Alessandro Quaranta. Area di attesa
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Alessandro Quaranta. Area di attesa, GAM, Torino
Dal 16 Aprile 2014 al 15 Giugno 2014
Torino
Luogo: GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: via Magenta 31
Orari: martedì - domenica 10-18
Curatori: Anna Musini
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni
Telefono per informazioni: +39 011 4429518
E-Mail info: gam@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.gamtorino.it
Proseguono alla GAM gli appuntamenti di Vitrine, il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea sviluppata in Piemonte. L’edizione di quest’anno, intitolata Gente in strada (passaggio pedonale) curata da Anna Musini, si propone di suggerire un racconto, una narrazione visiva sul nostro tempo e sulla contemporaneità storica e artistica.
Protagonista del terzo appuntamento è Alessandro Quaranta. Per Vitrine l’artista ha realizzato un’installazione in cui emerge un gioco di sguardi e relazioni che si ricollega idealmente all’opera di Renato Guttuso che ha dato il titolo all’edizione di quest’anno del progetto.
Alessandro Quaranta utilizza il video come strumento privilegiato per registrare momenti della quotidianità e testimonianze che divengono delle narrazioni attraverso la sua regia. Il dato reale è estrapolato in immagini particolari e inaspettate attraverso l’occhio poetico dell’artista che fornisce una visione sorprendente di situazioni comuni, spesso considerate marginali, della quotidianità.
Area di attesa presenta tre monitor connessi ad alcune webcam posizionate in incroci stradali dellaBielorussia, ai confini con Russia e Ucraina: si tratta di telecamere pubbliche accessibili in rete che hanno la funzione ordinaria di controllo del traffico in determinati svincoli e semafori. Le immagini si muovono lentamente, come se la registrazione in tempo reale subisse il ritardo di qualche secondo dovuto al periodo di trasmissione dalla telecamera al computer. I confini dei paesi selezionati sono oggi protagonisti di tensioni politico-economiche al centro del dibattito internazionale, con grande risonanza da parte dei media d’informazione. Tuttavia le immagini trasmesse alla GAM mostrano delle situazioni che sembrano astratte da una precisa configurazione spazio-temporale: emerge un’atmosfera silenziosa di attesa e sospensione. Se da una parte la scelta di luoghi così rilevanti non è casuale, l’artista ricerca allo stesso tempo una realtà dai connotati anonimi che possa rappresentare un luogo universale d’incontro. Le immagini del traffico ripreso 24 ore su 24 perdono via via la funzione di strumento di controllo: macchine, persone a piedi, lavoratori, cani animano l’incrocio stradale, diverse situazioni si presentano creando curiosità e attese nello spettatore. Affiora la narrazione e le stesse inquadrature stimolano l’immaginazione di chi osserva: si stabilisce un’occasione di incontro tra chi guarda e chi è ripreso dalla telecamera, una possibilità di sintonizzazione tra le parti.
L’artista promuove un’intesa utopica tra individui che si incontrano ad un passaggio pedonale virtuale, pur senza che si possa percepire la presenza materiale dell’altro. Diventa così possibile lo sviluppo di una relazione e l’instaurarsi di un’intesa.
Nato nel 1975 vive e lavora a Torino
La ricerca di Alessandro Quaranta indaga i concetti di viaggio, di rito, i modi di vivere, le relazioni sia con gli altri sia con il paesaggio naturale e urbano che circonda una comunità di persone. Si avvale di mezzi espressivi eterogenei che variano dalla performance al video, dalla fotografia alla scultura. La fase processuale di concezione e sviluppo dell’opera riveste un momento fondamentale della sua creatività e prevede una collaborazione diretta con i soggetti appartenenti a una determinata collettività. Fondamentale è il rapporto del vissuto con i luoghi che fanno da scenario: le architetture, le costruzioni stradali, urbanistiche, industriali recano le tracce, sono specchio e contenitore della società contemporanea, veicoli di trasmissione e teatro delle interazioni a livelli diversi: civile, culturale, economico, geografico, politico, scientifico. La pratica artistica di Quaranta è tesa a cogliere la relazione di scambi di sguardi e di visioni che contraddistingue ogni singolo momento della vita. In particolare l’artista coglie uno “sguardo laterale” come lui stesso definisce l’attenzione verso situazioni marginali, fuori dalla scena principale.
Tra le sue principali mostre personali vi sono: Traccia 01, con Driant Zeneli, Galleria Martano, Torino 2010; la soglia dello sconosciuto, spazio Boccioni, Liceo Artistico Statale U. Boccioni, Milano 2007; www.gagio.org/stare sul confine, CareOf, Milano 2005; Da Gadjò, project room, Luigi Franco Arte Contemporanea, Turin 2003;. Ha preso parte in mostre collettive come: Press Play, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Sotto la strada la spiaggia, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 2012, Living, Louisiana Museum of Modern Art, Danimarca 2011, Private Garden, PAV Parco Arte Vivente, Torino 2010; Fare Museo, CeSAC, Filatoio Rosso, Caraglio 2010; Premio d'arte, Città di Treviglio, Museo Civico, Treviglio 2010; ?Route tournante en sous bois, Upload project, Trento 2010; X Biennale de Lyon - T.A.M.A. side effects Musée d’art contemporain de Lyon 2009; Hydromemorias Museo de Arte Contemporaneo, Caracas, Venezuela, 2009; Public Improvisation, DOCVA-CareOf, Milano 2008.
Protagonista del terzo appuntamento è Alessandro Quaranta. Per Vitrine l’artista ha realizzato un’installazione in cui emerge un gioco di sguardi e relazioni che si ricollega idealmente all’opera di Renato Guttuso che ha dato il titolo all’edizione di quest’anno del progetto.
Alessandro Quaranta utilizza il video come strumento privilegiato per registrare momenti della quotidianità e testimonianze che divengono delle narrazioni attraverso la sua regia. Il dato reale è estrapolato in immagini particolari e inaspettate attraverso l’occhio poetico dell’artista che fornisce una visione sorprendente di situazioni comuni, spesso considerate marginali, della quotidianità.
Area di attesa presenta tre monitor connessi ad alcune webcam posizionate in incroci stradali dellaBielorussia, ai confini con Russia e Ucraina: si tratta di telecamere pubbliche accessibili in rete che hanno la funzione ordinaria di controllo del traffico in determinati svincoli e semafori. Le immagini si muovono lentamente, come se la registrazione in tempo reale subisse il ritardo di qualche secondo dovuto al periodo di trasmissione dalla telecamera al computer. I confini dei paesi selezionati sono oggi protagonisti di tensioni politico-economiche al centro del dibattito internazionale, con grande risonanza da parte dei media d’informazione. Tuttavia le immagini trasmesse alla GAM mostrano delle situazioni che sembrano astratte da una precisa configurazione spazio-temporale: emerge un’atmosfera silenziosa di attesa e sospensione. Se da una parte la scelta di luoghi così rilevanti non è casuale, l’artista ricerca allo stesso tempo una realtà dai connotati anonimi che possa rappresentare un luogo universale d’incontro. Le immagini del traffico ripreso 24 ore su 24 perdono via via la funzione di strumento di controllo: macchine, persone a piedi, lavoratori, cani animano l’incrocio stradale, diverse situazioni si presentano creando curiosità e attese nello spettatore. Affiora la narrazione e le stesse inquadrature stimolano l’immaginazione di chi osserva: si stabilisce un’occasione di incontro tra chi guarda e chi è ripreso dalla telecamera, una possibilità di sintonizzazione tra le parti.
L’artista promuove un’intesa utopica tra individui che si incontrano ad un passaggio pedonale virtuale, pur senza che si possa percepire la presenza materiale dell’altro. Diventa così possibile lo sviluppo di una relazione e l’instaurarsi di un’intesa.
Nato nel 1975 vive e lavora a Torino
La ricerca di Alessandro Quaranta indaga i concetti di viaggio, di rito, i modi di vivere, le relazioni sia con gli altri sia con il paesaggio naturale e urbano che circonda una comunità di persone. Si avvale di mezzi espressivi eterogenei che variano dalla performance al video, dalla fotografia alla scultura. La fase processuale di concezione e sviluppo dell’opera riveste un momento fondamentale della sua creatività e prevede una collaborazione diretta con i soggetti appartenenti a una determinata collettività. Fondamentale è il rapporto del vissuto con i luoghi che fanno da scenario: le architetture, le costruzioni stradali, urbanistiche, industriali recano le tracce, sono specchio e contenitore della società contemporanea, veicoli di trasmissione e teatro delle interazioni a livelli diversi: civile, culturale, economico, geografico, politico, scientifico. La pratica artistica di Quaranta è tesa a cogliere la relazione di scambi di sguardi e di visioni che contraddistingue ogni singolo momento della vita. In particolare l’artista coglie uno “sguardo laterale” come lui stesso definisce l’attenzione verso situazioni marginali, fuori dalla scena principale.
Tra le sue principali mostre personali vi sono: Traccia 01, con Driant Zeneli, Galleria Martano, Torino 2010; la soglia dello sconosciuto, spazio Boccioni, Liceo Artistico Statale U. Boccioni, Milano 2007; www.gagio.org/stare sul confine, CareOf, Milano 2005; Da Gadjò, project room, Luigi Franco Arte Contemporanea, Turin 2003;. Ha preso parte in mostre collettive come: Press Play, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Sotto la strada la spiaggia, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 2012, Living, Louisiana Museum of Modern Art, Danimarca 2011, Private Garden, PAV Parco Arte Vivente, Torino 2010; Fare Museo, CeSAC, Filatoio Rosso, Caraglio 2010; Premio d'arte, Città di Treviglio, Museo Civico, Treviglio 2010; ?Route tournante en sous bois, Upload project, Trento 2010; X Biennale de Lyon - T.A.M.A. side effects Musée d’art contemporain de Lyon 2009; Hydromemorias Museo de Arte Contemporaneo, Caracas, Venezuela, 2009; Public Improvisation, DOCVA-CareOf, Milano 2008.
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