The Garbage Patch State Embassy
Dal 11 Aprile 2014 al 02 Maggio 2014
Roma
Luogo: MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Indirizzo: via Guido Reni 4/a
Curatori: Dipartimento educazione del MAXXI
Enti promotori:
- Ministero dell’Ambiente
- Università La Sapienza Roma
Telefono per informazioni: +39 06 3210181
E-Mail info: info@fondazionemaxxi.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionemaxxi.it
L’accumulo di rifiuti plastici nei tre Oceani, e ora anche nel Mediterraneo, ha causato negli anni la formazione di 5 isole con una estensione totale di 16 milioni di km2 (quasi come la Russia, o gli Stati Uniti e il Brasile insieme) in continua crescita. Isole fatte completamente di materiale plastico che ha la peculiarità di sciogliersi nell’acqua sotto l’azione del sole, senza biodegradarsi, finendo per mimetizzarsi sotto il livello del mare.
Questi i temi che hanno ispirato il progetto The Garbage Patch State Embassy realizzato sulla piazza del MAXXI con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e in collaborazione con l’Università La Sapienza Roma, a cura del Dipartimento educazione del museo (dal 12 aprile al 2 maggio 2014).
L’11 Aprile 2013 presso la sede Unesco di Parigi, viene fondato il Garbage Patch State, un’azione provocatoria dell’artista Maria Cristina Finucci per portare all’attenzione di tutti il drammatico problema dell’inquinamento dei mari e degli oceani a causa dei rifiuti plastici.
L’11 aprile 2014 alle ore 18, in occasione del primo anniversario della fondazione di questo Stato fatto di rifiuti, l’artista porta sulla piazza del MAXXI una nuova installazione, L’onda, una struttura di trenta metri composta da scaglie di plastica provenienti da bottiglie riciclate. La prima festa nazionale dello Stato viene celebrata anche con l’apertura della prima Ambasciata del Garbage Patch State nel padiglione MAXXI educazione sulla piazza del museo.
L’onda fa parte della naturale prosecuzione del ciclo di opere Wasteland che l’artista ha iniziato con la fondazione del Garbage Patch State e ha proseguito con l’apertura del Padiglione Nazionale del Garbage Patch State nel cortile del’Università Ca’ Foscari in occasione della Biennale di Venezia 2013 e alla fiera internazionale di Arte Contemporanea ARCO a Madrid.
Il lavoro di Maria Cristina Finucci si compone di molteplici elementi che nel loro insieme concorrono a far conoscere, attraverso il linguaggio artistico, il problema ambientale dell’inquinamento dei mari. La fondazione di questo nuovo Stato ha lo scopo di rappresentarlo con un’immagine tangibile, necessaria a divulgare un problema ancora troppo poco conosciuto.
I visitatori del MAXXI potranno passare sotto un’installazione realizzata con milioni di scaglie di P.E.T. provenienti dal processo di riciclo delle bottiglie e scoprire che cosa c’è sotto il livello del mare, e all’interno dell’Ambasciata, potranno prendere la cittadinanza come simbolo di adesione a un comportamento rispettoso nei confronti del pianeta, prendendo coscienza del fatto che questa situazione costituisce un mezzo di sterminio per la fauna marina e per l’ecosistema.
L’artista ha creato anche una anagrafe di tutti i possibili oggetti candidati a finire nel mare, migliaia di schede che verranno affisse all’interno dell’Ambasciata, coprendone interamente le pareti; chi lo desidera avrà la possibilità prendere in adozione virtuale una bottiglia, un pallone, un contenitore di cibo, ovvero uno di quegli oggetti destinati ad essere buttati e che spesso finiscono nel Garbage Patch State.
Fondamentale è lo scopo didattico del progetto al MAXXI: i bambini potranno svolgere attività ludiche nell’Ambasciata giocando con passaporti e schede appositamente creati per loro.
Inoltre sempre all’interno dell’Ambasciata la mostra 6 ambasciate per il Garbage patch State, realizzata con il Master in Exhibit and Public Design dell’Università “La Sapienza” - Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura curata dalla Direttrice del master Cecilia Cecchini, testimonia il lavoro svolto dagli studenti in collaborazione con i docenti, l’artista e il Dipartimento Educazione del MAXXI attraverso i progetti elaborati per l’allestimento esterno dell’Ambasciata.
L’artista che ha già lavorato in precedenza con studenti (Università Ca’ Foscari - Venezia, Istituto Europeo di Design – Madrid) ritiene essenziale ai fini della sua ricerca artistica, lavorare in sinergia con i giovani e sensibilizzarli sul tema. Il lavoro della Finucci si rivolge infatti a tutti gli strati della società, compresa la connected generation, per la quale è fondamentale la condivisione e la partecipazione a cui nemmeno l’arte deve sottrarsi.
In questa occasione dodici studenti di diverse nazionalità sono stati chiamati a progettare sei diverse ambasciate del Garbage Patch State lavorando su due fronti: il design degli spazi pubblici e l’uso della comunicazione multimediale.
Ogni progetto ha fornito una sua interpretazione dell’ambasciata di questo Stato immaginario ma nello stesso tempo così reale nella sua azione distruttiva: un’occasione per affrontare dal punto di vista progettuale i temi dell’inquinamento marino, in un’ottica divulgativa ed educativa. Le ambasciate progettate dagli studenti producono il rumore dell'acqua, si modificano attraverso la rimozione di parte della “pelle” esterna, assumono conformazioni inaspettate: una sorta di atti simbolici che evocano la pulizia del mare.
Il tema di progetto inoltre, si relaziona alle culture digitali: il parallelo tra il Garbage Patch State e la cittadinanza digitale è evidente nella possibilità di attraversare culture, nazionalità, geografie, per creare qualcosa di sostanzialmente nuovo e imprevisto.
“Il lavoro degli studenti, a cavallo tra design, architettura e comunicazione multimediale, è finalizzato a dare visibilità a un fenomeno invisibile e sconosciuto alla maggior parte di noi – dice Cecilia Cecchini Direttrice del Master in Exhibit and Public Design e curatrice della mostra - per sensibilizzare il pubblico e in particolare i bambini con cui il Dipartimento educazione del MAXXI lavora, circa la necessità di un uso consapevole degli oggetti, non demonizzando le materie plastiche che sono una irrinunciabile risorsa per la società contemporanea, ma promuovendo la loro dismissione sostenibile”.
Ad accompagnare il progetto martedì 29 Aprile ore 18.00 si terrà un incontro organizzato dal Master in Exhibit and Public Design al MAXXI B.A.S.E. dal titolo Transmedialità e costruzione del reale: comunicare il design nell'era dell'informazione un incontro sulle forme più avanzate di comunicazione nel design, durante il quale verrà anche presentato il lavoro transmediale degli studenti su The Garbage Patch State Embassy.
Questi i temi che hanno ispirato il progetto The Garbage Patch State Embassy realizzato sulla piazza del MAXXI con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e in collaborazione con l’Università La Sapienza Roma, a cura del Dipartimento educazione del museo (dal 12 aprile al 2 maggio 2014).
L’11 Aprile 2013 presso la sede Unesco di Parigi, viene fondato il Garbage Patch State, un’azione provocatoria dell’artista Maria Cristina Finucci per portare all’attenzione di tutti il drammatico problema dell’inquinamento dei mari e degli oceani a causa dei rifiuti plastici.
L’11 aprile 2014 alle ore 18, in occasione del primo anniversario della fondazione di questo Stato fatto di rifiuti, l’artista porta sulla piazza del MAXXI una nuova installazione, L’onda, una struttura di trenta metri composta da scaglie di plastica provenienti da bottiglie riciclate. La prima festa nazionale dello Stato viene celebrata anche con l’apertura della prima Ambasciata del Garbage Patch State nel padiglione MAXXI educazione sulla piazza del museo.
L’onda fa parte della naturale prosecuzione del ciclo di opere Wasteland che l’artista ha iniziato con la fondazione del Garbage Patch State e ha proseguito con l’apertura del Padiglione Nazionale del Garbage Patch State nel cortile del’Università Ca’ Foscari in occasione della Biennale di Venezia 2013 e alla fiera internazionale di Arte Contemporanea ARCO a Madrid.
Il lavoro di Maria Cristina Finucci si compone di molteplici elementi che nel loro insieme concorrono a far conoscere, attraverso il linguaggio artistico, il problema ambientale dell’inquinamento dei mari. La fondazione di questo nuovo Stato ha lo scopo di rappresentarlo con un’immagine tangibile, necessaria a divulgare un problema ancora troppo poco conosciuto.
I visitatori del MAXXI potranno passare sotto un’installazione realizzata con milioni di scaglie di P.E.T. provenienti dal processo di riciclo delle bottiglie e scoprire che cosa c’è sotto il livello del mare, e all’interno dell’Ambasciata, potranno prendere la cittadinanza come simbolo di adesione a un comportamento rispettoso nei confronti del pianeta, prendendo coscienza del fatto che questa situazione costituisce un mezzo di sterminio per la fauna marina e per l’ecosistema.
L’artista ha creato anche una anagrafe di tutti i possibili oggetti candidati a finire nel mare, migliaia di schede che verranno affisse all’interno dell’Ambasciata, coprendone interamente le pareti; chi lo desidera avrà la possibilità prendere in adozione virtuale una bottiglia, un pallone, un contenitore di cibo, ovvero uno di quegli oggetti destinati ad essere buttati e che spesso finiscono nel Garbage Patch State.
Fondamentale è lo scopo didattico del progetto al MAXXI: i bambini potranno svolgere attività ludiche nell’Ambasciata giocando con passaporti e schede appositamente creati per loro.
Inoltre sempre all’interno dell’Ambasciata la mostra 6 ambasciate per il Garbage patch State, realizzata con il Master in Exhibit and Public Design dell’Università “La Sapienza” - Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura curata dalla Direttrice del master Cecilia Cecchini, testimonia il lavoro svolto dagli studenti in collaborazione con i docenti, l’artista e il Dipartimento Educazione del MAXXI attraverso i progetti elaborati per l’allestimento esterno dell’Ambasciata.
L’artista che ha già lavorato in precedenza con studenti (Università Ca’ Foscari - Venezia, Istituto Europeo di Design – Madrid) ritiene essenziale ai fini della sua ricerca artistica, lavorare in sinergia con i giovani e sensibilizzarli sul tema. Il lavoro della Finucci si rivolge infatti a tutti gli strati della società, compresa la connected generation, per la quale è fondamentale la condivisione e la partecipazione a cui nemmeno l’arte deve sottrarsi.
In questa occasione dodici studenti di diverse nazionalità sono stati chiamati a progettare sei diverse ambasciate del Garbage Patch State lavorando su due fronti: il design degli spazi pubblici e l’uso della comunicazione multimediale.
Ogni progetto ha fornito una sua interpretazione dell’ambasciata di questo Stato immaginario ma nello stesso tempo così reale nella sua azione distruttiva: un’occasione per affrontare dal punto di vista progettuale i temi dell’inquinamento marino, in un’ottica divulgativa ed educativa. Le ambasciate progettate dagli studenti producono il rumore dell'acqua, si modificano attraverso la rimozione di parte della “pelle” esterna, assumono conformazioni inaspettate: una sorta di atti simbolici che evocano la pulizia del mare.
Il tema di progetto inoltre, si relaziona alle culture digitali: il parallelo tra il Garbage Patch State e la cittadinanza digitale è evidente nella possibilità di attraversare culture, nazionalità, geografie, per creare qualcosa di sostanzialmente nuovo e imprevisto.
“Il lavoro degli studenti, a cavallo tra design, architettura e comunicazione multimediale, è finalizzato a dare visibilità a un fenomeno invisibile e sconosciuto alla maggior parte di noi – dice Cecilia Cecchini Direttrice del Master in Exhibit and Public Design e curatrice della mostra - per sensibilizzare il pubblico e in particolare i bambini con cui il Dipartimento educazione del MAXXI lavora, circa la necessità di un uso consapevole degli oggetti, non demonizzando le materie plastiche che sono una irrinunciabile risorsa per la società contemporanea, ma promuovendo la loro dismissione sostenibile”.
Ad accompagnare il progetto martedì 29 Aprile ore 18.00 si terrà un incontro organizzato dal Master in Exhibit and Public Design al MAXXI B.A.S.E. dal titolo Transmedialità e costruzione del reale: comunicare il design nell'era dell'informazione un incontro sulle forme più avanzate di comunicazione nel design, durante il quale verrà anche presentato il lavoro transmediale degli studenti su The Garbage Patch State Embassy.
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