Noi diamo [+] senso
Dal 24 Giugno 2015 al 19 Luglio 2015
Roma
Luogo: Chiostro del Bramante
Indirizzo: via Arco della Pace 5
Orari: dal lunedì al venerdì 10-20; sabato e domenica 10-21
Curatori: Simonetta Lux, César Meneghetti
Enti promotori:
- Comunità di Sant'Egidio
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 8992234 / 339 8683045
E-Mail info: com@santegidio.org
Sito ufficiale: http://www.santegidio.org/
NOI DIAMO [+] SENSO è la concretizzazione e un ulteriore sviluppo del progetto I\O _IO È UN ALTRO di César Meneghetti, nel quale Giovanni Fenu, Annamaria Colapietro e Roberto Mizzon – tre artisti usciti da istituzioni reclusorie - si sono interfacciati con artisti professionisti, realizzando una mostra corale nell'ambito del centenario dell'apertura del più grande manicomio d’Europa: il Santa Maria della Pietà di Roma.
La mostra - promossa e realizzata dalla Comunità di Sant'Egidio - è stata aperta nel novembre 2014 nel padiglione 28 del comprensorio di S. Maria della Pietà in collaborazione con la ASL Roma E, cioè nel luogo dove i tre artisti dei Laboratori d’Arte erano stati un tempo reclusi: oggi viene ripresentata, su invito, al Chiostro del Bramante.
Le opere di Annamaria Colapietro, Giovanni Fenu, Roberto Mizzon raccontano le loro storie personali, le loro memorie, i loro sogni: attraverso metafore pittoriche e sintesi artistiche allo stesso tempo esprimono la loro liberazione. L'artista César Meneghetti - che in questa tappa ha lavorato in collaborazione con Antonio Trimani- esplora tramite video-opere, i confini della cosiddetta normalità, e ci dà una lettura critica delle narrazioni di Fenu, Colapietro e Mizzon del loro riscatto dall'istituzione manicomiale, in un gioco di incroci e dialogo intersemiotico.
Colapietro, Fenu e Mizzon attraverso l'arte hanno potuto ricostituire la loro identità prima della liberazione vera e propria. Grazie alla legge 180 del 1978, nota come legge Basaglia, che imponeva la chiusura dei manicomi, tale liberazione è stata sancita nelle istituzioni e nella cultura italiana. Il processo è stato lungo e complesso: da allora a oggi la questione dell'istituzionalizzazione reclusoria e del supporto liberatorio al disagio mentale appare ancora aperta. Questo evento espositivo è una nuova tappa, che coinvolge artisti, storici dell’arte, critici e curatori professionisti, che insieme ai frequentatori ventennali dei Laboratori d'Arte di Sant'Egidio hanno costruito una poetica comune. In questo nuovo percorso Alessandro Zuccari, che segue da tempo il percorso dei Laboratori, ha fortemente creduto che attraverso l'arte fosse possibile rivelare la profondità di pensiero e l'intelligenza di persone con disabilità mentale che pregiudizi e meccanismi di esclusione portano a negare o ignorare. Simonetta Lux, con la sua ideazione del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza e la sua concezione dell'arte come processo relazionale - azione di un soggetto non oggetto - ha sostenuto negli ultimi anni lo sviluppo di processi di collaborazione/creazione tra alcuni artisti contemporanei internazionali, come César Meneghetti , e le persone con disabilità che lavorano nei Laboratori.
Così è nato, nel 2010, I/O_ IO E' UN ALTRO, un lavoro che coinvolge un gruppo di circa 200 persone con disabilità dei Laboratori d'Arte della Comunità di Sant'Egidio, rivelando la labilità del confine tra disabilità mentale e normalità. Il progetto è stato premiato dalla Fondazione Biennale di San Paolo ed esposto nel 2013 alla 55° Biennale di Venezia .
Annamaria Colapietro, Giovanni Fenu, Roberto Mizzon, attestano con forza e verità il percorso che dall'esclusione ha condotto alla liberazione e alla restituzione del ruolo di persone e di artisti nel contesto sociale.
La mostra - promossa e realizzata dalla Comunità di Sant'Egidio - è stata aperta nel novembre 2014 nel padiglione 28 del comprensorio di S. Maria della Pietà in collaborazione con la ASL Roma E, cioè nel luogo dove i tre artisti dei Laboratori d’Arte erano stati un tempo reclusi: oggi viene ripresentata, su invito, al Chiostro del Bramante.
Le opere di Annamaria Colapietro, Giovanni Fenu, Roberto Mizzon raccontano le loro storie personali, le loro memorie, i loro sogni: attraverso metafore pittoriche e sintesi artistiche allo stesso tempo esprimono la loro liberazione. L'artista César Meneghetti - che in questa tappa ha lavorato in collaborazione con Antonio Trimani- esplora tramite video-opere, i confini della cosiddetta normalità, e ci dà una lettura critica delle narrazioni di Fenu, Colapietro e Mizzon del loro riscatto dall'istituzione manicomiale, in un gioco di incroci e dialogo intersemiotico.
Colapietro, Fenu e Mizzon attraverso l'arte hanno potuto ricostituire la loro identità prima della liberazione vera e propria. Grazie alla legge 180 del 1978, nota come legge Basaglia, che imponeva la chiusura dei manicomi, tale liberazione è stata sancita nelle istituzioni e nella cultura italiana. Il processo è stato lungo e complesso: da allora a oggi la questione dell'istituzionalizzazione reclusoria e del supporto liberatorio al disagio mentale appare ancora aperta. Questo evento espositivo è una nuova tappa, che coinvolge artisti, storici dell’arte, critici e curatori professionisti, che insieme ai frequentatori ventennali dei Laboratori d'Arte di Sant'Egidio hanno costruito una poetica comune. In questo nuovo percorso Alessandro Zuccari, che segue da tempo il percorso dei Laboratori, ha fortemente creduto che attraverso l'arte fosse possibile rivelare la profondità di pensiero e l'intelligenza di persone con disabilità mentale che pregiudizi e meccanismi di esclusione portano a negare o ignorare. Simonetta Lux, con la sua ideazione del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza e la sua concezione dell'arte come processo relazionale - azione di un soggetto non oggetto - ha sostenuto negli ultimi anni lo sviluppo di processi di collaborazione/creazione tra alcuni artisti contemporanei internazionali, come César Meneghetti , e le persone con disabilità che lavorano nei Laboratori.
Così è nato, nel 2010, I/O_ IO E' UN ALTRO, un lavoro che coinvolge un gruppo di circa 200 persone con disabilità dei Laboratori d'Arte della Comunità di Sant'Egidio, rivelando la labilità del confine tra disabilità mentale e normalità. Il progetto è stato premiato dalla Fondazione Biennale di San Paolo ed esposto nel 2013 alla 55° Biennale di Venezia .
Annamaria Colapietro, Giovanni Fenu, Roberto Mizzon, attestano con forza e verità il percorso che dall'esclusione ha condotto alla liberazione e alla restituzione del ruolo di persone e di artisti nel contesto sociale.
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