Anita Molinero. Opere e installazioni
Dal 21 Febbraio 2015 al 21 Giugno 2015
Torino
Luogo: MEF - Museo Ettore Fico
Indirizzo: via Francesco Cigna 114
Orari: mercoledì, giovedì, venerdì ore 14 - 19 sabato ore 11 - 22 domenica ore 11 - 19
Curatori: Andrea Busto, Lorena Tadorni
Enti promotori:
- MEF - Museo Ettore Fico
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8 / € 5, gratuito fino a 12 anni
Telefono per informazioni: +39 011 853065
E-Mail info: info@museofico.it
Sito ufficiale: http://www.museofico.it
Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi...
Sono questi i materiali scultorei preferiti da Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. Fin dagli esordi, il percorso artistico di Molinero mescola riferimenti colti e pop: Marcel Duchamp e i suoi ready-made, Auguste Rodin, Medardo Rosso e la ricerca incessante della forma scultorea, i provocatori assemblaggi di David Hammons. Le opere dell’artista attraversano i confini stabiliti dalla storia dell’arte e coniugano riferimenti sociologici a una suggestiva visione della vita urbana. Con la loro imponente fisicità, le sculture di Anita Molinero ci sorprendono e ci invadono, poi diventano elementi familiari in cui riconoscere rinascita, trasformazione, vita e morte.
La mostra Anita Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L’artista realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici – in particolare cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali – recuperati durante la sua permanenza a Torino.
La mostra è stata realizzata con la collaborazione di AMIAT S.p.a. e CSR Servizi S.r.l
Anita Molinero è nata a Floirac (Gironda, Francia) nel 1953. Figlia di un anarchico spagnolo e di una donna francese, appena uscita dall’Accademia di Belle Arti di Marsiglia comincia ad utilizzare materiali plastici provenienti da discariche per la produzione delle sue opere. Questa cifra caratterizza e identifica da sempre la sua arte. In questi anni ha partecipato a molte mostre e realizzato progetti pubblici tra i quali la stazione del tram “Porte de la Villette” a Parigi.
Sono questi i materiali scultorei preferiti da Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. Fin dagli esordi, il percorso artistico di Molinero mescola riferimenti colti e pop: Marcel Duchamp e i suoi ready-made, Auguste Rodin, Medardo Rosso e la ricerca incessante della forma scultorea, i provocatori assemblaggi di David Hammons. Le opere dell’artista attraversano i confini stabiliti dalla storia dell’arte e coniugano riferimenti sociologici a una suggestiva visione della vita urbana. Con la loro imponente fisicità, le sculture di Anita Molinero ci sorprendono e ci invadono, poi diventano elementi familiari in cui riconoscere rinascita, trasformazione, vita e morte.
La mostra Anita Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L’artista realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici – in particolare cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali – recuperati durante la sua permanenza a Torino.
La mostra è stata realizzata con la collaborazione di AMIAT S.p.a. e CSR Servizi S.r.l
Anita Molinero è nata a Floirac (Gironda, Francia) nel 1953. Figlia di un anarchico spagnolo e di una donna francese, appena uscita dall’Accademia di Belle Arti di Marsiglia comincia ad utilizzare materiali plastici provenienti da discariche per la produzione delle sue opere. Questa cifra caratterizza e identifica da sempre la sua arte. In questi anni ha partecipato a molte mostre e realizzato progetti pubblici tra i quali la stazione del tram “Porte de la Villette” a Parigi.
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