Videozoom: Kurdistan Iraq

Videozoom: Kurdistan Iraq

 

Dal 18 Marzo 2015 al 27 Marzo 2015

Roma

Luogo: Museo di Roma in Trastevere

Indirizzo: piazza Sant'Egidio 1

Orari: mar-dom 10-20

Enti promotori:

  • Roma Capitale
  • Assessorato alla Cultura e al Turismo - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
  • Ambasciata della Repubblica d’Iraq a Roma

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 06 5816563

E-Mail info: info@museoditromaintrastevere.it

Sito ufficiale: http://www.museodiromaintrastevere.it


Opere di Gaylan Abdullah, Sherko Abdulrazaq, Sherwan Can, Sherwan Fateh, Rebeen Hamarafiq, Poshya Kakil, Rozhgar Mustafa, Avan Omar. 

La videoarte sperimentale del Kurdistan Iraq visibile per la prima volta in Italia. 

'Videozoom' è un’iniziativa in progress che intende mostrare la video arte contemporanea in diverse realtà territoriali. Il progetto 'Videozoom:Kurdistan Iraq', promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e al Turismo - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, sostenuto dall’Ambasciata della Repubblica d’Iraq a Roma e prodotto dall’Associazione Culturale Sala 1, sarà presentato il 18 Marzo nel Museo di Roma in Trastevere alla presenza dell’Ambasciatore Saywan Barzani e proseguirà fino al 27 Marzo 2015. 
Si ringraziano Nicola Visconti e Ali Assaf. 

A seguito della rivolta dell’Iraq in Kurdistan nel 1991, la nuova situazione venutasi a creare ha rappresentato per molti artisti il sogno di dare vita ad una produzione culturale puramente curda, prima di allora impensabile. C’erano però molti e vari ostacoli, dalla mancanza di tecnologie alla formazione degli artisti e al loro modo di pensare l’arte. La situazione riguardava la costruzione di un punto di vista limitato all'ambiente circostante gli artisti e a volte concentrato su sogni politici nazionali. Ma alcuni altri progetti e opere d'arte iniziarono a guardare indietro e a mettere in discussione aspetti importanti come questioni sociali, ambientali o diversi altri argomenti che si generavano dai precedenti o, ancora, qualsiasi altra tematica che potesse influenzare la loro specifica identità. 

Questi diversi progetti conducevano in direzione opposta, alla costruzione di una maggiore consapevolezza del proprio posto all'interno della società e a problemi universali in grado di coinvolgere tutti invece di utilizzare l'arte solo come una macchina di creazione di simboli nazionali. La maggior parte delle opere scelte per questo progetto sono, in diversi modi, riflessioni attorno a questioni quotidiane che colpiscono gli individui e la società e creano una varietà di punti di vista, appuntando lo sguardo sulle piccole cose che contano di più. 

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