Alberto Lanteri. L'essenzialità di un genio
Dal 29 Luglio 2013 al 16 Agosto 2013
Capaccio | Salerno
Luogo: Palazzo De Maria
Indirizzo: piazzetta Paleocristiana
Orari: 18-24
Enti promotori:
- Comune di Capaccio
- Provincia di Salerno
Telefono per informazioni: +39 334 3088623
E-Mail info: francesco84arte@hotmail.it
Sito ufficiale: http://www.albertolanteri.it
Domenica 28 Luglio 2013, alle ore 20,00, L’Associazione Giuseppe Verdi apre le porte del Palazzo de Maria, sito nella piazzetta che costeggia la Basilica Paleocristiana di Paestum alla Mostra personale dell’Artista Torinese Alberto Lanteri; in circa venti opere, sarà possibile ammirare la ricerca surreale del geniale Piemontese che ha esposto in luoghi culto dell’Arte sia in Italia che all’Estero; lo stile di Lanteri, indefinibile in alcuni tratti, segue una regola naturale che parte dal figurativo classico e arriva allo sgretolamento dello stesso sostituito da forme geometriche e altri simboli di chiara matrice surreale; pittore eclettico come pochi, caratterialmente distaccato, dotato di un forte senso di umiltà, Lanteri è padre di uno stile tra il reale e l’irreale, tra il mistero e il sogno, tra il finito e l’infinito!
Quello che l’occhio umano vede, al Lanteri non basta più, perché dopo essere riuscito a superare tecnicamente l’iperrealismo di fine novecento, ed aver svelato tutti gli enigmi della natura, la sua pittura ha cambiato direzione e arricchita di pochi e semplici oggetti, che diventano protagonisti regali delle sue tele, spersonificando l’essere umano e sostituendolo a uova, biglie, piume variopinte, e pentagrammi che simulano forme geometriche improbabili, si è diretta verso un ignoto che rappresenta un approdo felice, la meta di questo genio dell’arte. Il dire di Lanteri si compone di immagini che derivano da un alfabeto segnico che scava nella memoria, linguaggio di un mondo immaginario, di uno spazio parallelo al reale, ignoto nella sua corposa interezza, ma terribilmente presente nella mente, nella vita, nel cuore di ognuno di noi…è un viaggio a metà strada tra l’inferno e il paradiso, un modo peccaminoso di rappresentare con ironia il proprio essere, giocando con le proprie diversità e i propri piaceri, nuotando nel mare immaginario della fantasia alla ricerca della stella perduta… Quella di Lanteri non è solo tecnica, è cuore, è anima, è dispersione dell’essere e dell’avere, è ricerca non fine a stessa, ma diretta ad arricchire l’umanità intera. L’esposizione voluta fortemente dal Direttore Artistico Francesco Cairone e patrocinata dal Comune di Capaccio Paestum, dalla Regione Campania, dall’Azienda per il turismo di Paestum e della Provincia di Salerno, si inserisce all’interno di un progetto espositivo itinerante che dai musei più importanti della Russia, arriverà a Paestum facendo tappa anche in altre località italiane.
La storia del Maestro Alberto Lanteri inizia a Torino dove nasce il 6 gennaio 1955, figlio di un dipendente Fiat e di una ballerina classica; già dall’infanzia, mostra le prime inclinazioni artistiche che lo porteranno all’età di soli cinque anni a vincere il primo premio in un concorso scolastico, con un disegno di un piccolo pulcino, chiaro segnale del suo talento naturale, riconosciuto anche successivamente dal noto critico Vittorio Sgarbi che lo definirà “capace di creare opere d’arte di straordinaria vitalità”. In diversi scritti giovanili, si possono leggere i racconti delle sue giornate passate a disegnare, a lavorare la creta, e dei primi insegnanti delle scuole medie che lo spinsero ad iscriversi al liceo artistico Cottini di Torino, dove conseguirà la maturità per poi dedicarsi ad una ricerca personale lontano dai canoni imposti dalle scuole d’arte che, anche a causa di dissensi politici dell’epoca, mortificavano il suo senso di libertà espressiva risultando soprattutto poco congeniali al suo estro e alla sua personalità eccentrica e anticonformista. All’età di diciotto anni, padrone di una tecnica eccellente, di cui era consapevole, parte per Firenze, dove viene ricevuto nello studio del Grande novecentista italiano, il Pittore delle Regine, Piero Annigoni, che dopo aver ammirato in silenzio le sue opere per più di un’ora, esclamò soddisfatto: « sei sulla strada giusta ». E da lì ci fu un crescendo di incontri che formarono ancor di più il suo genio, come la lunga frequentazione dello studio di Mario Donizetti, che con i suoi consigli fece sbocciare il talento di Lanteri portandolo in poco tempo a contatto con tanti collezionisti e galleristi di fama nazionale. A soli ventidue anni, presso la famosa galleria “Quaglino incontri” di Torino fu inaugurata la sua prima mostra personale, a cui seguì quella presso l’autorevole “Galleria Pirra” che diede inizio ad un crescendo di successi e collaborazioni.
Quello che l’occhio umano vede, al Lanteri non basta più, perché dopo essere riuscito a superare tecnicamente l’iperrealismo di fine novecento, ed aver svelato tutti gli enigmi della natura, la sua pittura ha cambiato direzione e arricchita di pochi e semplici oggetti, che diventano protagonisti regali delle sue tele, spersonificando l’essere umano e sostituendolo a uova, biglie, piume variopinte, e pentagrammi che simulano forme geometriche improbabili, si è diretta verso un ignoto che rappresenta un approdo felice, la meta di questo genio dell’arte. Il dire di Lanteri si compone di immagini che derivano da un alfabeto segnico che scava nella memoria, linguaggio di un mondo immaginario, di uno spazio parallelo al reale, ignoto nella sua corposa interezza, ma terribilmente presente nella mente, nella vita, nel cuore di ognuno di noi…è un viaggio a metà strada tra l’inferno e il paradiso, un modo peccaminoso di rappresentare con ironia il proprio essere, giocando con le proprie diversità e i propri piaceri, nuotando nel mare immaginario della fantasia alla ricerca della stella perduta… Quella di Lanteri non è solo tecnica, è cuore, è anima, è dispersione dell’essere e dell’avere, è ricerca non fine a stessa, ma diretta ad arricchire l’umanità intera. L’esposizione voluta fortemente dal Direttore Artistico Francesco Cairone e patrocinata dal Comune di Capaccio Paestum, dalla Regione Campania, dall’Azienda per il turismo di Paestum e della Provincia di Salerno, si inserisce all’interno di un progetto espositivo itinerante che dai musei più importanti della Russia, arriverà a Paestum facendo tappa anche in altre località italiane.
La storia del Maestro Alberto Lanteri inizia a Torino dove nasce il 6 gennaio 1955, figlio di un dipendente Fiat e di una ballerina classica; già dall’infanzia, mostra le prime inclinazioni artistiche che lo porteranno all’età di soli cinque anni a vincere il primo premio in un concorso scolastico, con un disegno di un piccolo pulcino, chiaro segnale del suo talento naturale, riconosciuto anche successivamente dal noto critico Vittorio Sgarbi che lo definirà “capace di creare opere d’arte di straordinaria vitalità”. In diversi scritti giovanili, si possono leggere i racconti delle sue giornate passate a disegnare, a lavorare la creta, e dei primi insegnanti delle scuole medie che lo spinsero ad iscriversi al liceo artistico Cottini di Torino, dove conseguirà la maturità per poi dedicarsi ad una ricerca personale lontano dai canoni imposti dalle scuole d’arte che, anche a causa di dissensi politici dell’epoca, mortificavano il suo senso di libertà espressiva risultando soprattutto poco congeniali al suo estro e alla sua personalità eccentrica e anticonformista. All’età di diciotto anni, padrone di una tecnica eccellente, di cui era consapevole, parte per Firenze, dove viene ricevuto nello studio del Grande novecentista italiano, il Pittore delle Regine, Piero Annigoni, che dopo aver ammirato in silenzio le sue opere per più di un’ora, esclamò soddisfatto: « sei sulla strada giusta ». E da lì ci fu un crescendo di incontri che formarono ancor di più il suo genio, come la lunga frequentazione dello studio di Mario Donizetti, che con i suoi consigli fece sbocciare il talento di Lanteri portandolo in poco tempo a contatto con tanti collezionisti e galleristi di fama nazionale. A soli ventidue anni, presso la famosa galleria “Quaglino incontri” di Torino fu inaugurata la sua prima mostra personale, a cui seguì quella presso l’autorevole “Galleria Pirra” che diede inizio ad un crescendo di successi e collaborazioni.
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