Emily Jacir. Selections from ex libris
Dal 25 Marzo 2013 al 31 Maggio 2013
Torino
Luogo: Galleria Alberto Peola
Indirizzo: via della Rocca 29
Orari: da lunedì a sabato 15.30-19.30; mattino su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 8124460
Sito ufficiale: http://www.albertopeola.com
Alberto Peola ha il piacere di presentare Selections from ex libris, il progetto che Emily Jacir ha realizzato per dOCUMENTA(13), 2012.
ex libris (2010-2012) è il monumento che Emily Jacir ha dedicato ai circa trentamila libri che fino al 1948 erano appartenuti a privati, biblioteche, istituzioni palestinesi. Seimila di questi sono attualmente raccolti nella Jewish National and University Library a Gerusalemme, sotto la denominazione “A.P.” (Abandoned Property). Jacir li ha fotografati con il suo cellulare Nokia N8 nel corso di ripetute visite alla biblioteca. Con un attento esame, selezionandoli e catalogandoli, ha creato un registro di frammenti e tracce di storie individuali.
«Durante le prime visite ero concentrata sul documentare le dediche sui libri, in particolare i nomi dei proprietari. Ma man mano procedevo nel lavoro, cominciai a essere più interessata alle piccole tracce lasciate tra le pagine… macchie, scarabocchi, note a margine, pezzetti di carta. Ho anche esaminato tutti i libri negli scaffali dell’Oriental Reading Room della biblioteca, alla ricerca di qualche libro che fosse stato inserito nel sistema librario principale, fuori dalla sezione “A.P.” Per me è un dettaglio importante che questi libri siano stati scelti, una scelta fatta dal colonizzatore per finalità specifiche. Quali libri sono stati considerati non importanti e non significativi, non meritevoli di essere raccolti e conservati? Quali sono stati scartati? Che cosa è successo ai libri in lingua inglese, italiana, spagnola, ecc? Quali hanno evitato la denominazione “A.P.” e sono entrati a far parte delle collezioni generali della biblioteca?
Durante le mie visite ai luoghi di Kassel, alla biblioteca Murhard ho visto i resti dei libri gravemente danneggiati quando il Fridericianum, che ospitava la biblioteca dei Langravi dell’Assia-Kassel, fu bombardato nel 1941. Secondo il bibliotecario, da sessanta a ottanta bombe colpirono il Fridericianum ma nessuna colpì la torre. Ho fatto un’approfondita ricerca sulla regione dell’Assia nel periodo in cui faceva parte della zona di occupazione americana. In particolare sul lavoro svolto dagli addetti al settore Monumenti, Belle Arti e Archivi e sui loro sforzi al Deposito Archivistico di Offenbach, nominato nel maggio 1946 unico deposito archivistico nella zona di occupazione americana per la gestione dei libri e degli archivi depredati. Lì si realizzò un importante e impegnativo progetto di restituzione di libri, archivi, documenti ai legittimi proprietari ebrei, come mai si è verificato nella storia. (Tra l’altro Offenbach a un certo punto è stato il centro della tipografia europea)».
In molti lavori di Emily Jacir ricorrono i libri, le biblioteche, la questione della traduzione - Untitled (books), 2000; Material for a film, 2007. ex libris focalizza i temi della sottrazione e distruzione dei libri, della loro conservazione e custodia, della relazione tra libri e territorio, della loro restituzione. Il destino condiviso dai seimila libri “A.P.” è che sono sopravvissuti alla distruzione in quanto scelti, ma non sono ancora stati restituiti ai loro proprietari palestinesi.
ex libris (2010-2012) è il monumento che Emily Jacir ha dedicato ai circa trentamila libri che fino al 1948 erano appartenuti a privati, biblioteche, istituzioni palestinesi. Seimila di questi sono attualmente raccolti nella Jewish National and University Library a Gerusalemme, sotto la denominazione “A.P.” (Abandoned Property). Jacir li ha fotografati con il suo cellulare Nokia N8 nel corso di ripetute visite alla biblioteca. Con un attento esame, selezionandoli e catalogandoli, ha creato un registro di frammenti e tracce di storie individuali.
«Durante le prime visite ero concentrata sul documentare le dediche sui libri, in particolare i nomi dei proprietari. Ma man mano procedevo nel lavoro, cominciai a essere più interessata alle piccole tracce lasciate tra le pagine… macchie, scarabocchi, note a margine, pezzetti di carta. Ho anche esaminato tutti i libri negli scaffali dell’Oriental Reading Room della biblioteca, alla ricerca di qualche libro che fosse stato inserito nel sistema librario principale, fuori dalla sezione “A.P.” Per me è un dettaglio importante che questi libri siano stati scelti, una scelta fatta dal colonizzatore per finalità specifiche. Quali libri sono stati considerati non importanti e non significativi, non meritevoli di essere raccolti e conservati? Quali sono stati scartati? Che cosa è successo ai libri in lingua inglese, italiana, spagnola, ecc? Quali hanno evitato la denominazione “A.P.” e sono entrati a far parte delle collezioni generali della biblioteca?
Durante le mie visite ai luoghi di Kassel, alla biblioteca Murhard ho visto i resti dei libri gravemente danneggiati quando il Fridericianum, che ospitava la biblioteca dei Langravi dell’Assia-Kassel, fu bombardato nel 1941. Secondo il bibliotecario, da sessanta a ottanta bombe colpirono il Fridericianum ma nessuna colpì la torre. Ho fatto un’approfondita ricerca sulla regione dell’Assia nel periodo in cui faceva parte della zona di occupazione americana. In particolare sul lavoro svolto dagli addetti al settore Monumenti, Belle Arti e Archivi e sui loro sforzi al Deposito Archivistico di Offenbach, nominato nel maggio 1946 unico deposito archivistico nella zona di occupazione americana per la gestione dei libri e degli archivi depredati. Lì si realizzò un importante e impegnativo progetto di restituzione di libri, archivi, documenti ai legittimi proprietari ebrei, come mai si è verificato nella storia. (Tra l’altro Offenbach a un certo punto è stato il centro della tipografia europea)».
In molti lavori di Emily Jacir ricorrono i libri, le biblioteche, la questione della traduzione - Untitled (books), 2000; Material for a film, 2007. ex libris focalizza i temi della sottrazione e distruzione dei libri, della loro conservazione e custodia, della relazione tra libri e territorio, della loro restituzione. Il destino condiviso dai seimila libri “A.P.” è che sono sopravvissuti alla distruzione in quanto scelti, ma non sono ancora stati restituiti ai loro proprietari palestinesi.
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