Pablo Echaurren. Ritmo Barocco

© Pablo Echaurren

 

Dal 18 Giugno 2017 al 31 Agosto 2022

Genzano di Roma | Roma

Luogo: Palazzo Sforza-Cesarini

Indirizzo: piazza Sforza-Cesarini 4

Sito ufficiale: http://www.comune.genzanodiroma.roma.it/



Si è aperta domenica 18 giugno la mostra Ritmo barocco, progetto artistico di Pablo Echaurren, genio eclettico di fama mondiale, artista a tutto campo abituato ad esprimersi attraverso pittura, ceramica, illustrazione, fumetto, scrittura, musica e video e quest’anno artista ospite della 239esima edizione della Tradizionale Infiorata, evento-simbolo di Genzano di Roma.
 
La musica è tra le tante passioni della vita dell’artista. Ai Ramones, gruppo punk degli anni settanta, ha dedicato libri, tele e collage, raccontandoli anche in un documentario del 2010. Amante del rock e del punk, possiede una collezione di bassi, anche rarissimi, tra cui un T. Holmes Bo Diddley, un Longhorn della Danelectro e un EB Gibson del 1954, e da suoi disegni sono stati realizzati alcuni esemplari.
Nel linguaggio universale della musica Echaurren trova l’humus ideale per coniugare l’alto e il basso, dai dipinti ai poster, dai collage alle copertine di libri e ai fumetti, dalle ceramiche agli arazzi e dal video alla scrittura. Ne discende un’idea dell’artista come artefice a tutto campo, indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere la creatività. In questo caso, il basso è anche quello elettrico, elevato a icona sacra nelle ceramiche in stile barocco con cui si apre la mostra. Il percorso prosegue con una serie di tele, collage, manifesti e Lucifero, uno dei bassi da lui disegnati, dal “cuore” sonoro e come sempre spiazzante.
Il basso elettrico, lo stile barocco e l'arte della ceramica: tre elementi in apparenza distinti, che si fondono insieme, e sono esposti fino al 31 agosto a Palazzo Sforza-Cesarini al fianco della Collezione Hager-Sportelli, una straordinaria donazione di 114 opere risalenti prevalentemente al ‘600 e ‘700, proprio per celebrare la vocazione dell'edificio a ospitare mostre, concerti, rassegne e prestigiosi corsi di perfezionamento musicale.
Echaurren si fa testimone di questa tradizione nella chiave neobarocca che ha sempre espresso nelle sue forme, nelle sue ripetizioni decorative. È nella texture che si trova il ritmo barocco: una ripetizione di forme e colori che crea armonia. Il basso elettrico, simbolo di uno stile di vita e di un modo di guardare le cose, è in grado di coniugare la ritmica e l'armonia. E se il rock ha a che fare con il barocco perché infrange limiti, regole e codici, la ceramica è pop, arriva alle persone in forma di oggetto e si presta a infinite varianti e variazioni. Echaurren dipinge da bassista, nel caos della musica del quotidiano ne avverte il ritmo di fondo e lo traduce in pittura, in oggetto artistico, con un linguaggio universale.
“È un onore per me avere Pablo Echaurren qui a Genzano – ha commentato il sindaco Daniele Lorenzon durante l’inaugurazione della mostra –. Portando le sue opere a Palazzo Sforza-Cesarini andiamo quasi a completare un percorso che dal Seicento arriva fino a oggi aprendoci a un futuro ancora da evolvere e da sviluppare in termini di presenza artistica sul territorio”.
 
Pablo Echaurren nasce a Roma nel 1951. Inizia a dipingere a diciotto anni e, tramite Gianfranco  Baruchello, viene scoperto dal critico e gallerista Arturo Schwarz che fa conoscere il suo lavoro in Italia e all’estero. Tra il 1971 e il 1975 espone a Berlino, Basilea, Filadelfia, Zurigo, New York, Bruxelles e nel 1975 è invitato alla Biennale diParigi.
Il suo esordio avviene all’insegna di un minimalismo, di una concettualità e di un’antipittoricità alternativi all’idea di opera d’arte come feticcio. Questa è la direzione in cui l’artista si è mosso da allora, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di espressione, senza mai adagiarsi sul già fatto.
Non solo pittore, si è impegnato in un’intensa attività applicata, realizzando illustrazioni, manifesti e copertine, tra cui quella del best seller Porci con le ali, nonché “metafumetti” che indagano sul possibile rapporto tra avanguardia e arte popolare, cercando quel necessario e fecondo cortocircuito tra “alto” e “basso”, tra cultura e leggerezza, in sintonia con l’ideale di un’arte diffusa. La sua creatività si è sviluppata anche nel campo della scrittura, pubblicando romanzi e pamphlet sul mondo dell’arte.
Dopo il Duemila, la sua poliedrica produzione è stata presentata in alcune esposizioni personali: Pablo Echaurren. Dagli anni Settanta a oggi (Chiostro del Bramante, Roma 2004); Pablo Echaurren a  Siena (Palazzo Pubblico, Siena 2008); Crhomo Sapiens (Museo della Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, Roma 2010-11); Lasciare il segno (MAR, Ravenna 2011); Al ritmo dei Ramones (Auditorium Parco della Musica, Roma 2006); L’invenzione del basso (Auditorium Parco della Musica, Roma 2009); Baroque’n’Roll (MACRO, Roma 2011); Matta: Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren (Fondazione Querini Stampalia, Venezia 2013); Iconoclast (Estorick Collection of Modern Italian  Art, Londra2014);Contropittura(GalleriaNazionaled’ArteModernaeContemporanea,2015-16);MakeArtNot Money (Museo Nacional de Bellas Artes, Santiago del Cile2016); Du champ magnétique. Opere 1977-2017 (Scala Contarini del Bovolo, Venezia 2017).


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