Santiago Calatrava. Le metamorfosi dello spazio
Dal 05 Dicembre 2013 al 20 Febbraio 2014
Roma
Luogo: Città del Vaticano - Braccio di Carlo Magno
Indirizzo: piazza San Pietro
Orari: tutti i giorni 10-18; mercoledì 14-18
Curatori: Micol Forti
Enti promotori:
- Musei Vaticani
- Pontificio Consiglio della Cultura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 36755700
E-Mail info: marta.paini@clponline.it
Sito ufficiale: http://mv.vatican.va/
Inaugura mercoledì 4 dicembre alle ore 18.00, nei monumentali spazi del Braccio di Carlo Magno, la mostra Santiago Calatrava. Le metamorfosi dello spazio, che rimarrà aperta al pubblico dal 5 dicembre 2013 fino al 20 febbraio 2014.
L’esposizione, promossa dai Musei Vaticani e dal Pontificio Consiglio della Cultura per la cura di Micol Forti (Curatore della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani), propone al pubblico una raccolta di circa 140 opere per presentare la complessa e multiforme produzione artistica del celebre architetto e ingegnere di origine spagnola. Un selezionato nucleo di modelli architettonici è accompagnato non solo dai relativi studi preparatori, ma anche da dipinti ad acquerello, nati da una vena creativa del tutto autonoma dalla genesi dei progetti stessi, e da una ricca antologia di sculture, sia monumentali come di formato più ridotto, realizzate in bronzo, marmo, alabastro, legno.
Gli accostamenti tra opere appartenenti a codici artistici differenti, sebbene contigui, seguono vari criteri per indirizzare lo sguardo dell’osservatore verso livelli diversificati nella lettura dei volumi architettonici, della visione dello spazio e delle forme, aspetti propri del percorso artistico di Calatrava.
Il grande modello architettonico della Chiesa greco-ortodossa di St. Nicholas a New York, progettata per Ground Zero, è affiancato a suggestivi disegni ad acquerello nei quali lo sguardo dell’artista spazia dallo studio dei mosaici e delle cupole di Santa Sofia a Istanbul allo schiudersi di una camelia, dall’arco disegnato dal peso di una foglia di palma al volto di Cristo, modello ideale per la Chiesa a pianta centrale.
La splendida torsione delle vele che danno vita al progetto per il Palasport a Roma, per l’Università di Tor Vergata, è accostata a tre bellissimi dipinti di figure accovacciate: una tensione dinamica quasi inespressa, contenuta, nello studio sul bilanciamento tra le forze.
La verticalità delle Torri di Malmö o di Chicago si rispecchia nell’equilibrio instabile delle sculture ad esse abbinate.
La riflessione sul volto umano trova compiutezza nelle rotondità delle sculture in marmo ed alabastro, nella forma racchiusa dell’Opera House di Tenerife, ovvero sembra dissolversi nella trasparenza delle superfici colorate di una serie di acquerelli geometrici.
Il movimento è reale quando apre, come i petali di un fiore, le maglie che compongono due colonne tortili in bronzo; quando modifica le sfumature cromatiche dei Moving Painting; quando scavalca il vuoto nel Ponte di Buenos Aires. È un movimento visionario, e non per questo meno vero, nell’intreccio delle corna dei tori ammassati, nei rami secchi di un bosco senza luce o nei corpi, che con i loro gesti compongono spazi, fisici, psicologici e spirituali.
Oltre alla nuova Chiesa greco-ortodossa di St. Nicholas, è presente in mostra anche lo splendido plastico dell’audace progetto per la Cattedrale di St. John the Divine, sempre a New York. Alla magnificenza di questa straordinaria idea di spazio sacro che converge con e nella natura, fa da contraltare il modello della Los Angeles Chapel, dedicata a Padre Junipero, frate francescano che nel 1767 viene inviato nelle missioni della “Baja California”. La capanna, prima chiesa eretta dalla piccola comunità, è il modello per una cappella immersa nello spazio, nell’acqua e nell’aria: le sue non-pareti si aprono all’esterno, alzandosi, come le fronde di un albero, rinunciando ad ogni confine fisico tra lo spazio sacro e la collettività.
L’esposizione, promossa dai Musei Vaticani e dal Pontificio Consiglio della Cultura per la cura di Micol Forti (Curatore della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani), propone al pubblico una raccolta di circa 140 opere per presentare la complessa e multiforme produzione artistica del celebre architetto e ingegnere di origine spagnola. Un selezionato nucleo di modelli architettonici è accompagnato non solo dai relativi studi preparatori, ma anche da dipinti ad acquerello, nati da una vena creativa del tutto autonoma dalla genesi dei progetti stessi, e da una ricca antologia di sculture, sia monumentali come di formato più ridotto, realizzate in bronzo, marmo, alabastro, legno.
Gli accostamenti tra opere appartenenti a codici artistici differenti, sebbene contigui, seguono vari criteri per indirizzare lo sguardo dell’osservatore verso livelli diversificati nella lettura dei volumi architettonici, della visione dello spazio e delle forme, aspetti propri del percorso artistico di Calatrava.
Il grande modello architettonico della Chiesa greco-ortodossa di St. Nicholas a New York, progettata per Ground Zero, è affiancato a suggestivi disegni ad acquerello nei quali lo sguardo dell’artista spazia dallo studio dei mosaici e delle cupole di Santa Sofia a Istanbul allo schiudersi di una camelia, dall’arco disegnato dal peso di una foglia di palma al volto di Cristo, modello ideale per la Chiesa a pianta centrale.
La splendida torsione delle vele che danno vita al progetto per il Palasport a Roma, per l’Università di Tor Vergata, è accostata a tre bellissimi dipinti di figure accovacciate: una tensione dinamica quasi inespressa, contenuta, nello studio sul bilanciamento tra le forze.
La verticalità delle Torri di Malmö o di Chicago si rispecchia nell’equilibrio instabile delle sculture ad esse abbinate.
La riflessione sul volto umano trova compiutezza nelle rotondità delle sculture in marmo ed alabastro, nella forma racchiusa dell’Opera House di Tenerife, ovvero sembra dissolversi nella trasparenza delle superfici colorate di una serie di acquerelli geometrici.
Il movimento è reale quando apre, come i petali di un fiore, le maglie che compongono due colonne tortili in bronzo; quando modifica le sfumature cromatiche dei Moving Painting; quando scavalca il vuoto nel Ponte di Buenos Aires. È un movimento visionario, e non per questo meno vero, nell’intreccio delle corna dei tori ammassati, nei rami secchi di un bosco senza luce o nei corpi, che con i loro gesti compongono spazi, fisici, psicologici e spirituali.
Oltre alla nuova Chiesa greco-ortodossa di St. Nicholas, è presente in mostra anche lo splendido plastico dell’audace progetto per la Cattedrale di St. John the Divine, sempre a New York. Alla magnificenza di questa straordinaria idea di spazio sacro che converge con e nella natura, fa da contraltare il modello della Los Angeles Chapel, dedicata a Padre Junipero, frate francescano che nel 1767 viene inviato nelle missioni della “Baja California”. La capanna, prima chiesa eretta dalla piccola comunità, è il modello per una cappella immersa nello spazio, nell’acqua e nell’aria: le sue non-pareti si aprono all’esterno, alzandosi, come le fronde di un albero, rinunciando ad ogni confine fisico tra lo spazio sacro e la collettività.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 25 gennaio 2025 al 15 giugno 2025
Brescia | Palazzo Martinengo
LA BELLE ÉPOQUE. L'arte nella Parigi di Boldini e De Nittis
-
Dal 25 gennaio 2025 al 06 aprile 2025
Castelfranco Veneto | Museo Casa Giorgione - Teatro Accademico - Palazzo Soranzo Novello
Studiosi e libertini. Il Settecento nella città di Giorgione. Francesco Maria Preti
-
Dal 21 gennaio 2025 al 18 maggio 2025
Milano | Palazzo Reale
George Hoyningen-Huene. Glamour e avanguardia
-
Dal 25 gennaio 2025 al 27 luglio 2025
Roma | Museo Storico della Fanteria
Salvador Dalì. Tra arte e mito
-
Dal 31 gennaio 2024 al 04 maggio 2025
Fermo | Palazzo dei Priori
Rinascimento a Fermo
-
Dal 20 dicembre 2024 al 04 maggio 2025
Fermo | Palazzo dei Priori
Steve McCurry. Children