Mauro Reggio. La mia Roma
Dal 14 Settembre 2023 al 21 Ottobre 2023
Roma
Luogo: Galleria Umberto Mastroianni - Musei di San Salvatore in Lauro
Indirizzo: Piazza di S. Salvatore in Lauro 15
Orari: dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Curatori: Victoria Noel-Johnson
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 6865493
E-Mail info: redazione@ilcigno.org
La mostra "Mauro Reggio. La mia Roma" a cura di Victoria Noel-Johnson, sarà allestita dal 15 settembre al 21 ottobre 2023 nella Galleria Umberto Mastroianni dei Musei di San Salvatore in Lauro a Roma.
Il vernissage della personale, organizzata dal “Cigno”, si svolgerà giovedì 14 settembre 2023 alle ore 19.00, sempre nei Musei di San Salvatore in Lauro (piazza San Salvatore in Lauro, 15). Interverranno, oltre all’artista e alla curatrice, Lorenzo Zichichi del “Cigno”.
Mauro Reggio si dedica unicamente alla raffigurazione del paesaggio urbano, di cui ne esalta prospettive e architetture spogliandole dei segni e della presenza dell’uomo per metterne in evidenza le geometrie e i colori e trasformandole nel vero e unico soggetto del quadro: tangenziali, gasometri, palazzi barocchi e archeologie industriali ritratti in un presente senza tempo. L’artista dipinge monumenti provenienti da epoche diverse a partire dai colori tipici della grande tradizione italiana del XX secolo, poi trasformati e rinnovati sulla base delle più recenti riflessioni contemporanee su fotografia, pittura e nuove tecnologie.
In mostra una selezione di 35 paesaggi urbani, dettagli architettonici e scultorei, in olio su tela. “Sarebbe sbagliato interpretare queste opere come scene architettoniche “ordinarie” concepite meccanicamente e prodotte tecnicamente – ha sottolineato Victoria Noel-Johnson - . In tal senso, la lunga tradizione dei paesaggi urbani popolari, prodotti tra il XVII e il XIX secolo, costituisce una memoria molto lontana. In alternativa, i dipinti di Reggio sembrano schierarsi consapevolmente contro tali tradizioni pittoriche a favore delle scoperte artistiche fatte all’inizio del XX secolo (tra cui la pittura metafisica e il surrealismo), che hanno contribuito ad aprire le porte a opere pittoriche che nascono dalla libertà concettuale piuttosto che dalla tradizione figurativa. Abbracciando questa apertura mentale, l’occhio può estrarre ed enfatizzare ciò che mentalmente “vede”, costringendo a sua volta la mano a rifiutare le aspettative logiche e, così, le permette di produrre scene o dettagli che vanno oltre il qui e ora e il poi e lì”.
L’artista romano ha realizzato mostre personali e collettive in gallerie di prestigio, musei e spazi pubblici in Italia e all’estero. Nel 2011 e nel 2015 è stato invitato a partecipare alla Biennale di Venezia. I suoi dipinti fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private, tra le quali si segnalano quella della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (Macro), la Collezione Farnesina Experimenta al Ministero degli Affari Esteri e quella del Senato della Repubblica Italiana, con tre dipinti di grandi dimensioni, di cui uno commissionato appositamente per la parete centrale della Sala Nassirya di Palazzo Madama, adibita alle conferenze stampa. Bulgari spa ha acquistato e collocato sue opere nei negozi di New York, Los Angeles, Chicago, Londra, Hong Kong, Taipei (Taiwan), Kuala Lumpur (Malesia) e nella sede centrale di Roma.
“Il lavoro dell’artista romano fornisce visioni “straordinarie” di immagini ben note della sua città natale, l’elemento multistrato della loro concezione ed esecuzione dà origine a ciò che sarebbe meglio definire “narrazioni urbane” piuttosto che “paesaggi urbani”. L’artista funge sia da testimone sia da narratore della sua storia unica, basata sulla memoria e sull’esperienza”, ha aggiunto la curatrice. Interpretato come tale, ogni dipinto costituisce un capitolo diverso del libro metaforico di Reggio che continua a scrivere con ogni dipinto, la natura senza tempo della città. “Qui, il tempo e lo spazio sono eternamente sospesi in un’estatica esplosione di colore e luce, con le tradizionali dimensioni e confini temporali e spaziali volontariamente abbandonati. Nella visione di Roma di Reggio, tutto può coesistere armoniosamente e lo fa: il Pantheon sorge accanto al Gasometro, il Ponte Sant’Angelo del Bernini appare accanto alla tangenziale, i ponti ad arco sul Tevere (come Ponte Sisto, Ponte Elio e Ponte Cavour) sono posti accanto a edifici barocchi e il Colosseo accanto al Palazzo della Civiltà Italiana dell’EUR. Al dettaglio architettonico viene data la precedenza e Reggio spesso lo spinge in primo piano. Non è un dettaglio di fondo, invece è ciò che fornisce la chiave per sbloccare la nostra comprensione della scena circostante. Avvolta dall’uso caratteristico di Reggio di colori brillanti e surreali e di luce illuminante, questa presenza architettonica è evidenziata a tal punto da riuscire a catturarne l’essenza. Questa è, nelle parole dell’artista, La mia Roma: la sua riflessione intima e acutamente personale su ciò che Roma è, e ciò che un tempo rappresentava”.
Vernissage: Giovedì 14 settembre ore 19.00
Il vernissage della personale, organizzata dal “Cigno”, si svolgerà giovedì 14 settembre 2023 alle ore 19.00, sempre nei Musei di San Salvatore in Lauro (piazza San Salvatore in Lauro, 15). Interverranno, oltre all’artista e alla curatrice, Lorenzo Zichichi del “Cigno”.
Mauro Reggio si dedica unicamente alla raffigurazione del paesaggio urbano, di cui ne esalta prospettive e architetture spogliandole dei segni e della presenza dell’uomo per metterne in evidenza le geometrie e i colori e trasformandole nel vero e unico soggetto del quadro: tangenziali, gasometri, palazzi barocchi e archeologie industriali ritratti in un presente senza tempo. L’artista dipinge monumenti provenienti da epoche diverse a partire dai colori tipici della grande tradizione italiana del XX secolo, poi trasformati e rinnovati sulla base delle più recenti riflessioni contemporanee su fotografia, pittura e nuove tecnologie.
In mostra una selezione di 35 paesaggi urbani, dettagli architettonici e scultorei, in olio su tela. “Sarebbe sbagliato interpretare queste opere come scene architettoniche “ordinarie” concepite meccanicamente e prodotte tecnicamente – ha sottolineato Victoria Noel-Johnson - . In tal senso, la lunga tradizione dei paesaggi urbani popolari, prodotti tra il XVII e il XIX secolo, costituisce una memoria molto lontana. In alternativa, i dipinti di Reggio sembrano schierarsi consapevolmente contro tali tradizioni pittoriche a favore delle scoperte artistiche fatte all’inizio del XX secolo (tra cui la pittura metafisica e il surrealismo), che hanno contribuito ad aprire le porte a opere pittoriche che nascono dalla libertà concettuale piuttosto che dalla tradizione figurativa. Abbracciando questa apertura mentale, l’occhio può estrarre ed enfatizzare ciò che mentalmente “vede”, costringendo a sua volta la mano a rifiutare le aspettative logiche e, così, le permette di produrre scene o dettagli che vanno oltre il qui e ora e il poi e lì”.
L’artista romano ha realizzato mostre personali e collettive in gallerie di prestigio, musei e spazi pubblici in Italia e all’estero. Nel 2011 e nel 2015 è stato invitato a partecipare alla Biennale di Venezia. I suoi dipinti fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private, tra le quali si segnalano quella della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (Macro), la Collezione Farnesina Experimenta al Ministero degli Affari Esteri e quella del Senato della Repubblica Italiana, con tre dipinti di grandi dimensioni, di cui uno commissionato appositamente per la parete centrale della Sala Nassirya di Palazzo Madama, adibita alle conferenze stampa. Bulgari spa ha acquistato e collocato sue opere nei negozi di New York, Los Angeles, Chicago, Londra, Hong Kong, Taipei (Taiwan), Kuala Lumpur (Malesia) e nella sede centrale di Roma.
“Il lavoro dell’artista romano fornisce visioni “straordinarie” di immagini ben note della sua città natale, l’elemento multistrato della loro concezione ed esecuzione dà origine a ciò che sarebbe meglio definire “narrazioni urbane” piuttosto che “paesaggi urbani”. L’artista funge sia da testimone sia da narratore della sua storia unica, basata sulla memoria e sull’esperienza”, ha aggiunto la curatrice. Interpretato come tale, ogni dipinto costituisce un capitolo diverso del libro metaforico di Reggio che continua a scrivere con ogni dipinto, la natura senza tempo della città. “Qui, il tempo e lo spazio sono eternamente sospesi in un’estatica esplosione di colore e luce, con le tradizionali dimensioni e confini temporali e spaziali volontariamente abbandonati. Nella visione di Roma di Reggio, tutto può coesistere armoniosamente e lo fa: il Pantheon sorge accanto al Gasometro, il Ponte Sant’Angelo del Bernini appare accanto alla tangenziale, i ponti ad arco sul Tevere (come Ponte Sisto, Ponte Elio e Ponte Cavour) sono posti accanto a edifici barocchi e il Colosseo accanto al Palazzo della Civiltà Italiana dell’EUR. Al dettaglio architettonico viene data la precedenza e Reggio spesso lo spinge in primo piano. Non è un dettaglio di fondo, invece è ciò che fornisce la chiave per sbloccare la nostra comprensione della scena circostante. Avvolta dall’uso caratteristico di Reggio di colori brillanti e surreali e di luce illuminante, questa presenza architettonica è evidenziata a tal punto da riuscire a catturarne l’essenza. Questa è, nelle parole dell’artista, La mia Roma: la sua riflessione intima e acutamente personale su ciò che Roma è, e ciò che un tempo rappresentava”.
Vernissage: Giovedì 14 settembre ore 19.00
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