Luigi Ontani. Volta Faccia
Dal 08 Giugno 2013 al 14 Settembre 2013
Torino
Luogo: Palazzo Cavour
Indirizzo: via Cavour 8
Curatori: Graziano Menolascina
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 530690
E-Mail info: info@mostrapalazzocavour.it
Sito ufficiale: http://www.comune.torino.it/musei/elenco/cavour.shtml
In occasione dell’apertura de il “Cortile Lagrange, Galleria delle Arti” presso Palazzo Cavour, uno dei migliori esempi dell'architettura barocca piemontese del Settecento, si inaugura la mostra “Volta Faccia” di Luigi Ontani. Il percorso espositivo prevede una panoramica storica dei lavori che il maestro ha realizzato dagli anni ‘70 ad oggi, opere pittoriche, fotografiche e scultoree.
Luigi Ontani dopo aver studiato all'Accademia di belle arti di Bologna inizia la carriera artistica negli anni 60, cominciando a farsi notare per i suoi "tableaux vivants", performance filmate e fotografate, in cui Ontani si presenta mascherato in vari modi: da Pinocchio a Dante, da San Sebastiano a Bacco. È una pratica di azionismo che sfiora il kitsch (ben diverso dall'Azionismo Viennese, di cui fa parte Hermann Nitsch), e mette il narcisismo personale ad un livello superiore. Nel corso della sua lunga attività Ontani ha espresso la sua creatività e poetica attraverso l'uso di molte tecniche assai eterogenee tra loro: dagli oggetti pleonastici (1965-69) elementi in scagliola, alla "Stanza delle similitudini" costituita da elementi ritagliati in cartone ondulato.
Ha spesso anticipato l'uso di tecniche in seguito adottate da altri artisti ; i primi video super 8 in bianco e nero sono stati girati dal 1969 al 1972. Con l'opera "Ange Infidele" del 1968 Ontani inizia il suo approccio con la fotografia. Fin dall'inizio le opere fotografiche si contraddistinguono per alcuni elementi caratteristici: il soggetto è sempre l'artista che ricorre al proprio corpo e al proprio volto per personificare temi storici, mitologici, letterari e popolari; il formato scelto solitamente è quello della miniatura o della gigantografia, e ogni opera è considerata unica.
Dalla fine degli anni sessanta si susseguono "Teofania" (1969), "Fantome", "San Sebastiano nel bosco di Calvenzano, d'apres Guido Reni", "Tentazione", "Meditazione, d'apres de la Tour", "Bacchino" (1970), “Tell il giovane”, "Raffaello", "Dante"e "Pinocchio" (1972), “Lapsus Lupus” e il dittico "EvAdamo" (1973), "Leda e il Cigno" (1974), “I grilli e i tappeti volanti” cui seguiranno altri Apres e il primo ciclo indiano "En route vers l'Inde, d'apres Pierre Loti".
Le prime opere fotografiche sono da ritenersi di grande importanza storica poiché anticipano un fenomeno che vedrà diffusione e popolarità a partire dagli anni ottanta. Contemporaneamente alla realizzazione di queste ultime, Ontani comincia ad eseguire i primi "Tableaux vivants", termine usato per indicare una scena nella quale attori in costume restano in posa fermi e silenziosi, come in un quadro.
Dal 1969 al 1989 l'artista realizza circa 30 tableaux vivants , anticipando le cosiddette installazioni multimediali, molto diffuse a partire dagli anni novanta, che si basano sulla commistione di varie tecnologie. Con lo stesso atteggiamento crea opere di cartapesta, vetro, legno (numerosissime le maschere realizzate soprattutto a Bali in legno di Pule), più raramente è ricorso al bronzo, al marmo e alla stoffa mentre molto cospicua è la sua opera in ceramica frutto del sodalizio con la Bottega Gatti di Faenza e con Venera Finocchiaro a Roma e il laboratorio Terraviva di Vietri, particolarmente rinomate le maschere pineali, le "Ermestetiche" e le ultime grandi opere quali "GaneshaMusa", "NapoleonCentaurOntano". In tutte queste circostanze Ontani ricorre alla tecnica fine a se stessa, ma come occasione per sperimentare nuove possibilità e formulare nuove Variazioni sui temi e soggetti che più gli interessano, il proprio viaggio "transtorico" attraverso il mito, la maschera, il simbolo e la rappresentazione iconografica.
Ha esposto nei principali musei e gallerie del mondo dal Guggenheim al Centre Pompidou, dal Frankfurt Kustverein al Reina Sofia, ha partecipato ad un numero impressionante di biennali da Venezia a Sidney a Lione. recentemente ha avuto due retrospettive importanti al Ps1/MoMA di New York (2001) e allo SMAK di Ghent (2003-2004).
Luigi Ontani dopo aver studiato all'Accademia di belle arti di Bologna inizia la carriera artistica negli anni 60, cominciando a farsi notare per i suoi "tableaux vivants", performance filmate e fotografate, in cui Ontani si presenta mascherato in vari modi: da Pinocchio a Dante, da San Sebastiano a Bacco. È una pratica di azionismo che sfiora il kitsch (ben diverso dall'Azionismo Viennese, di cui fa parte Hermann Nitsch), e mette il narcisismo personale ad un livello superiore. Nel corso della sua lunga attività Ontani ha espresso la sua creatività e poetica attraverso l'uso di molte tecniche assai eterogenee tra loro: dagli oggetti pleonastici (1965-69) elementi in scagliola, alla "Stanza delle similitudini" costituita da elementi ritagliati in cartone ondulato.
Ha spesso anticipato l'uso di tecniche in seguito adottate da altri artisti ; i primi video super 8 in bianco e nero sono stati girati dal 1969 al 1972. Con l'opera "Ange Infidele" del 1968 Ontani inizia il suo approccio con la fotografia. Fin dall'inizio le opere fotografiche si contraddistinguono per alcuni elementi caratteristici: il soggetto è sempre l'artista che ricorre al proprio corpo e al proprio volto per personificare temi storici, mitologici, letterari e popolari; il formato scelto solitamente è quello della miniatura o della gigantografia, e ogni opera è considerata unica.
Dalla fine degli anni sessanta si susseguono "Teofania" (1969), "Fantome", "San Sebastiano nel bosco di Calvenzano, d'apres Guido Reni", "Tentazione", "Meditazione, d'apres de la Tour", "Bacchino" (1970), “Tell il giovane”, "Raffaello", "Dante"e "Pinocchio" (1972), “Lapsus Lupus” e il dittico "EvAdamo" (1973), "Leda e il Cigno" (1974), “I grilli e i tappeti volanti” cui seguiranno altri Apres e il primo ciclo indiano "En route vers l'Inde, d'apres Pierre Loti".
Le prime opere fotografiche sono da ritenersi di grande importanza storica poiché anticipano un fenomeno che vedrà diffusione e popolarità a partire dagli anni ottanta. Contemporaneamente alla realizzazione di queste ultime, Ontani comincia ad eseguire i primi "Tableaux vivants", termine usato per indicare una scena nella quale attori in costume restano in posa fermi e silenziosi, come in un quadro.
Dal 1969 al 1989 l'artista realizza circa 30 tableaux vivants , anticipando le cosiddette installazioni multimediali, molto diffuse a partire dagli anni novanta, che si basano sulla commistione di varie tecnologie. Con lo stesso atteggiamento crea opere di cartapesta, vetro, legno (numerosissime le maschere realizzate soprattutto a Bali in legno di Pule), più raramente è ricorso al bronzo, al marmo e alla stoffa mentre molto cospicua è la sua opera in ceramica frutto del sodalizio con la Bottega Gatti di Faenza e con Venera Finocchiaro a Roma e il laboratorio Terraviva di Vietri, particolarmente rinomate le maschere pineali, le "Ermestetiche" e le ultime grandi opere quali "GaneshaMusa", "NapoleonCentaurOntano". In tutte queste circostanze Ontani ricorre alla tecnica fine a se stessa, ma come occasione per sperimentare nuove possibilità e formulare nuove Variazioni sui temi e soggetti che più gli interessano, il proprio viaggio "transtorico" attraverso il mito, la maschera, il simbolo e la rappresentazione iconografica.
Ha esposto nei principali musei e gallerie del mondo dal Guggenheim al Centre Pompidou, dal Frankfurt Kustverein al Reina Sofia, ha partecipato ad un numero impressionante di biennali da Venezia a Sidney a Lione. recentemente ha avuto due retrospettive importanti al Ps1/MoMA di New York (2001) e allo SMAK di Ghent (2003-2004).
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