Enigmi dipinti. Dalla Domus Aurea alle Grottesche di Vinovo

Stanza delle Stagioni, Castello della Rovere, Vinovo, 1525 ca. Autunno MQ

 

Dal 11 Marzo 2023 al 14 Maggio 2023

Vinovo | Torino

Luogo: Castello della Rovere

Indirizzo: Piazza Luigi Rey

Orari: Giovedì e Sabato 14.30-18.30 Domenica 10-12.30 e 14.30-18.30 Apertura straordinaria Lunedì 10 aprile (pasquetta) con orario 10-12.30 e 14.30-18.30 Chiuso Domenica 9 aprile (pasqua)

Curatori: Giordano Berti

Telefono per informazioni: +39 011.9620413

E-Mail info: manifestazioni@comune.vinovo.to.it


In occasione del restauro della Sala delle Grottesche, dipinte intorno al 1525 da allievi del Pinturicchio al Castello Della Rovere di Vinovo, il Comune di Vinovo ha deciso di organizzare una mostra assolutamente innovativa: Enigmi dipinti. Dalla Domus Aurea di Roma al Castello di Vinovo, visitabile fino al 14 maggio.

Il progetto, curato dallo storico bolognese Giordano Berti affiancato dalla designer Letizia Rivetti, che ha ideato il meraviglioso allestimento, consiste in  una vera e propria immersione nell’universo multiforme delle decorazioni a grottesca che incontriamo in modo spesso inconsapevole in grandi musei, come sulle facciate di alcuni palazzi, sui portoni antichi, sulle ceramiche “alla raffaellesca, e persino nella posateria.

È un universo, quello delle grottesche,  in cui si mescolano infiniti sogni che la fantasia umana ha distillato, esaltato, esagerato, trasformandoli in grandiose opere d’arte. È una dimensione “altra” in cui si muovono esseri inauditi, mescolanza di umani, animali terrestri e acquatici, insetti e piante, a volte bellissimi nella loro mostruosità, altre volte spaventosi. 

L’enigma delle grottesche si condensa proprio nelle deformità imbarazzanti di corpi sospesi tra cielo e terra come in cerca di un’armonia perduta, e ancor più nei volti beffardi, oppure minacciosi o trasognati, che simbolizzano la realtà dei sentimenti umani, al tempo stesso oscuri e splendenti.

La mostra nel Castello di Vinovo si apre con il passaggio attraverso un corridoio alle cui pareti sono esposte alcune inquietanti incisioni create agl’inizi del Cinquecento da un grande artista tedesco, Heinrich Aldegrever, stampate in gigantografia su materiale specchiante. Come nella Stanza degli Specchi di un Luna Park, si potrà ridere oppure no, perché le grottesche sono anche un gioco finalizzato a stupire. 

Nel Salone d’Onore troviamo un omaggio a Raffaello: incisioni antiche incisioni delle pitture delle Logge vaticane sono affiancate da pregiate maioliche decorate a mano, provenienti da Faenza, Casteldurante, Deruta e dalla collezione di Raffaello Pernici di Rosignano Marittimo. 

Tre archi scenografici supportano grandi “candelabre a grottesca” tratte da disegni spesso minuscoli, ideati per abbellire stanze e cortili di palazzi signorili e castelli, come i fregi in terracotta che ornano il cortile interno del Castello di Vinovo e le pitture nello stesso Salone d’Onore.  

Per mostrare la varietà di temi affrontati dagli artisti di tutta Europa, alle pareti sono esposte anche riproduzioni di arazzi e disegni conservati in collezioni museali. 

Al centro della sala, due tavoli ospitano fedeli reprint di libri antichi: disegni di grottesche che il pubblico può sfogliare liberamente, come se avesse tra le mani l’originale. 

L’immersione prosegue nell’affascinante Sala dei Medaglioni dove, nella semioscurità, soffitto e pareti si animano grazie ad uno spettacolare videomapping, facendo interagire i personaggi tratti da grandi cicli decorativi rinascimentali. Altri personaggi sono nascosti dentro un armadio che chiunque può aprire per scoprirne il contenuto. 

Nella Sala della Torre è ospitato un preziosissimo tessuto in seta lavorato a mano con la tecnica del “soprariccio”, con grottesche del Settecento, prestato dal laboratorio veneziano di Luigi Bevilacqua.

Nella stessa sala è proiettato un videomapping che esalta la bellezza e l’inventiva dei gioielli “mostruosi” ideati agl’inizi del Seicento dai fiamminghi Jan e Adriaen Collaert.

Queste videoinstallazioni sono un ulteriore “gioco” perfettamente consono a ciò che i committenti e gli artisti volevano creare per coinvolgere emotivamente i visitatori e proiettarli in un mondo di simboli di cui ognuno possiede la propria chiave.

La mostra ha un’appendice spettacolare la notte di sabato 25 marzo, nel corso del 3° Festival delle Magie. In quell’occasione viene proiettata La Grotta dei Sogni, un gigantesco videomapping sulla facciata del Castello Della Rovere, mentre nel giardino si svolgono numerosi eventi spettacolari che proseguono il giorno seguente.

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