Sandro Bini e Verena D'Alessandro. Città nude

Sandro Bini e Verena D'Alessandro. Città nude

 

Dal 04 Marzo 2015 al 28 Marzo 2015

Roma

Luogo: Centro Studi Arte Contemporanea Preferiti

Indirizzo: via Mompiani 1/a

Orari: mer, gio, ven 11-13 / 16.30-19.30; sab 11-13

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 347 3735109

E-Mail info: mazzoni1000@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.carlamazzoni.info


Il Centro Studi Arte Contemporanea Preferiti, diretto da Carla Mazzoni, nota gallerista de Il Narciso di Roma, presenta nel suo nuovo spazio espositivo la doppia mostra personale Città nude. Nella galleria del Centro saranno esposti una ventina di dipinti di Sandro Bini e Verena D’Alessandro. 
Come suggerito dal titolo della mostra, la visione della città contemporanea dei due artisti, de-nudata dell’uomo, ma piena delle sue tracce, propone suggestivi scenari urbani connotati da un forte senso di sospensione, di inquietudine e di silenzio. 

Danilo Maestosi nel suo testo critico del catalogo scrive: “Bini le città le osserva come se le mettesse in posa, piazzando il cavalletto su in alto e spingendo l’occhio giù in basso. Ma non prima di averle svuotate, aver imposto loro come fa un ritrattista scegliendo la veste delle sue modelle l’abito del silenzio”. 

Dal canto suo, Carlo Fabrizio Carli nel testo in catalogo definisce i paesaggi urbani di Verena D’Alessandro “ inquadrature fantastiche: i suoi sono margini metropolitani in tutto simili a quelli in cui possiamo imbatterci ogni giorno, attraversando – poniamo – la periferia romana, eppure sono dei non luoghi, delle u-topie” che la pittrice “per non attenuare la forza delle sue inquadrature, lascia deserte, senza spazio per persone ed automobili”. 

La doppia serie di dipinti di Sandro Bini e di Verena D’Alessandro propone dunque visioni parallele dei mutamenti che contraddistinguono le città odierne, in un dialogo ricco di spunti di riflessione e dove i personali stili pittorici dei due autori si presentano distinti e riconoscibili. 

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