Giovanni Gastel. Un eterno istante - Angeli caduti
Dal 23 Ottobre 2015 al 20 Novembre 2015
Torino
Luogo: Spazio Ersel
Indirizzo: piazza Solferino 11
Orari: da lunedì a venerdì 10-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011.5520294
E-Mail info: info@ersel.it
Sito ufficiale: http://www.ersel.it/
Lo Spazio Ersel di Torino (piazza Solferino 11) ospita un evento espositivo dedicato a Giovanni Gastel, uno dei fotografi di moda italiani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale.
Dal 23 ottobre al 20 novembre 2015, la mostra Un eterno istante - Angeli caduti, curata da Valerio Tazzetti e Paola Giubergia, organizzata in collaborazione con Photo & Contemporary e Spazio 81, propone la serie inedita di 22 fotografie, realizzate dall’artista milanese tra il 2014 e il 2015.
I soggetti sono figure di eteree donne alate, ritratte per lo più in ambienti silvani, in pose plastiche di volo o prostrate sul terreno che ha accolto la loro rovinosa discesa dal cielo, capaci di trasmettere in modo forte il loro sentimento di estraneità al nuovo mondo e alla loro nuova condizione. La dimensione onirica delle scene è accentuata dai viraggi seppia, azzurrati o da stampe in bianco e nero che per Gastel rappresentano i colori tipici della memoria.
Quello dell’angelo caduto è un tema molto caro a Gastel, che trae ispirazione da ‘Icaro’, un quadro del pittore fiorentino Galileo Chini (1873-1956) che il fotografo ricordava appeso dietro alla poltrona sulla quale era solito sedersi lo zio Luchino Visconti.
“Ho cominciato a cercare altri angeli caduti - afferma lo stesso Gastel -, a inventarli, a dare loro un corpo e un’anima”.
“E ne ho trovati - continua Gastel - che disperatamente cercavano di riguadagnare il cielo, altri che avevano accettato il vivere terreno e sedevano nei bar con la loro lontananza nascosta, altri che disperati trasformavano il loro splendore celeste in ombra oscura”.
Il particolare percorso espositivo sarà in grado di miscelare la sua storia personale con quella della sua famiglia, con una sala che accoglierà le immagini di alcuni memorabilia appartenuti ai Visconti-Gastel.
L’intimità dei ricordi inoltre sarà al centro dell’incontro di giovedì 22 ottobre, alle ore 21.00, nella sede del Circolo dei lettori di Torino (via Bogino 9), nell’ambito della terza edizione della rassegna Voce del Verbo Moda, un progetto del Circolo dei lettori in programma a Torino dal 22 al 25 ottobre.
Nel corso della serata, Giovanni Gastel presenterà il suo libro biografico Un eterno istante. La mia vita, edito da Mondadori Electa, accompagnato nel racconto da Paola Jacobbi, giornalista della rivista Vanity Fair. L’attore Giorgio Ginex leggerà alcuni brani tratti dal volume.
Giovanni Gastel nasce a Milano il 27 dicembre 1955, da Giuseppe Gastel e da Ida Visconti di Modrone, l’ultimo di sette figli. Nel 1967, all’età di dodici anni, Gastel inizia a mostrare la sua vocazione artistica, entrando a far parte di compagnie di teatro sperimentale, per le quali recita fino all’età di diciassette anni. Parallelamente, coltiva la passione per la poesia e a sedici anni pubblica, per l’editore Cortina, una raccolta intitolata Casbah. Negli anni Settanta, avviene il suo primo contatto con la fotografia. Da quel momento, ha inizio un lungo periodo di apprendistato durante il quale fotografa matrimoni, esegue ritratti, piccoli still-life e qualche servizio di moda per bambini, mentre un’occasione importante gli viene offerta nel 1975-76, quando inizia a lavorare per la casa d’aste Christie’s. La svolta avviene nel 1981 quando incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda. Dopo la comparsa dei suoi primi still-life sulla rivista Annabella, nel 1982. Inizia a collaborare con Vogue Italia e poi, grazie all’incontro con Flavio Lucchini, direttore di Edimoda, e Gisella Borioli, alle riviste Mondo Uomo e Donna. Da questo momento, la sua attività professionale s’intensifica e inizia a collaborare con le più prestigiose testate di moda sia in Italia che all’estero, soprattutto a Parigi. Elabora proprio in questi anni d’intenso impegno professionale il suo stile inconfondibile, caratterizzato da una poetica ironia, mentre la sua passione per l’arte lo porta ad introdurre nelle fotografie il gusto per una composizione equilibrata. I suoi riferimenti sono, per gli still-life, la Pop Art, che ebbe modo di vedere in mostra alla Rotonda della Besana sin dai primi anni Settanta, e l’opera fotografica di Irving Penn. Traendo ispirazione anche dallo studio dell’arte rinascimentale, Gastel si rifà costantemente ad un’ideale di eleganza, che ha respirato sin dall’infanzia, soprattutto grazie alla madre. Intorno alla metà degli anni Ottanta, fonda la Gastel&Associati con Angelo Annibalini e Uberto Frigerio, con la quale intende promuovere l’inserimento nel mondo professionale di giovani fotografi, sia cresciuti nel suo studio, che incontrati durante numerosi workshop. Il suo impegno attivo nel mondo della fotografia lo avvicina anche all’Associazione Fotografi Italiani Professionisti, di cui è stato presidente dal 1996 al 1998. Da allora ne è presidente onorario. La consacrazione artistica avviene nel 1997, quando la Triennale di Milano gli dedica una mostra personale, curata dallo storico d’arte contemporanea, Germano Celant, in cui vengono presentate circa 200 fotografie, testimonianza della sua lunga e prolifica carriera. Gastel utilizza le tecniche “old mix”, quelle a incrocio, le rielaborazioni pittoriche, gli sdoppiamenti e le stratificazioni, fino al ritocco digitale. Il successo professionale si consolida nel decennio successivo, tanto che il suo nome appare nelle riviste specializzate insieme a quello di fotografi italiani quali Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna, o affiancato a quello di Helmut Newton, Richard Avendon, Annie Lebowitz, Mario Testino e Jurgen Teller. Nel 2002, nell’ambito della manifestazione La Kore Oscar della Moda, ha ricevuto l’Oscar per la fotografia.
Recentemente ha pubblicato per Mondadori Electa la sua biografia dal titolo Un eterno istante. La mia vita.
Presidente onorario dell’Associazione Fotografi Italiani Professionisti e membro permanente del Museo Polaroid di Chicago, svolge la sua attività lavorativa nel suo studio in Via Tortona a Milano, dove continua a coltivare la sua passione per la poesia – l’ultima raccolta ha per titolo Cinquanta – e per la ricerca fotografica al di fuori degli schemi della moda.
Dal 23 ottobre al 20 novembre 2015, la mostra Un eterno istante - Angeli caduti, curata da Valerio Tazzetti e Paola Giubergia, organizzata in collaborazione con Photo & Contemporary e Spazio 81, propone la serie inedita di 22 fotografie, realizzate dall’artista milanese tra il 2014 e il 2015.
I soggetti sono figure di eteree donne alate, ritratte per lo più in ambienti silvani, in pose plastiche di volo o prostrate sul terreno che ha accolto la loro rovinosa discesa dal cielo, capaci di trasmettere in modo forte il loro sentimento di estraneità al nuovo mondo e alla loro nuova condizione. La dimensione onirica delle scene è accentuata dai viraggi seppia, azzurrati o da stampe in bianco e nero che per Gastel rappresentano i colori tipici della memoria.
Quello dell’angelo caduto è un tema molto caro a Gastel, che trae ispirazione da ‘Icaro’, un quadro del pittore fiorentino Galileo Chini (1873-1956) che il fotografo ricordava appeso dietro alla poltrona sulla quale era solito sedersi lo zio Luchino Visconti.
“Ho cominciato a cercare altri angeli caduti - afferma lo stesso Gastel -, a inventarli, a dare loro un corpo e un’anima”.
“E ne ho trovati - continua Gastel - che disperatamente cercavano di riguadagnare il cielo, altri che avevano accettato il vivere terreno e sedevano nei bar con la loro lontananza nascosta, altri che disperati trasformavano il loro splendore celeste in ombra oscura”.
Il particolare percorso espositivo sarà in grado di miscelare la sua storia personale con quella della sua famiglia, con una sala che accoglierà le immagini di alcuni memorabilia appartenuti ai Visconti-Gastel.
L’intimità dei ricordi inoltre sarà al centro dell’incontro di giovedì 22 ottobre, alle ore 21.00, nella sede del Circolo dei lettori di Torino (via Bogino 9), nell’ambito della terza edizione della rassegna Voce del Verbo Moda, un progetto del Circolo dei lettori in programma a Torino dal 22 al 25 ottobre.
Nel corso della serata, Giovanni Gastel presenterà il suo libro biografico Un eterno istante. La mia vita, edito da Mondadori Electa, accompagnato nel racconto da Paola Jacobbi, giornalista della rivista Vanity Fair. L’attore Giorgio Ginex leggerà alcuni brani tratti dal volume.
Giovanni Gastel nasce a Milano il 27 dicembre 1955, da Giuseppe Gastel e da Ida Visconti di Modrone, l’ultimo di sette figli. Nel 1967, all’età di dodici anni, Gastel inizia a mostrare la sua vocazione artistica, entrando a far parte di compagnie di teatro sperimentale, per le quali recita fino all’età di diciassette anni. Parallelamente, coltiva la passione per la poesia e a sedici anni pubblica, per l’editore Cortina, una raccolta intitolata Casbah. Negli anni Settanta, avviene il suo primo contatto con la fotografia. Da quel momento, ha inizio un lungo periodo di apprendistato durante il quale fotografa matrimoni, esegue ritratti, piccoli still-life e qualche servizio di moda per bambini, mentre un’occasione importante gli viene offerta nel 1975-76, quando inizia a lavorare per la casa d’aste Christie’s. La svolta avviene nel 1981 quando incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda. Dopo la comparsa dei suoi primi still-life sulla rivista Annabella, nel 1982. Inizia a collaborare con Vogue Italia e poi, grazie all’incontro con Flavio Lucchini, direttore di Edimoda, e Gisella Borioli, alle riviste Mondo Uomo e Donna. Da questo momento, la sua attività professionale s’intensifica e inizia a collaborare con le più prestigiose testate di moda sia in Italia che all’estero, soprattutto a Parigi. Elabora proprio in questi anni d’intenso impegno professionale il suo stile inconfondibile, caratterizzato da una poetica ironia, mentre la sua passione per l’arte lo porta ad introdurre nelle fotografie il gusto per una composizione equilibrata. I suoi riferimenti sono, per gli still-life, la Pop Art, che ebbe modo di vedere in mostra alla Rotonda della Besana sin dai primi anni Settanta, e l’opera fotografica di Irving Penn. Traendo ispirazione anche dallo studio dell’arte rinascimentale, Gastel si rifà costantemente ad un’ideale di eleganza, che ha respirato sin dall’infanzia, soprattutto grazie alla madre. Intorno alla metà degli anni Ottanta, fonda la Gastel&Associati con Angelo Annibalini e Uberto Frigerio, con la quale intende promuovere l’inserimento nel mondo professionale di giovani fotografi, sia cresciuti nel suo studio, che incontrati durante numerosi workshop. Il suo impegno attivo nel mondo della fotografia lo avvicina anche all’Associazione Fotografi Italiani Professionisti, di cui è stato presidente dal 1996 al 1998. Da allora ne è presidente onorario. La consacrazione artistica avviene nel 1997, quando la Triennale di Milano gli dedica una mostra personale, curata dallo storico d’arte contemporanea, Germano Celant, in cui vengono presentate circa 200 fotografie, testimonianza della sua lunga e prolifica carriera. Gastel utilizza le tecniche “old mix”, quelle a incrocio, le rielaborazioni pittoriche, gli sdoppiamenti e le stratificazioni, fino al ritocco digitale. Il successo professionale si consolida nel decennio successivo, tanto che il suo nome appare nelle riviste specializzate insieme a quello di fotografi italiani quali Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna, o affiancato a quello di Helmut Newton, Richard Avendon, Annie Lebowitz, Mario Testino e Jurgen Teller. Nel 2002, nell’ambito della manifestazione La Kore Oscar della Moda, ha ricevuto l’Oscar per la fotografia.
Recentemente ha pubblicato per Mondadori Electa la sua biografia dal titolo Un eterno istante. La mia vita.
Presidente onorario dell’Associazione Fotografi Italiani Professionisti e membro permanente del Museo Polaroid di Chicago, svolge la sua attività lavorativa nel suo studio in Via Tortona a Milano, dove continua a coltivare la sua passione per la poesia – l’ultima raccolta ha per titolo Cinquanta – e per la ricerca fotografica al di fuori degli schemi della moda.
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