Vincent van Gogh. La discesa infinita - Performance
Dal 28 Luglio 2021 al 28 Luglio 2021
Roma
Luogo: Musei di San Salvatore in Lauro
Indirizzo: Piazza San Salvatore in Lauro 15
Orari: ore 21.30
Costo del biglietto: L’ingresso è gratuito e si accede su invito e prenotazione
E-Mail info: redazione@ilcigno.org
“Vincent van Gogh. La discesa infinita”, la performance teatrale scritta e diretta da Paola Veneto andrà in scena il 28 luglio, nel giardino dei Musei di San Salvatore in Lauro a Roma.
L’opera teatrale in stile contemporaneo è ispirata a “Follia?Vita di Vincent van Gogh”, libro di Giordano Bruno Guerri sul celebre pittore, nato il 30 marzo 1853 a Zundert, piccola cittadina all’estremo sud dell’Olanda. “La sua è una vicenda straordinaria, la storia di un uomo che ha sfidato la società e la cultura del tempo e l’universo intero, con la misteriosa, geniale consapevolezza che avrebbe vinto, anche a costo della sua stessa vita – racconta Giordano Bruno Guerri -. Vincent non era stato capito né amato, perché aveva visto qualcosa che nessuno era stato ancora capace di mostrare, tanto meno nel suo secolo ancora intriso di classicismo e di romanticismo: la natura viva, che può essere raccapricciante e cattiva, era un’idea troppo spiacevole per essere compresa. Essendo anche lui, perlomeno in superficie, coinvolto dai valori dell’epoca, amava e subiva allo stesso tempo la sua arte, così diversa da quella che lo aveva nutrito negli anni della formazione”.
Gli attori Antonio Gargiulo (Vincent van Gogh), Marco Paparella (Theo van Gogh, Sartre, Gauguin, Emile Baernard e voce narrante), Vincenzo de Luca (Antonin Artaud), e Paola Tarantino (sorella di van Gogh, Sien, Madamoiselle Ravoux e voce narrante) daranno vita a personaggi che si alterneranno sul palcoscenico suscitando continue emozioni. In scena anche Giordano Bruno Guerri che rappresenterà sé stesso. La scenografia e i costumi sono di Paola Lo Sciuto mentre le illustrazioni sono a cura di Thomas Liera.
Accompagnati dalle note del pianoforte suonato dal vivo da Giacomo del Colle Lauri Volpi, che ha composto tutte le musiche dell’opera, gli spettatori saranno scortati attraverso un sentiero seducente tra le tappe fondamentali della vita dell’artista olandese.
Paola Veneto ha creato un’opera volutamente breve e caratterizzata da uno stile contemporaneo, nella quale gli interpreti interagiscono spesso con il pubblico. Si tratta di un percorso appassionato e incalzante, ricco di ricordi e suggestioni che spesso provengono dalla viva voce dei protagonisti, attraverso lettere originali e voci mai udite ma poeticamente immaginabili, orchestrate in modo da regalare al pubblico una sorta di fotografia in movimento della vita di uno degli artisti più stupefacenti e controversi di tutti i tempi. In scena Vincent van Gogh, suo fratello Theo, Gauguin e Sien, l’unica donna che abbia rappresentato una finestra sul mondo femminile per Vincent. E poi ancora Sartre e Antonin Artaud a darci la “visione” della follia e dell’alienazione del “suicidato della società”. L’arte, il colore e la passione per la vita che si trasfigurano nell’anima e sulla tela dell’artista, fino ad ucciderlo nella gabbia della solitudine che spesso sono proprie del genio anticipatore su tempo e spazio, sono al centro di questa pièce, che respira e palpita al ritmo unico e inimitabile di van Gogh e di tutto quello che quest’uomo ha saputo regalarci.
“Sono molto contento di produrre un nuovo spettacolo - afferma Lorenzo Zichichi de “Il Cigno GG Edizioni” - dopo lo straordinario successo di “Guardiana” nel 2017. Anche qui un testo eccezionale accompagnato da musiche originali. Il libro di Giordano Bruno Guerri e poi il soggetto di Paola Veneto mi hanno affascinato. Finalmente il racconto di una travolgente passione per l’arte, portata in scena con le parole dei protagonisti di allora. E il quesito chiave: follia o genio? È forse il motivo per cui oggi si dà del pazzo a chi invece suscita in noi ammirazione per l’essere molto più sensibile e avanti di noi stessi? Lo spettacolo ci porta a riflettere su questo e dipana tra recitazione, costumi, musiche l’interrogativo”.
L’opera teatrale in stile contemporaneo è ispirata a “Follia?Vita di Vincent van Gogh”, libro di Giordano Bruno Guerri sul celebre pittore, nato il 30 marzo 1853 a Zundert, piccola cittadina all’estremo sud dell’Olanda. “La sua è una vicenda straordinaria, la storia di un uomo che ha sfidato la società e la cultura del tempo e l’universo intero, con la misteriosa, geniale consapevolezza che avrebbe vinto, anche a costo della sua stessa vita – racconta Giordano Bruno Guerri -. Vincent non era stato capito né amato, perché aveva visto qualcosa che nessuno era stato ancora capace di mostrare, tanto meno nel suo secolo ancora intriso di classicismo e di romanticismo: la natura viva, che può essere raccapricciante e cattiva, era un’idea troppo spiacevole per essere compresa. Essendo anche lui, perlomeno in superficie, coinvolto dai valori dell’epoca, amava e subiva allo stesso tempo la sua arte, così diversa da quella che lo aveva nutrito negli anni della formazione”.
Gli attori Antonio Gargiulo (Vincent van Gogh), Marco Paparella (Theo van Gogh, Sartre, Gauguin, Emile Baernard e voce narrante), Vincenzo de Luca (Antonin Artaud), e Paola Tarantino (sorella di van Gogh, Sien, Madamoiselle Ravoux e voce narrante) daranno vita a personaggi che si alterneranno sul palcoscenico suscitando continue emozioni. In scena anche Giordano Bruno Guerri che rappresenterà sé stesso. La scenografia e i costumi sono di Paola Lo Sciuto mentre le illustrazioni sono a cura di Thomas Liera.
Accompagnati dalle note del pianoforte suonato dal vivo da Giacomo del Colle Lauri Volpi, che ha composto tutte le musiche dell’opera, gli spettatori saranno scortati attraverso un sentiero seducente tra le tappe fondamentali della vita dell’artista olandese.
Paola Veneto ha creato un’opera volutamente breve e caratterizzata da uno stile contemporaneo, nella quale gli interpreti interagiscono spesso con il pubblico. Si tratta di un percorso appassionato e incalzante, ricco di ricordi e suggestioni che spesso provengono dalla viva voce dei protagonisti, attraverso lettere originali e voci mai udite ma poeticamente immaginabili, orchestrate in modo da regalare al pubblico una sorta di fotografia in movimento della vita di uno degli artisti più stupefacenti e controversi di tutti i tempi. In scena Vincent van Gogh, suo fratello Theo, Gauguin e Sien, l’unica donna che abbia rappresentato una finestra sul mondo femminile per Vincent. E poi ancora Sartre e Antonin Artaud a darci la “visione” della follia e dell’alienazione del “suicidato della società”. L’arte, il colore e la passione per la vita che si trasfigurano nell’anima e sulla tela dell’artista, fino ad ucciderlo nella gabbia della solitudine che spesso sono proprie del genio anticipatore su tempo e spazio, sono al centro di questa pièce, che respira e palpita al ritmo unico e inimitabile di van Gogh e di tutto quello che quest’uomo ha saputo regalarci.
“Sono molto contento di produrre un nuovo spettacolo - afferma Lorenzo Zichichi de “Il Cigno GG Edizioni” - dopo lo straordinario successo di “Guardiana” nel 2017. Anche qui un testo eccezionale accompagnato da musiche originali. Il libro di Giordano Bruno Guerri e poi il soggetto di Paola Veneto mi hanno affascinato. Finalmente il racconto di una travolgente passione per l’arte, portata in scena con le parole dei protagonisti di allora. E il quesito chiave: follia o genio? È forse il motivo per cui oggi si dà del pazzo a chi invece suscita in noi ammirazione per l’essere molto più sensibile e avanti di noi stessi? Lo spettacolo ci porta a riflettere su questo e dipana tra recitazione, costumi, musiche l’interrogativo”.
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