“Il Sogno” come rifugio o verità?

“Il Sogno” come rifugio o verità?
Dal 25 Giugno 2014 al 25 Giugno 2014
Torino
Luogo: Shore Cocktail Club
Indirizzo: piazza Emanuele Filiberto 10
Orari: 19-24
Curatori: Arte In Voce
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@arteinvoce.it
Sito ufficiale: http://www.arteinvoce.it
Quattro fotografi, quattro visioni che indagano la dimensione onirica. Il Sogno apre la Collettiva fotografica di Arte In Voce, associazione culturale, che interesserà le ultime due date della rassegna d’arte contemporanea dedicata a I profili del tempo. L’appuntamento è il 25 Giugno alle ore 19 presso Shore Cocktail Club di Piazza Emanuele Filiberto, 10 a Torino, con la fotografia di: Federico Alba, Alessandro Antonello, Vittoria Lorenzetti e Andrea Pittana. Quattro progetti realizzati ad hoc, mostrano immagini testimoni del legame esistente tra arte e sogno. Il mondo dei sogni ispira e scuote l’arte. L’arte traduce, manifesta e ne materializza il contenuto. Per rompere lo sguardo convenzionale sulle cose, per fissare ricordi e desideri che abitano il sonno, per un viaggio immaginario o per scoprire una realtà senza filtri. Federico Alba presenta “Elogio dei sogni”: Una donna alla ricerca delle risposte giuste, quelle che conducano a una pace interiore. Unico, sereno rifugio si rivela essere il territorio dei sogni. I ritratti di Alba parlano in modo aperto, dubbioso, non definitivo ma definitorio, che non chiude, ma apre spazi a nuove riflessioni, sensazioni, paure. Alessandro Antonello espone foto appartenenti alla serie “Esplor-azioni” che raccoglie immagini del territorio torinese archeo-industriale. L’oggetto d’indagine sono le ex fabbriche abbandonate, ora in disuso, in parte riconvertite, in parte lasciate al proprio destino di rovina. I templi del lavoro, sogno e avanguardia dell’industrializzazione di un recente passato rimangono ora reperti magici e misteriosi. Una moltitudine di emozioni nell’essenza fotografica di Vittoria Lorenzetti. Nel progetto “Il privilegio di saper volare”, la natura, protagonista e ambivalente, è catturata nell’occasione del sogno vissuto in prima persona e immaginato per il resto del tempo. Il paesaggio si disegna sul corpo umano diventando complice del sonno che spazia in profondità e misteri, laddove i pesci non chiudono gli occhi. Con “Sogni irresponsabili”, Andrea Pittana suggerisce una riflessione sul rapporto tra esseri umani e il pianeta terra. “L’umanità ha difronte una nuova e cruciale sfida che non può perdere. Ovvero trovare un nuovo modo di vivere. Il bisogno di sognare deve generare un futuro in cui lo sviluppo sia condiviso da tutti i popoli e che non richieda alla Terra più di quello che può donare, nella consapevolezza che abbiamo un unico comune destino”.
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