensi di lettura, infinite le possibilità di interpretazione.
Per la curatrice Ilaria Peretti “quest’opera, come il resto delle ricerche e dei lavori dell’artista, esplora le proprietà spaziali, emotive e psicologiche del suono, e come esso può essere usato come dispositivo per toccare la coscienza individuale.
L’acustica della Sala Santa Rita, dove tipicamente il suono degli organi, dei canti, delle preghiere, dei salmi riecheggia distorto e ripetuto nel tempo, è un elemento fondamentale per l’installazione, che sfrutta questa caratteristica per alterare temporaneamente la percezione che gli ascoltatori hanno di sé stessi in un determinato momento e luogo, e di ciò che ascoltano. Questo spazio attiva il significato dell’opera, le sue questioni culturali, storiche e sociali, plasma e trasforma l’ascolto, comunica attraverso l'organizzazione fisica e performativa della struttura architettonica una particolare sensibilità estetica”.
Marzio Zorio (1985) vive e lavora a Torino. Artista visivo, musicista e creatore di strumenti musicali, si muove tra i diversi linguaggi del mondo delle arti visive, della musica e dello spettacolo. La sua ricerca si basa sul rapporto tra suono e spazio, sistemi di comunicazione e memoria, attraverso l’uso di macchinari e strumenti di ricerca la cui peculiarità non è presentare risposte ma far emergere domande. Sistemi imperfetti che vogliono realizzarsi con l'aiuto di chi cerca di comprenderli, specchi non piani per chi li guarda. Ha esposto e realizzato performance in diverse istituzioni italiane e internazionali.
Ilaria Peretti (1992) è curatrice e redattrice editoriale di base a Torino. Negli anni si è occupata della curatela di progetti espositivi, educativi e di programmi pubblici tra Francia e Italia. Ha collaborato con istituzioni come Palazzo Grassi a Venezia, è stata co-coordinatrice e curatrice del public program del PAC, festival di arte contemporanea di Marsiglia, e del network di spazi di arte contemporanea Marseille Expos. Lavora come assistente alla curatela per Arteco e come redattrice per hopefulmonster editore.
Biblioteca è un’installazione sonora e partecipativa intesa come un’investigazione sulla scrittura e sul valore comunitario di cui è portatrice. L’opera consiste in barre di legno dotate di quattro nastri magnetici per ogni lato inseriti in una fenditura all’interno del supporto ligneo, accompagnate da uno “stilo” per la lettura e un sistema di amplificazione che restituisce nello spazio i contenuti sonori. Le barre possono essere utilizzate contemporaneamente da più persone: il gesto interpretativo dell'individuo si fonde con quello collettivo, creando un coro di voci e consonanze sonore, trasformando il luogo circostante in una contemporanea torre di Babele caduta. I suoni mutano e riproducono il testo inciso sul nastro seguendo l’andatura, il senso e la velocità del fruitore, che si vedrà costretto a ricercare il contenuto attraverso il suo gesto, rendendo l’idea della lettura come un’azione totalmente attiva. Molteplici sono le tracce incise, due i sensi di lettura, infinite le possibilità di interpretazione.
Per la curatrice Ilaria Peretti “quest’opera, come il resto delle ricerche e dei lavori dell’artista, esplora le proprietà spaziali, emotive e psicologiche del suono, e come esso può essere usato come dispositivo per toccare la coscienza individuale.
L’acustica della Sala Santa Rita, dove tipicamente il suono degli organi, dei canti, delle preghiere, dei salmi riecheggia distorto e ripetuto nel tempo, è un elemento fondamentale per l’installazione, che sfrutta questa caratteristica per alterare temporaneamente la percezione che gli ascoltatori hanno di sé stessi in un determinato momento e luogo, e di ciò che ascoltano. Questo spazio attiva il significato dell’opera, le sue questioni culturali, storiche e sociali, plasma e trasforma l’ascolto, comunica attraverso l'organizzazione fisica e performativa della struttura architettonica una particolare sensibilità estetica”.
Marzio Zorio (1985) vive e lavora a Torino. Artista visivo, musicista e creatore di strumenti musicali, si muove tra i diversi linguaggi del mondo delle arti visive, della musica e dello spettacolo. La sua ricerca si basa sul rapporto tra suono e spazio, sistemi di comunicazione e memoria, attraverso l’uso di macchinari e strumenti di ricerca la cui peculiarità non è presentare risposte ma far emergere domande. Sistemi imperfetti che vogliono realizzarsi con l'aiuto di chi cerca di comprenderli, specchi non piani per chi li guarda. Ha esposto e realizzato performance in diverse istituzioni italiane e internazionali.
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