Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro
Dal 23 Marzo 2023 al 25 Dicembre 2023
San Secondo di Pinerolo | Torino
Luogo: Castello di Miradolo
Indirizzo: Via Cardonata 2
Telefono per informazioni: +39 0121 502761
E-Mail info: prenotazioni@fondazionecosso.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionecosso.com
Dopo l’omaggio del Centre Pompidou di Parigi nel 2022, sarà il Castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo (TO) a celebrare l’artista torinese, tra i principali esponenti a livello internazionale della ricerca pittorica contemporanea, con una mostra che ne ripercorre l’intera carriera.
“Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro”, in programma dal 23 marzo al 25 dicembre 2024, si articola in diverse tappe espositive che attraversano le quattro stagioni e abbracciano più di cinquant’anni di pittura dell’artista coinvolgendo tutti gli spazi del Castello, alcuni per la prima volta, e del suo parco. Prodotta dalla Fondazione Cosso e dalla Fondazione Giorgio Griffa, la mostra è curata da Giulio Caresio e Roberto Galimberti, in stretta collaborazione con Giorgio Griffa, che ha realizzato opere site specific appositamente per l’occasione.
Una prima installazione dialoga con gli alberi monumentali nel giardino di fronte all’entrata, mentre la serra viene scandita da un lungo Canone Aureo, che ricorda il ciclo di lavori iniziato negli anni 2000 dedicato all’uso del numero irrazionale, infinito per sua natura, metafora del compito destinato all’arte figurativa, alla poesia e alla musica fin dai tempi di Orfeo: conoscere l’inconoscibile e dire l’indicibile. La corte rustica diventa occasione per investigare la pittura con un’installazione di leggere tele trasparenti che richiamano una poesia di Eugenio Montale. Sul grande prato del castello una linea si diparte da una monumentale farnia caduta nel 2020 e mette in relazione natura e architettura. All’interno, nelle stanze storiche, i lavori che raccontano l’artista, attraversando i decenni e i cicli, mentre l’altra ala del primo piano ospita una serie di tele dipinte di bianco degli anni ’70 e ’80 che non sono mai state esposte insieme prima d’ora.
L’esposizione è accompagnata da un’inedita installazione sonora a cura del progetto artistico Avant-dernière pensée. Parallelamente alla mostra, poi, si articolerà il progetto Da un metro in giù: un percorso didattico per i visitatori di tutte le età per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare le opere d’arte e la realtà che ci circonda.
Giorgio Griffa è stato nominato “Artista dell’Anno 2024” da Il Giornale dell’Arte e la sua installazione Azzurrogiallo (2022) per Luci d’Artista, visibile fino al 14 gennaio 2024, un torrente dinamico blu elettrico che fluttua attorno a gorghi gialli, si inserisce con magica forza nella cornice dei Giardini Sambuy, di fronte alla stazione di Torino Porta Nuova, modificando in profondità la percezione del luogo.
Giorgio Griffa nasce a Torino nel 1936. Inizia a dipingere da bambino e solo a partire dal 1968 si dedica alle opere astratte e a sviluppare la sua personale poesia. Dal 1960 al 1963 è allievo di Filippo Scroppo, pittore astratto della scuola di Felice Casorati ed esponente del MAC Movimento Arte Concreta. Tuttavia, è solo a metà degli anni Sessanta che gli elementi astratti cominciano ad apparire nei suoi quadri figurativi, segnando l’inizio della sua riflessione sullo status della pittura, sui suoi strumenti e sull’artista. “Segni primari” pone le basi della sua inimitabile carriera pittorica collocandolo tra i protagonisti del dibattito di quel periodo, che nasce dalle ceneri dell’informale e si fa strada attraverso la pop art americana, il minimalismo e l’arte concettuale. In quel periodo, sollecitato dall’amico Aldo Mondino, entra in contatto con l’opera di Giulio Paolini. Il suo arrivo alla Galleria Sperone alla fine degli anni Sessanta lo porta a stringere rapporti con una serie di artisti dell’Arte Povera: Giovanni Anselmo, Gilberto Zorio e Giuseppe Penone, in particolare. Nonostante il suo nome sia spesso associato a movimenti come l’Arte Povera, la Pittura Analitica, il Minimalismo, il percorso artistico di Giorgio Griffa rimane unico, al di fuori di una corrente specifica. Dopo più di cinquant’anni, prosegue questo suo percorso con continuità e coerenza, vitalità e poesia.
Griffa ha tenuto più di 150 personali e partecipato a una lunga serie di mostre collettive, esponendo in spazi pubblici e privati e gallerie di tutto il mondo. La sua prima personale risale al 1968. Tra le sue più importanti esposizioni: Prospekt a Düsseldorf nel 1969 e 1973; “Processi di pensiero visualizzati” al Kunstmuseum di Lucerna nel 1970; “Contemporanea” a Villa Borghese a Roma nel 1973; la Biennale di Venezia nel 1978, 1980 e 2017; “L’Informale in Italia” alla GAM di Bologna nel 1983; “Un’avventura internazionale” al Castello di Rivoli nel 1993. Tra le sue più recenti mostre personali nei principali musei: “Golden Ratio” al MACRO di Roma nel 2010 a cura di Luca Massimo Barbero; “A retrospective 1968-2014” a cura di Andrea Bellini al Centre d’Art Contemporain di Genève nel 2015; “Painted in the fold” a cura di Andrea Bellini e Martin Clark alla Bergen Kusthall nel 2015; “Giorgio Griffa” a cura di Bice Curiger alla Foundation Vincent Van Gogh Arles nel 2016; “Quasi tutto” a cura di Suzanne Cotter e Andrea Bellini alla Fundação de Serralves Porto nel 2016; “A Continuous Becoming” a cura di Martin Clark al Camden Arts Centre London nel 2018; “Tutti i pensieri di tutti” a cura di Marco Tonelli e Davide Silvioli a Palazzo Collicola, Spoleto nel 2020; “Merveilles de l’inconnu” a cura di Sébastien Delot al LaM – Lille Métropole Musée d’art moderne, d’art contemporain ed d’art brut nel 2021; “Il tempo è memoria” a cura di Caroline Bongard e Sébastien Delot al Musée des Beaux-arts de Chambery nel 2021; “Giorgio Griffa” curata da Christine Macel al Centre Pompidou di Parigi nel 2022.
“Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro”, in programma dal 23 marzo al 25 dicembre 2024, si articola in diverse tappe espositive che attraversano le quattro stagioni e abbracciano più di cinquant’anni di pittura dell’artista coinvolgendo tutti gli spazi del Castello, alcuni per la prima volta, e del suo parco. Prodotta dalla Fondazione Cosso e dalla Fondazione Giorgio Griffa, la mostra è curata da Giulio Caresio e Roberto Galimberti, in stretta collaborazione con Giorgio Griffa, che ha realizzato opere site specific appositamente per l’occasione.
Una prima installazione dialoga con gli alberi monumentali nel giardino di fronte all’entrata, mentre la serra viene scandita da un lungo Canone Aureo, che ricorda il ciclo di lavori iniziato negli anni 2000 dedicato all’uso del numero irrazionale, infinito per sua natura, metafora del compito destinato all’arte figurativa, alla poesia e alla musica fin dai tempi di Orfeo: conoscere l’inconoscibile e dire l’indicibile. La corte rustica diventa occasione per investigare la pittura con un’installazione di leggere tele trasparenti che richiamano una poesia di Eugenio Montale. Sul grande prato del castello una linea si diparte da una monumentale farnia caduta nel 2020 e mette in relazione natura e architettura. All’interno, nelle stanze storiche, i lavori che raccontano l’artista, attraversando i decenni e i cicli, mentre l’altra ala del primo piano ospita una serie di tele dipinte di bianco degli anni ’70 e ’80 che non sono mai state esposte insieme prima d’ora.
L’esposizione è accompagnata da un’inedita installazione sonora a cura del progetto artistico Avant-dernière pensée. Parallelamente alla mostra, poi, si articolerà il progetto Da un metro in giù: un percorso didattico per i visitatori di tutte le età per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare le opere d’arte e la realtà che ci circonda.
Giorgio Griffa è stato nominato “Artista dell’Anno 2024” da Il Giornale dell’Arte e la sua installazione Azzurrogiallo (2022) per Luci d’Artista, visibile fino al 14 gennaio 2024, un torrente dinamico blu elettrico che fluttua attorno a gorghi gialli, si inserisce con magica forza nella cornice dei Giardini Sambuy, di fronte alla stazione di Torino Porta Nuova, modificando in profondità la percezione del luogo.
Giorgio Griffa nasce a Torino nel 1936. Inizia a dipingere da bambino e solo a partire dal 1968 si dedica alle opere astratte e a sviluppare la sua personale poesia. Dal 1960 al 1963 è allievo di Filippo Scroppo, pittore astratto della scuola di Felice Casorati ed esponente del MAC Movimento Arte Concreta. Tuttavia, è solo a metà degli anni Sessanta che gli elementi astratti cominciano ad apparire nei suoi quadri figurativi, segnando l’inizio della sua riflessione sullo status della pittura, sui suoi strumenti e sull’artista. “Segni primari” pone le basi della sua inimitabile carriera pittorica collocandolo tra i protagonisti del dibattito di quel periodo, che nasce dalle ceneri dell’informale e si fa strada attraverso la pop art americana, il minimalismo e l’arte concettuale. In quel periodo, sollecitato dall’amico Aldo Mondino, entra in contatto con l’opera di Giulio Paolini. Il suo arrivo alla Galleria Sperone alla fine degli anni Sessanta lo porta a stringere rapporti con una serie di artisti dell’Arte Povera: Giovanni Anselmo, Gilberto Zorio e Giuseppe Penone, in particolare. Nonostante il suo nome sia spesso associato a movimenti come l’Arte Povera, la Pittura Analitica, il Minimalismo, il percorso artistico di Giorgio Griffa rimane unico, al di fuori di una corrente specifica. Dopo più di cinquant’anni, prosegue questo suo percorso con continuità e coerenza, vitalità e poesia.
Griffa ha tenuto più di 150 personali e partecipato a una lunga serie di mostre collettive, esponendo in spazi pubblici e privati e gallerie di tutto il mondo. La sua prima personale risale al 1968. Tra le sue più importanti esposizioni: Prospekt a Düsseldorf nel 1969 e 1973; “Processi di pensiero visualizzati” al Kunstmuseum di Lucerna nel 1970; “Contemporanea” a Villa Borghese a Roma nel 1973; la Biennale di Venezia nel 1978, 1980 e 2017; “L’Informale in Italia” alla GAM di Bologna nel 1983; “Un’avventura internazionale” al Castello di Rivoli nel 1993. Tra le sue più recenti mostre personali nei principali musei: “Golden Ratio” al MACRO di Roma nel 2010 a cura di Luca Massimo Barbero; “A retrospective 1968-2014” a cura di Andrea Bellini al Centre d’Art Contemporain di Genève nel 2015; “Painted in the fold” a cura di Andrea Bellini e Martin Clark alla Bergen Kusthall nel 2015; “Giorgio Griffa” a cura di Bice Curiger alla Foundation Vincent Van Gogh Arles nel 2016; “Quasi tutto” a cura di Suzanne Cotter e Andrea Bellini alla Fundação de Serralves Porto nel 2016; “A Continuous Becoming” a cura di Martin Clark al Camden Arts Centre London nel 2018; “Tutti i pensieri di tutti” a cura di Marco Tonelli e Davide Silvioli a Palazzo Collicola, Spoleto nel 2020; “Merveilles de l’inconnu” a cura di Sébastien Delot al LaM – Lille Métropole Musée d’art moderne, d’art contemporain ed d’art brut nel 2021; “Il tempo è memoria” a cura di Caroline Bongard e Sébastien Delot al Musée des Beaux-arts de Chambery nel 2021; “Giorgio Griffa” curata da Christine Macel al Centre Pompidou di Parigi nel 2022.
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