Flavio De Marco. Sui generi

Flavio De Marco, Ritratto di Francesco I d’Este di Velázquez

 

Dal 05 Aprile 2017 al 30 Luglio 2017

Torino

Luogo: Galleria Sabauda Torino / Galleria Corsini Roma / Gallerie Estensi Modena

Indirizzo: piazzetta Reale 1

Orari: dal martedì al sabato 8.30-19.30, domenica e festivi 14.00-19.30; prima domenica del mese con ingresso gratuito 8.30-19.30; lunedì chiuso

Curatori: Maria Luisa Pacelli

Enti promotori:

  • Galleria Sabauda di Torino
  • Galleria Corsini di Roma
  • Galleria Estense di Modena
  • Con la collaborazione della Fondazione Ferrara Arte

Costo del biglietto: intero 4 euro, ridotto 2 euro

Telefono per informazioni: +39 059 4395707

Sito ufficiale: http://www.gallerie-estensi.beniculturali.it/galleria-estense



Nato dalla collaborazione di tre istituzioni museali italiane e curato da Maria Luisa Pacelli, direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, questo progetto espositivo ha l’obiettivo di creare un ponte tra arte antica e presente, mettendo al contempo in relazione tre importanti collezioni storiche: la Galleria Sabauda di Torino, la Galleria Corsini di Roma e le Gallerie Estensi nella sede di Modena.  
 
A questo fine è stato chiesto a Flavio De Marco, pittore italiano la cui ricerca ha spesso riguardato un confronto serrato con i maestri, di creare dei dipinti in rapporto a tre opere dei musei menzionati, ponendo al centro del processo creativo non solo il raffronto con il dipinto scelto e con il suo autore, ma anche una riflessione sui generi pittorici tradizionali.

Alla Galleria Sabauda De Marco si è cimentato con il genere del paesaggio, lavorando in relazione al dipinto di Van Eyck Le stigmate di san Francesco, ma anche alla Veduta di Torino di Bellotto, e realizzando quello che l’artista definisce un “paesaggio con veduta”. Alla Galleria Corsini la scelta è caduta sulla natura morta, in particolare sullo Spuntino elegante di Christian Berentz che è stato ricondotto a un tipico dipinto di atelier in cui figurano gli oggetti personali dell’artista. Infine, per la Galleria Estense il pittore ha scelto di accostarsi al Ritratto di Francesco I d’Este di Velázquez, riallacciandosi alla storia dell’opera che è uno studio per un ritratto equestre mai realizzato. In questo caso De Marco ha scelto di portare a termine quanto richiesto allora dalla committenza estense al grande maestro spagnolo. 
 
Le opere di De Marco verranno presentate simultaneamente nei tre musei, e vanno intese come parti di un unico discorso: la mostra è stata pensata in modo che un ideale visitatore debba recarsi in ognuna delle sedi per completare il percorso. 
 
L’idea di una tale committenza nasce in primo luogo dal desiderio di offrire a un artista le condizioni per sviluppare una riflessione su un possibile rapporto con la tradizione, anche attraverso il dialogo, ricco d'interesse per entrambe le parti, con i musei, come istituzioni e come spazi. Dal canto loro i musei, partecipando a questo progetto, mettono in atto un processo di conoscenza del proprio patrimonio certamente vitale, che può offrire nuove prospettive di comprensione e di avvicinamento ai visitatori delle collezioni. 
 
Il catalogo, edito da Ferrara Arte, verrà realizzato dopo l’apertura della mostra, affinché ne possa documentare i diversi aspetti, anche quelli legati alle scelte di allestimento. La pubblicazione conterrà un testo della curatrice sulla mostra e un testo critico, affidato a un visitatore d’eccezione, lo scrittore Giorgio Falco, incentrato sui valori messi in campo da questo progetto. 
 
Flavio De Marco
È nato a Lecce nel 1975. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna ed è stato docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dal 2004 al 2009. Nel 2010 ha fondato una rivista indipendente, Rivista,eattualmente collabora regolarmente con le riviste Rifrazioni e Exibart. Nel 2013 è stato pubblicato il suo primo libro, Stella (Danilo Montanari Editore, Ravenna). Vive e lavora a Berlino. www.flaviodemarco.net
 
Gallerie Estensi, Ferrara, Modena, Sassuolo
 
Le Gallerie Estensi rappresentano un eccezionale spaccato del mecenatismo della famiglia ducale degli Este, una delle più longeve dinastie dell’Italia preunitaria, e ne dimostrano il gusto per la musica, la poesia, le antichità, i libri miniati e le arti figurative. La vicenda della dinastia si snoda tra Ferrara, che vive da protagonista tutta la stagione del Rinascimento italiano, e Modena dove gli Este si trasferiscono nel 1598 a seguito della convenzione faentina. Il forzato abbandono della città avita ha un riscatto con la trasformazione di Modena, operata soprattutto dall’ambizioso duca Francesco I (1610-1658), in una capitale barocca segnata da potenti simboli architettonici (a partire dal nuovo Palazzo Ducale, così come da quello extraurbano di Sassuolo) e da una politica artistica di primissimo piano. La Galleria di dipinti sarà celebrata per un secolo in tutta Europa, crescendo organicamente assieme alle decorazioni delle residenze e alle raccolte di arti preziose, strumenti musicali, libri e manoscritti. Nonostante perdite importanti l’eredità estense giunge all’Italia unita trovando posto nel settecentesco Albergo Arti, odierno Palazzo dei Musei. Il recente accorpamento della Biblioteca Estense alla Galleria Estense, al Museo Lapidario Estense e al Palazzo Ducale di Sassuolo, è felice ricongiungimento dopo più di un secolo di due nuclei della stessa collezione principesca. L’aggiunta della Pinacoteca Nazionale di Ferrara al nuovo istitutoha il pregio di inserire nella narrativa museale il punto di partenza della storia collezionistica degli Este e arricchire le collezioni di importanti protagonisti della pittura rinascimentale dell’Italia Settentrionale, da Mantegna a  Bellini, da Cosmè Tura a Dosso Dossi e Garofalo. 
 

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