SANDRO VISCA. FRACTURAE
Dal 12 Ottobre 2024 al 12 Gennaio 2025
Roma
Luogo: Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
Indirizzo: Viale Fiorello La Guardia 6
Orari: dal martedì al venerdì 10.00-16.00 il sabato e la domenica ore 10.00 – 19.00 24 e 31 dicembre ore 10.00-14.00 Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura Chiuso il lunedì e 25 dicembre
Curatori: Generoso Bruno
Enti promotori:
- Roma Capitale
- Assessorato alla Cultura
- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.museocarlobilotti.it
La produzione artistica del Maestro Sandro Visca (1944) arriva al Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese dal 12 ottobre al 12 gennaio 2025 con la mostra FRACTURAE, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dalla Fondazione Pescarabruzzo e CLAP Museum. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
L’esposizione, a cura di Generoso Bruno, è un’occasione unica per esplorare la produzione dell’artista abruzzese con particolare attenzione al suo continuo dialogo tra la materia e la sua messa in forma.
Le opere esposte si inseriscono nella ricerca che Visca porta avanti da decenni. Attraverso le serie dei Teatrini e delle Silhouette, l’artista, indagando la potenza espressiva della materia, esplora il rapporto tra il frammento e l’oggetto. La sua poetica si manifesta nella volontà di preservare la vita che emana dai più disparati elementi di materia, i cui frammenti sono elevati a simbolo di una condizione umana precaria e sfuggente.
Le grandi sale al pianterreno del Museo Bilotti ospitano un’accurata selezione di tele, sculture e installazioni che immergono il visitatore nella produzione più recente dell’artista, confermandone la poetica, le scelte compositive e le strategie espressive maturate nell’ultimo decennio. Per la prima volta, assieme ad altri inediti, Visca espone l’installazione parietale AMORE AMORE del 2024; l’opera, su supporti in ferro e ceramica al terzo fuoco, STERCUS DIABOLI del 2018 e la grande tela FRACTURE che ha impegnato l’artista tra il 2018 e il 2021. Tra le sculture si segnala _ORO_ del 2017 e la recentissima Esplodenti del 2024 e inoltre, tra le opere nelle salette al primo piano, FRAGILE 1 e FRAGILE 2 del 2015. La mostra è completata da un’ampia selezione di lavori su carta. Questi lavori, oltre a documentare i sessant’anni dell’attività di Sandro Visca,consentono, dal segno, di intuire la prassi, la stratificazione e la complessità operativa messa in campo dall’artista.
L’esposizione, a cura di Generoso Bruno, è un’occasione unica per esplorare la produzione dell’artista abruzzese con particolare attenzione al suo continuo dialogo tra la materia e la sua messa in forma.
Le opere esposte si inseriscono nella ricerca che Visca porta avanti da decenni. Attraverso le serie dei Teatrini e delle Silhouette, l’artista, indagando la potenza espressiva della materia, esplora il rapporto tra il frammento e l’oggetto. La sua poetica si manifesta nella volontà di preservare la vita che emana dai più disparati elementi di materia, i cui frammenti sono elevati a simbolo di una condizione umana precaria e sfuggente.
Le grandi sale al pianterreno del Museo Bilotti ospitano un’accurata selezione di tele, sculture e installazioni che immergono il visitatore nella produzione più recente dell’artista, confermandone la poetica, le scelte compositive e le strategie espressive maturate nell’ultimo decennio. Per la prima volta, assieme ad altri inediti, Visca espone l’installazione parietale AMORE AMORE del 2024; l’opera, su supporti in ferro e ceramica al terzo fuoco, STERCUS DIABOLI del 2018 e la grande tela FRACTURE che ha impegnato l’artista tra il 2018 e il 2021. Tra le sculture si segnala _ORO_ del 2017 e la recentissima Esplodenti del 2024 e inoltre, tra le opere nelle salette al primo piano, FRAGILE 1 e FRAGILE 2 del 2015. La mostra è completata da un’ampia selezione di lavori su carta. Questi lavori, oltre a documentare i sessant’anni dell’attività di Sandro Visca,consentono, dal segno, di intuire la prassi, la stratificazione e la complessità operativa messa in campo dall’artista.
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