Matteo Nardone. I colori delle donne

Matteo Nardone. I colori delle donne, Teatro Furio Camillo, Roma
Dal 07 Marzo 2014 al 30 Marzo 2014
Roma
Luogo: Teatro Furio Camillo
Indirizzo: via Camilla 44
Orari: tutte le sere 19-21
Curatori: Sarah Palermo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 7804476 / 349 0643698
E-Mail info: sarah.palermo@hotmail.it
Sito ufficiale: http://www.teatrofuriocamillo.it/
Amo i colori, tempi di un anelito, inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione, umilissima e sovrana dei cosmici ‘perché’ del mio respiro. Alda Merini Il giorno venerdì 7 marzo alle ore 19 inaugurerà la mostra fotografica “I colori delle donne” di Matteo Nardone a cura di Sarah Palermo, presso il foyer del Teatro Furio Camillo in via Camilla, 44 a Roma. Donne, infiniti impeti, profondi silenzi, intensi sguardi – queste le protagoniste degli scatti di Matteo Nardone. Invitano ad indagarle a conoscerne i movimenti, i sensi. Ci lasciano immaginare il suono della loro voce che si accosta ai movimenti e ai colori che indossano con delicatezza. Non parlano, ci guardano, ci ascoltano, comunicano con la danza, la posa e il movimento. Quello femminile che narra una storia antica e segreta che si tramanda da migliaia di anni senza rivelarsi. Nel caos metropolitano una parentesi di serenità è quella delle tonalità tenui dell’occhio di Matteo Nardone che da anni ama raccontare e celebrare i palchi e gli eventi culturali della sua città che attraversa ogni giorno con passione alla ricerca di luoghi e di spunti dove fermare il tempo con il suo obiettivo che utilizza incessantemente con la medesima curiosità del primo giorno. Con la sua attenzione riesce a cogliere quegli attimi in cui il tempo non si può fermare, rappresentare il pathos di un momento di dolcezza e il ghigno dello sforzo fisico in tensione. Visi di donne, ma anche immagini di un’umanità che accoglie e raccoglie impressioni e vanità nascoste dentro ognuno di noi. Chi si rivede nelle immagini di Nardone sa che quell’attimo è stato rubato, che un frammento della sua anima è visibile a tutti dal momento dello scatto, ma quel frangente è importante per comprendersi, per vedersi rappresentati con gli occhi di chi pensiamo non si accorga di noi, non è uno specchio, ma l’obiettivo a raccontare la nostra immagine.
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