Al Tempio che (H)era. Opere di Virginia Franceschi
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Al Tempio che (H)era. Opere di Virginia Franceschi, Museo Narrante di Hera alla foce del Sele, Capaccio (SA)
Dal 14 Novembre 2013 al 31 Dicembre 2020
Capaccio | Salerno
Luogo: Museo Narrante di Hera alla foce del Sele
Indirizzo: via Precuiali - Contrada Gromola
Curatori: Maria Giovanna Sessa
Enti promotori:
- Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno
- Avellino
- Benevento e Caserta
Telefono per informazioni: +39 089 5647283/ 329 0778434
E-Mail info: sba-sa.promozione@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.comune.capaccio.sa.gov.it/
Nel giorno di apertura della XVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, giovedì 14 Novembre 2013 alle ore 15, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta celebra la riapertura al pubblico del Museo Narrante di Hera al Sele, inserito nel contesto unico ed irripetibile del celebre santuario che i Poseidoniati vollero erigere per venerare la dea della loro città, nume tutelare delle nozze e della fertilità umana e naturale.
Per questa giornata speciale sono in programma due eventi d’eccezione. In primis, il convegno dell’Associazione “Italia Nostra” (Associazione Nazionale per la Tutela del Patrimonio Storico Artistico e Naturale della Nazione), che commemora il cinquantenario della morte di Umberto Zanotti Bianco, grande meridionalista e scopritore del santuario di Hera al Sele, pioniere nel campo archeologico e del sapere; e la mostra “Al tempio che (H)era” di Virginia Franceschi, che di questo antico sito ha percepito le suggestioni e le atmosfere create dalla forte presenza della dea protettrice del matrimonio e del parto e simbolo di bellezza e di fertilità.
Attraverso la millimetrica precisione della tecnica del cucito, l’artista intreccia, accosta e sovrappone ruvido lino, cotone, morbida seta, ispida lana, che quasi fermano il tempo e compongono mirabili opere di stoffa e mosaici tessili.
La mostra “Al tempio che (H)era”, curata da Maria Giovanna Sessa e illustrata nel catalogo edito da Arte’m, ben esprime la propensione alla sintesi tra i tempi, così come l’opera dell’artista, che si rivolge ad un’antica attitudine rivisitata in chiave contemporanea. Gli arazzi, i ricami, le stoffe manipolate dalla Franceschi si intonano perfettamente alle arcaiche attività di tessitura svolte nel cosiddetto Edificio Quadrato del santuario dalle giovani vergini iniziande al matrimonio.
La riapertura del Museo Narrante di Hera alla foce del Sele di giovedì 14 Novembre 2013, alle ore 15 sarà occasione per coinvolgere un pubblico più vasto e composito, accanto a quello di studiosi ed addetti ai lavori che conoscono e frequentano da tempo questi luoghi ricchi di testimonianze storiche. Il connubio virtuoso tra la conservazione dell’antico, la tutela e la sua valorizzazione permette a Poseidonia-Paestum e a tutto il suo territorio, orgoglioso della sua identità millenaria, di proporsi come nuovo epicentro di diffusione della creatività e delle nuove correnti artistiche contemporanee.
Dalle ore 17 la serata sarà allietata dalle danze storiche dell’Associazione Culturale “Il Contrapasso” ispirate alle metope che decoravano il Santuario di Foce Sele, accompagnate dalla musica dal vivo di Guido Pagliano.
Per questa giornata speciale sono in programma due eventi d’eccezione. In primis, il convegno dell’Associazione “Italia Nostra” (Associazione Nazionale per la Tutela del Patrimonio Storico Artistico e Naturale della Nazione), che commemora il cinquantenario della morte di Umberto Zanotti Bianco, grande meridionalista e scopritore del santuario di Hera al Sele, pioniere nel campo archeologico e del sapere; e la mostra “Al tempio che (H)era” di Virginia Franceschi, che di questo antico sito ha percepito le suggestioni e le atmosfere create dalla forte presenza della dea protettrice del matrimonio e del parto e simbolo di bellezza e di fertilità.
Attraverso la millimetrica precisione della tecnica del cucito, l’artista intreccia, accosta e sovrappone ruvido lino, cotone, morbida seta, ispida lana, che quasi fermano il tempo e compongono mirabili opere di stoffa e mosaici tessili.
La mostra “Al tempio che (H)era”, curata da Maria Giovanna Sessa e illustrata nel catalogo edito da Arte’m, ben esprime la propensione alla sintesi tra i tempi, così come l’opera dell’artista, che si rivolge ad un’antica attitudine rivisitata in chiave contemporanea. Gli arazzi, i ricami, le stoffe manipolate dalla Franceschi si intonano perfettamente alle arcaiche attività di tessitura svolte nel cosiddetto Edificio Quadrato del santuario dalle giovani vergini iniziande al matrimonio.
La riapertura del Museo Narrante di Hera alla foce del Sele di giovedì 14 Novembre 2013, alle ore 15 sarà occasione per coinvolgere un pubblico più vasto e composito, accanto a quello di studiosi ed addetti ai lavori che conoscono e frequentano da tempo questi luoghi ricchi di testimonianze storiche. Il connubio virtuoso tra la conservazione dell’antico, la tutela e la sua valorizzazione permette a Poseidonia-Paestum e a tutto il suo territorio, orgoglioso della sua identità millenaria, di proporsi come nuovo epicentro di diffusione della creatività e delle nuove correnti artistiche contemporanee.
Dalle ore 17 la serata sarà allietata dalle danze storiche dell’Associazione Culturale “Il Contrapasso” ispirate alle metope che decoravano il Santuario di Foce Sele, accompagnate dalla musica dal vivo di Guido Pagliano.
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