Cyprien Gaillard. Retinal Rivalry

OGR Torino, binario I Ph. Michele d'Ottavio

 

Dal 30 Ottobre 2024 al 02 Febbraio 2025

Torino

Luogo: OGR Torino

Indirizzo: Corso Castelfidardo 22

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Sito ufficiale: http://ogrtorino.it


Il 30 ottobre 2024 le OGR Torino inaugurano Retinal Rivalry, mostra personale di Cyprien Gaillard (Parigi,1980) a cura di Samuele Piazza, nel Binario 1 delle ex Officine Grandi Riparazioni.

In occasione della Torino Art Week 2024, negli spazi ex industriali, fino al 2 febbraio 2025, il mezzo filmico diventa scultura attraverso il nuovo lavoro video dell’artista parigino visibile per la prima volta in Italia dopo il debutto alla Fondazione Beyeler di Basilea, in Svizzera, nell’ambito della collettiva Summer Exhibition.

Il lavoro è commissionato dalle OGR Torino e co-prodotto dalle OGR Torino, Fondation Beyeler, Haus der Kunst München, il Ministero della Cultura Francese, Medienboard Berlin-Brandenburg, Sprüth Magers e Gladstone Gallery.

Retinal Rivalry riafferma l’interesse di Cyprien Gaillard, iniziato con Nightlife nel 2015, per le immagini stereoscopiche in movimento e per il loro potenziale scultoreo, spettrale e psichedelico.

Espandendo lo spazio pittorico e abbracciando la spazialità del mezzo come principio organizzativo dei vari soggetti coinvolti, il film abbandona la narrazione per concentrarsi sulla pura visione. L’opera rivolge il suo sguardo sull’ambiente architettonico della Germania, dall’Oktoberfest, alle rovine romane trovate in un parcheggio degli anni Settanta sotto la cattedrale di Colonia, da un Burger King situato all’interno di una sottostazione elettrica di Norimberga sede di raduni nazisti, all’infrastruttura turistica che attraversa il paesaggio romantico di Bastei. Oscillando tra una visione profonda, simile al vuoto, e una ri-creazione scultorea, le immagini di Retinal Rivalry si protendono oltre lo schermo fino allo spazio espositivo, alterando la nostra percezione del mondo visibile.

Anche la colonna sonora del film è opera dell’artista. A volte dissonante, a volte sincronizzata con le immagini, unisce fonti diverse come la musica sundanese, una registrazione sul campo trovata negli archivi dell’UNESCO di Parigi o il suono di un organo incontrato per le strade di Weimar.

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