Eleonora Lauro. Rift

Eleonora Lauro, Untitled, Rift, stampa fotografica digitale su carta baritata, 2009, cm 42x6

 

Dal 11 Giugno 2013 al 21 Settembre 2013

Torino

Luogo: Raffaella De Chirico Arte Contemporanea

Indirizzo: via Vanchiglia 11/A

Orari: da martedì a sabato 10-12.30/ 15.30-19.30; domenica su appuntamento

Telefono per informazioni: +39 011 19503550

E-Mail info: info@dechiricogalleriadarte.it

Sito ufficiale: http://www.dechiricogalleriadarte.com


"La libertà che io cerco è quella di apprendere, di parlare e di discutere, liberamente e secondo coscienza: questa, più di tutte le altre libertà". John Milton Una scenografia e un nudo, un volto coperto, un palloncino azzurro. Sono questi i calibrati ed essenziali elementi che abitano le fotografie della giovane Eleonora Lauro che inaugura la sua prima mostra presso la Project Room della Raffaella De Chirico Arte Contemporanea. Libertà come affermazione del sé, come manifesto di vita e risultato di una lotta estenuante intrapresa e combattuta contro la paura di tornare alla luce e contro chi quella luce l’ha spenta con forza e violenza. Una moderna Lucifero al femminile, che come il protagonista del Paradiso Perduto di John Milton, ricerca la libertà anche attraverso una dolorosa caduta. Meglio regnare all’Inferno che servire in Paradiso… Questo sembrano dirci le donne ritratte da Lauro, protagoniste assolute, simulacri nobildonne che posano in scenari desolati. Immagini manifesto e monito in cui permane traccia del dolore, sì, ma accompagnato dalla sua complementare azione di esorcismo che svela una via di fuga, la possibilità di vivere la vita e di viverla da donna. Il corpo femminile diventa omaggio alla donna stessa offrendosi come silenzioso narratore di scorci taciuti e omessi, sguardi aperti a realtà cadute nell’oblìo del quotidiano, scomode da capire ed essere agite. Il progetto nasce da un intimo bisogno dell’artista di indagare le ombre delle sofferenze altrui, tema che diviene perno della sua ricerca concettuale ed insieme estetica. Vite altre, vita di chi rimane dietro l’obiettivo. 
All’interno delle opere esposte permane, silenziosa, la presenza di Eleonora Lauro, insieme alla sua coscienza, ai segreti e un occhio rivolto all’ “in-dentro” che guarda alla persona e all’artista. Il corpo viene privato della propria comune e dozzinale connotazione carnale costituendosi quale riflesso tangibile dell’interiorità. Il soggetto è altro da sé così come il mondo che lo contorna: una cornice costruita sul sentimento, sull’emozione, felice o crudele che sia. La figura prende parte ad uno scenario illusorio. Ne nasce un gioco di specchi, di reciproci rimandi. Un dialogo aperto tra universi compenetranti: soggetto, straneamento dello stesso dal proprio ruolo, ambiente, trasformazione della circostanza esteriore in essenza interiore ed eterea. È l’anima immersa nell’anima e messa a confronto con sé, occhi negli occhi, cuore nel cuore, con le proprie paure, gli incubi di una vita preclusa e soffocata da prigioni imposte. Ed è anche la voglia, il bisogno di gridare e raccontarsi in una dichiarazione forte e poetica di riconquistata libertà. Eleonora Lauro è nata a Torino il 4 Agosto 1986. Consegue la maturità presso l’Istituto d’Arte Passoni di Torino. Dopo aver vinto una borsa di studio, si iscrive e si laurea in fotografia presso l’Istituto Europeo di Design di Torino. La passione per la fotografia nasce dagli studi liceali accompagnata da una costante ricerca artistica personale e da una forte curiosità estetica. Lo stile che caratterizza gli scatti di Eleonora Lauro, si potrebbe definire quasi “ritrattista”. Protagoniste delle sue opere sono sempre figure femminili, se non la propria stessa persona. 
Dopo aver eseguito, nel Giugno del 2009, un Reportage al Carcere Minorile Ferrante Aporti di Torino, Eleonora Lauro prende coscienza della forte propensione e del marcato interesse nel voler approfondire e raccontare attraverso la fotografia quelle realtà sociali taciute, seppur vive nella coscienza e conoscenza comune. Nel Novembre del 2010 partecipa al Workshop Belive di Donna Ferrato al Lucca Digital Photo Festival, incentrato sul tema della Violenza Domestica Femminile. A partire da questa esperienza, nascerà un coinvolgimento più profondo nei confronti dell’argomento e la decisione di partecipare al successivo Workshop della fotografa americana, svoltosi a New York nel Luglio del 2011. Da qui, ha inizio il lavoro di ricerca che ha condotto allo sviluppo del progetto oggi esposto all’interno della Project Room – Site Specific. 

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