Scarpa/Olivetti. Brani di una storia condivisa
Dal 03 Dicembre 2021 al 29 Maggio 2022
Roma
Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Indirizzo: Via Guido Reni 4/a
Orari: lunedì chiuso; da martedì a venerdì 11 – 19; sabato e domenica 11 – 20. La biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
Curatori: Elena Tinacci
Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 9. Gratuito minori di 14 anni; disabili che necessitano di accompagnatore; dipendenti MiC; accompagnatori e guide turistiche dell’Unione Europea, munite di licenza (rif. circolare n.20/2016 DG-Musei); 1 insegnante ogni 10 studenti; membri ICOM; soci AMACI; giornalisti accreditati; possessori della membership card myMAXXI; studenti e ricercatori universitari di Arte e Architettura dell’Unione Europea da martedì a venerdì (esclusi festivi)
Sito ufficiale: http://www.maxxi.art
Il percorso di mostra si apre con una timeline nel corridio del Centro Archivi che ripercorre gli episodi salienti di oltre vent'anni di relazioni, dal primo incontro nel 1952 al 1978, anno dell’improssiva morte dell’architetto. In questo periodo, il connubio Scarpa/Olivetti vede nascere tre progetti eccezionali: quello per la Colonia montana di Brusson in Valle d’Aosta (mai realizzata perché Scarpa non vinse il concorso), il famosissimo negozio di Piazza San Marco a Venezia e la mostra per British Olivetti a Londra. Questi progetti sono illustrati nel dettagliio da disegni, fotografie, documenti e pubblicazioni esposti all’interno della sala, provenienti dall’Archivio Carlo Scarpa custodito dal MAXXI Architettura.
Dice Margherita Guccione, Direttore del MAXXI Architettura: "La relazione tra Scarpa e Olivetti ci consente di raccontare una pagina di eccellenza della storia italiana del Novecento. Un'opportunità resa possibile dall'archivio professionale di Carlo Scarpa, conservato nelle collezioni di architettura del MAXXI, un prezioso patrimonio documentario che nel tempo ci ha dato molteplici occasioni di studio e ricerca ma anche di valorizzazione, svelando i tanti e suggestivi significati dell'opera del maestro veneziano.
Il rapporto di Carlo Scarpa con l’imprenditore d’Ivrea e più in generale con il “mondo Olivetti”, trova origine e si consolida all’interno della variegata “comunità” olivettiana: le diverse occasioni di contatto tra i due si inseriscono in una più ampia e poliedrica rete di relazioni dirette e indirette con figure legate all’arte, alla politica, all’università e alla cultura in generale. Ne deriva un rapporto di committenza atipico in cui si scopre un’inaspettata condivisione di valori, temi e vicende che hanno segnato la cultura architettonica italiana nel Novecento.
Il primo incontro tra Scarpa e Olivetti ha luogo nel 1952 in occasione del IV Congresso dell’Istituto Nazionale di Urbanistica a Venezia. Il nome e l’opera di Scarpa, cui nel 1956 viene anche assegnato il premio Olivetti per l’architettura, iniziano a trovare in quegli anni una certa risonanza sulle pagine di alcune pubblicazioni di Edizioni di Comunità, la casa editrice specializzata in scienze sociali di cui fu ispiritore e animatore lo stesso Adriamo Olivetti, e attraverso l’intermediazione di autorevoli figure della storia e della critica d’arte e di architettura, come Bruno Zevi, Carlo Ludovico Raggianti, Sergio Bettini, Licisco Magagnato, Giuseppe Mazzariol e Pier Carlo Santini.
Il rapporto di stima professionale e personale instauratosi tra Carlo Scarpa e Adriano Olivetti si è quindi tradotto più volte in occasioni progettuali su committenza dell’impresa di Ivrea, anche in seguito alla morte del suo carismatico fondatore nel 1960: oltre al noto showroom di piazza San Marco a Venezia (1957-58), Scarpa ha infatti partecipato a un concorso bandito dalla Olivetti nel 1955 per la realizzazione di una colonia montana a Brusson in Valle d’Aosta e, nel 1969, ha allestito, su incarico di British Olivetti, la mostra Frescoes from Florence presso la Hayward Gallery di Londra come segno di riconoscenza per gli aiuti forniti dal popolo inglese a Firenze durante l’alluvione.
I tre progetti redatti da Carlo Scarpa su committenza Olivetti, rispettivamente a vocazione sociale, commerciale e culturale sono espressione emblematica del complesso programma architettonico di Olivetti e soprattutto attestano punti di convergenza e sintonia e campi di impegno condivisi con Scarpa.
La mostra vuole essere anche un contributo al racconto questa storia, molto intensa e poco nota in tutte le sue molteplici sfaccettature.
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