Pharmakon. Episodio 2

© Guia Bertorello

 

Dal 23 Settembre 2022 al 05 Novembre 2022

Roma

Luogo: Museo delle Mura

Indirizzo: Via di Porta San Sebastiano 18

Orari: dal martedì alla domenica ore 9.00-14.00. Ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura. Chiuso il lunedì

Curatori: Associazione Gandhara

Enti promotori:

  • Roma Culture - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 060608

Sito ufficiale: http://www.museodellemuraroma.it


La voce delle nuove generazioni artistiche si esprime in mostra attraverso installazioni audio, video e fotografia nella seconda delle due esposizioni del progetto PHARMAKON
PHARMAKON 
ha come obiettivo la riconnessione delle giovani voci artistiche con il territorio e le istituzioni culturali e museali della capitale, oltre a quello di dare la possibilità ai talenti emergenti di poter esprimere il loro sentire artistico in relazione alla società contemporanea. Un sentire generazionale, spesso malinconico, confuso, perso di vista nei meandri della coscienza singola o nella frenesia della società di massa.

Il termine pharmakon, dal greco φάρμακον, viene inteso come farmaco utile o nocivo, veleno, cura, espediente, una via di fuga dalla realtà per le nuove generazioni che in questo modo cercano riparo dalle frustrazioni e dai disagi che la società contemporanea pro-duce in loro. Secondo il pensiero baudelairiano, l’artista, in questa realtà distopica, innescandosi nel preciso punto di convergenza di un proprio sentire utile ma contemporaneamente anche nocivo, come un pharmakon, trasforma un malessere sterile in malessere espressivo, fecondo, liberatorio, motore di creatività e di pensiero.

Pharmakon. Episodio 2
 utilizza l’installazione nelle sue forme più diverse, come il video, la scultura e i richiami all’arte povera.
Cinque i giovani artisti in mostra: Guia Bertorello (Genova, 1997) con il cortometraggio Recànto, che si articola attorno al tema dei “nodi di memoria” all’interno del paesaggio ur-bano, una Genova rappresentata come una grande figura matriarcale che accoglie e ripara, grazie alla sua natura di nascondiglio e protezione; Sofia Bordin (Roma, 1998), invece, con la sua installazione and lies in folds, ripercorre la vicenda dello squadrista e poi segretario del Partito Nazionale Fascista Ettore Muti, che utilizzò Porta San Sebastiano come abitazione e studio personale. Negli spazi pensati per lui dal celebre architetto Luigi Moretti, uno degli elementi ricorrenti erano le tende, impiegate come componente decora-tiva o come struttura architettonica, un forte richiamo ai fasti della Roma imperiale.
Nella sua installazione l’artista ricrea l’ambientazione di Moretti, attraverso l’uso di tende silen-ziose e immobili che, allo stesso tempo, mostrano e nascondono gli spazi. Julia Creuheras (Barcellona, 1995) con il lavoro 3deCorazones indaga gli “oggetti del desiderio”: pistole, sigarette e tacchi alti che si muovono in maniera cinetica, quasi rincorrendosi; Tonino Pepe (Roma, 1996) con la sua opera Terra, lavora sul concetto di “impedimento” at-traverso l’utilizzo di materiali poveri, come la terra, che avrà una funzione di impedimento all’interno dello spazio museale; infine Jeronim Horvat (Berlino, 1991) con The House of Opportunities presenta una riflessione sulla mitologia e  sul suo rapporto con la società di oggi.

Pharmakon. Episodio 2
 è la seconda delle due esposizioni del progetto PHARMAKON, curato dall’Associazione Gandhara, vincitore del bando “VitaminaG”, nell’ambito del programma GenerAzioniGiovani.it, finanziato dalle Politiche Giovanili della Regione Lazio con il sostegno del Dipartimento per la Gioventù.

Gandhara
 è un’Associazione di promozione sociale nata nel 2018 da un’idea di Margherita Musi, Anna Masala, Irene Romito, Giulia Angella, Giulia Loriga, Annaflavia Merluzzi e Rachele Santaniello, una community di giovani curatrici emergenti, appartenenti alla scena culturale romana. Gandhara vuole essere uno spazio di ricerca artistica all’avanguardia, con l’intento di ideare eventi interattivi dove tecniche espressive vengo-no a coesistere in una proposta curatoriale concettuale e visiva.

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