Carlo Alberto archeologo in Sardegna

Carlo Alberto archeologo in Sardegna, Museo di Antichità, Torino
Dal 22 Marzo 2018 al 04 Novembre 2018
Torino
Luogo: Museo di Antichità
Indirizzo: piazzetta Reale 1
Orari: da martedì a domenica 9-19,30
Costo del biglietto: intero 12 euro, ridotto 6
Telefono per informazioni: +39 011.5211106
E-Mail info: mr-to@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.museireali.beniculturali.it
Comunicato Stampa:
"Carlo Alberto archeologo in Sardegna". La mostra prende le mosse dalla passione per l'archeologia di Carlo Alberto, re di Sardegna, che tra il 1829 e il 1843 partecipa personalmente ad attività di scavo nell'isola.
Arrivano così a Torino bronzi e vasi in ceramica, suddivisi tra il Museo di Antichità, l'Armeria e il Palazzo Reale, oggi riportati in luce dai depositi dei Musei Reali e oggetto di restauri e nuovi studi.
A questo nucleo si aggiungono importanti reperti provenienti dalla Sardegna acquisiti da musei in altre circostanze, come il mosaico di Orfeo, da Cagliari (1763), e le stele puniche già esposte nel 1764 nel Regio Museo torinese, o una celebre base di colonna con iscrizione in latino, greco e punico, da San Nicolò Gerrei (1861) e il nucleo di fibbie bizantine parte delle collezioni di Bartolomeo Gastaldi (prima del 1895).
Fonte: http://www.lastampa.it/
"Carlo Alberto archeologo in Sardegna". La mostra prende le mosse dalla passione per l'archeologia di Carlo Alberto, re di Sardegna, che tra il 1829 e il 1843 partecipa personalmente ad attività di scavo nell'isola.
Arrivano così a Torino bronzi e vasi in ceramica, suddivisi tra il Museo di Antichità, l'Armeria e il Palazzo Reale, oggi riportati in luce dai depositi dei Musei Reali e oggetto di restauri e nuovi studi.
A questo nucleo si aggiungono importanti reperti provenienti dalla Sardegna acquisiti da musei in altre circostanze, come il mosaico di Orfeo, da Cagliari (1763), e le stele puniche già esposte nel 1764 nel Regio Museo torinese, o una celebre base di colonna con iscrizione in latino, greco e punico, da San Nicolò Gerrei (1861) e il nucleo di fibbie bizantine parte delle collezioni di Bartolomeo Gastaldi (prima del 1895).
Fonte: http://www.lastampa.it/
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