MEMBRANE

Giovanni de Cataldo, Set Point, 2017
Dal 16 May 2025 al 27 June 2025
Roma
Luogo: Contemporary Cluster
Indirizzo: Via Odoardo Beccari 10
Curatori: Federico Montagna
Contemporary Cluster è lieta di presentare venerdì 16 maggio MEMBRANE, mostra collettiva internazionale a cura di Federico Montagna, con opere di Bram Braam, Giovanni de Cataldo, Inma Femenía, Tycjan Knut, Vikenti Komitski, Alessandro Vizzini.
MEMBRANE, attraverso le ricerche estremamente personali ed eterogenee degli artisti Bram Braam (*1980, Netherlands), Giovanni de Cataldo (*1990, Rome), Inma Femenía (*1985, Pego), Tycjan Knut (*1985, Warsaw), Vikenti Komitski (*1983, Sofia) ed Alessandro Vizzini (*1985, Cagliari), tenta di investigare lo spazio relazionale in cui la materia diventa configurazione del rapporto tra soggetti ed oggetti. Non semplici superfici, ma membrane intese come luoghi di mediazione in cui anche il tempo diventa spazio materiale ed ambiente vivo di espressioni, trasmissioni ed archiviazioni. Secondo l’autrice Giuliana Bruno, questo spazio di intermedialità ci obbliga a vedere le immagini come involucri che contengono stratificazioni, sedimenti e depositi. Impronte che lasciano sempre dietro di sé una traccia dimostrando che la superficie è tutt’altro che superficiale.
Interagire con la materia nel processo artistico, infatti, non significa solamente rapportarsi al mondo con la consapevolezza di poterne plasmare o reinterpretarne la natura, ma porta a scavare anche tra le sue implicazioni oggettive per sviscerare nuovi, possibili risvolti restituendoci un frammento di vita che altrimenti scorrerebbe impassibile davanti ai nostri occhi.
Riflessi, pieni e vuoti, consistenze e coesistenze sono davvero qualcosa che è possibile afferrare nella loro sostanza?
In questo tentativo, la componente teorica coincide spesso con quella empirica e l’interpretazione delle superfici non rievoca più schermi o campi di rappresentazione, ma la loro dimensione più immediata ed oggettiva nella quale anche la solidità sembra tornare ad uno stato fluido, ad essere sostanza viva, dinamica, in continuo divenire.
Una ragione o un significato, se esiste, viene costantemente ristabilito e ribolle oltre la superficie delle cose.
MEMBRANE, attraverso le ricerche estremamente personali ed eterogenee degli artisti Bram Braam (*1980, Netherlands), Giovanni de Cataldo (*1990, Rome), Inma Femenía (*1985, Pego), Tycjan Knut (*1985, Warsaw), Vikenti Komitski (*1983, Sofia) ed Alessandro Vizzini (*1985, Cagliari), tenta di investigare lo spazio relazionale in cui la materia diventa configurazione del rapporto tra soggetti ed oggetti. Non semplici superfici, ma membrane intese come luoghi di mediazione in cui anche il tempo diventa spazio materiale ed ambiente vivo di espressioni, trasmissioni ed archiviazioni. Secondo l’autrice Giuliana Bruno, questo spazio di intermedialità ci obbliga a vedere le immagini come involucri che contengono stratificazioni, sedimenti e depositi. Impronte che lasciano sempre dietro di sé una traccia dimostrando che la superficie è tutt’altro che superficiale.
Interagire con la materia nel processo artistico, infatti, non significa solamente rapportarsi al mondo con la consapevolezza di poterne plasmare o reinterpretarne la natura, ma porta a scavare anche tra le sue implicazioni oggettive per sviscerare nuovi, possibili risvolti restituendoci un frammento di vita che altrimenti scorrerebbe impassibile davanti ai nostri occhi.
Riflessi, pieni e vuoti, consistenze e coesistenze sono davvero qualcosa che è possibile afferrare nella loro sostanza?
In questo tentativo, la componente teorica coincide spesso con quella empirica e l’interpretazione delle superfici non rievoca più schermi o campi di rappresentazione, ma la loro dimensione più immediata ed oggettiva nella quale anche la solidità sembra tornare ad uno stato fluido, ad essere sostanza viva, dinamica, in continuo divenire.
Una ragione o un significato, se esiste, viene costantemente ristabilito e ribolle oltre la superficie delle cose.
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