Museo del Tessile di Chieri - Inaugurazione
Dal 15 Maggio 2021 al 16 Maggio 2021
Chieri | Torino
Luogo: Museo del Tessile
Indirizzo: Via Santa Chiara 11A
Orari: Sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle ore 11 alle ore 18, sarà possibile visitare il Museo e la mostra temporanea: prenotazione obbligatoria per ingressi contingentati
Costo del biglietto: biglietto unico 3 euro
Telefono per informazioni: +39 329 4780542
E-Mail info: prenotazioni@fmtessilchieri.org
Sito ufficiale: http://www.fondazionetessilchieri.com
Sabato 15 maggio e domenica 16 maggio il Museo del Tessile di Chieri, in via Santa Chiara 11A, apre al pubblico il nuovo percorso espositivo, oggetto di un significativo riallestimento, che racconta la vocazione tessile del chierese dal Quattrocento ai nostri giorni. In contemporanea, la sala della Porta del Tessile, in via Santa Chiara 5, ospita la mostra personale di Lisa Fontana, Premio “Navetta di rame 2021”, che con i suoi lavori d’arte tessile ha reinterpretato disegni di tradizione in chiave contemporanea utilizzando vari materiali -dal lino al rame, dal bambù alla seta -e tessendo ai telai storici del Museo del Tessile.
Sabato 15 maggio, alle ore 11, inaugurazione ufficiale del nuovo percorso espositivo e della mostra temporanea, con presentazione di Melanie Zefferino, Presidente della Fondazione Chierese per il Tessile e Museo del Tessile che ne firma il riallestimento, e la partecipazione di Alessandro Sicchiero, Sindaco della Città di Chieri, Antonella Giordano, Assessore alla Cultura della Città di Chieri, e dei consiglieri di amministrazione Filiberto Martinetto, Laura Vaschetti, Renato Vasino e Giuseppe Vergnano.
«Con questo riallestimento, accompagnato da un intervento di conservazione esteso, valorizziamo la collezione storica e diverse donazioni ricevute di recente, fra cui alcune bambole Lenci del primo e secondo Novecento, ma anche cartamodelli, incisioni e strumenti di misurazione», dichiara la Presidente Melanie Zefferino. E aggiunge: «il percorso espositivo è concepito come un ciclo epistemico, che si può percorrere per scoprire e approfondire la conoscenza del contesto chierese attraverso la cultura materiale e il patrimonio documentario di un museo che ha sede nel cuore della città, in quello che fu il primo opificio moderno di Chieri. Il nostro è un “museo scrigno”, in cui si conserva un patrimonio materiale e immateriale, ma al contempo un luogo di studio, ricerca e sperimentazione artistica spaziando anche nelle arti applicate, in particolare il laboratorio tessitura con Lisa Fontana e il laboratorio di tintura naturale e batik a cura di Giulia Perin, recentemente premiata alla Città delle Arti, che coltiva anche l’Orto Botanico del Tessile nel chiostro di Santa Clara.L’esposizione permanente include alcuni esemplari ricamo Bandera di tradizione Chierese, che Anna Ghigo e la sua Associazione promuove e rinnova operando stabilmente nel museo. Da quest’anno, è pure presente una sezione di Fiber Art con opere della collezione civica “Trame d’Autore”. Non a caso: il motto del Museo è “tessere il futuro nel presente con le trame del passato”, dunquepreservare la tradizione tessile di ieri, valorizzare le produzioni delle manifatture tuttora attive sul territorio e dare voce anche alle declinazioni artistiche contemporanee. Le arti tessili corrono lungo un “filo” che da sempre insieme. Ecco perché sono in mostra uno strumento per il tissage en bande di tradizione medievale, un telaio ad arco come quelli usati per secoli dalle popolazioni sub-artiche (un esemplare analogo si trova al British Museum), un Marudai per il Kumihimo del Giappone, ma anche un telaio verticale semplice come quelli usati dai nativi americani . Altri oggetti e materiali d’interesse particolare sono disposti su due livelli di altezza (come al V&A Children’s Museum di Bethnal Green) per coinvolgere anche i più piccoli con le loro famiglie e i loro insegnanti. In generale si è costruitoun percorso più intuitivo e accattivante, seppure filologico, anche grazie a soluzioni di illuminotecnica che esaltano il colore o suggeriscono il movimento di oggetti storici mediante effetti di luce che conferiscono loro un’aura suggestiva. È stato dato maggiore spazio e risalto ai materiali naturali (lana, seta, canapa, cotone, lino, bambù e ginestra) ma anche alla viscosa o rayon, ampiamente usata a Chieri nel Novecento. La narrazione è adiuvata da pannelli illustrativi con QR Code che rimandano a brevi filmati realizzati da Pietro Robusto (proiettati anche in loop su uno schermo), che illustrano la storia o la funzione di vari oggetti esposti, mentre una cornice digitale offre scorci sui disegni e documenti d’Archivio, alcuni dei quali esposti nelle vetrine storiche restaurate. Presto attiveremo anche una sezione tattile per visitatori con disabilità visiva».
Altra novità è il bookshop, dove si possono trovare pubblicazioni tematiche e manufatti realizzati al Museo, segnalibri, fiori-spilla in feltro e altro ancora.
«Tutto questo è frutto dell’impegno e del lavoro congiunto di più soggetti. Un grazie particolare va al Comune di Chieri, che ha disposto la manutenzione straordinaria alle volte nel seminterrato e la messa in sicurezza del portico. Siamo grati a Laura Vaschetti, che ha curato i testi dei nuovi pannelli informativi realizzati da Claudio Zucca, il quale ha ripristinato gratuitamente le stampe a parete esistenti e ha donato una lampada multicolore mentre Roberto Zanin ha generosamente eseguito lavori di falegnameria. Grazie ai volontari del Museo, in particolare Bruno Eterno, restauratore di professione che si è prodigato, anche attuando pratiche di riuso; Carla Pedrali, che ha cucito le tende del museo; Dino Buriola, che ha eseguito i trattamenti anti-tarlo e le ridipinture, i tessitori esperti Maurizio Fasano, Giuseppe Masiero e Graziano Iseppi, che hanno ripristinato i telai storici e vari oggetti delicati e complessi ora perfettamente funzionanti grazie a loro. Uno dei nostri principali obiettivi è coinvolgere maggiormente i giovani, che ci auguriamo possano prendere parte più attivamente alla vita del museo impegnandosi in progetti di studio o di produzione creativa, ma anche unendosi alla nostra comunità di volontari in un dialogo intergenerazionale».
«L’inaugurazione del nuovo percorso espositivo del Museo del Tessile segna un momento molto importante per Chieri - dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Chieri, Antonella Giordano - in questi mesi è stato fatto un lavoro di riallestimento davvero straordinario, di cui siamo molto soddisfatti. Come amministrazione abbiamo fortemente creduto nel rilancio del Museo, che potrà diventare un vero polo culturale dinamico e attrattivo, dove le arti incontrano l’industria, dove la creatività del design, della Fiber Art e della moda si possano intrecciare con il fare produttivo di ieri e di oggi. Il Museo non solo come un luogo che custodisce oggetti ma come un’istituzione capace di parlare a ogni genere di pubblico ed in particolare alle giovani generazioni. Serviva un’iniezione di competenza e innovatività, e sono certa che chi verrà a visitare il Museo ne sarà sorpreso».
CHIERI E IL TESSILE
Chieri nel Basso Medioevo era un importante centro di produzione tessile. Nel XV secolo cotone e fustagno costituivano le due parole chiave della prosperità economica della città: qui nel 1482 nacque l’Università del Fustagno, la corporazione professionale dei fabbricanti e mercanti di tessuti. Chieri mantenne il primato di unico centro manifatturiero piemontese per la lavorazione dei cotoni e dei filati fino agli inizi del ‘700. Nella seconda metà del XVII secolo da Chieri si diffonderà in tutto il Piemonte il ricamo “bandera”, che si impose come moda nelle dimore signorili. Nel Novecento la città continuò a ricoprire un ruolo importante nel campo del tessile grazie all’innovazione delle lavorazioni e dei materiali ma verso finire del secolo la crisi del settore costrinse numerose manifatture storiche a cessare la propria attività. Nel novembre 1997, per iniziativa dell’imprenditore, ricercatore e collezionista Armando Brunetti (1934-2015), si costituì la Fondazione Chierese per il Tessile e Museo del Tessile con la partecipazione di Comune di Chieri, Regione Piemonte e Provincia di Torino (oggi Città Metropolitana), insieme all’Associazione Piccole Industrie e alla Camera di Commercio di Torino quali soci fondatori, oltre a un cospicuo numero di manifatture tessili del Piemonte e a privati cittadini.
LE COLLEZIONI DEL MUSEO DEL TESSILE
Il Museo del Tessile di Chieri nasce nel 1997, ha sede nell’edificio che un tempo ospitava il convento quattrocentesco di Santa Chiara, trasformato agli inizi dell’Ottocento in opificio dall’imprenditore David Levi. Il Museo ospita un’importante collezione di oltre 3.000 pezzi che raccontano la storia del tessile dal Medioevo all’Ottocento: telai perfettamente funzionanti, i più antichi risalenti al XVI secolo (telai a mano, telai con navetta, telai a nastro, telai a porgifilo a due, tre e quattro licci, telai con navetta volante fino ad un telaio Jacquard); strumenti di misurazione (aspino a mano, bilancia romana, torsiometro); attrezzature per filare (conocchia, arcolaio, perfino una matassiera composta da canne di bambù); orditoi orizzontali e verticali; attrezzi utilizzati per la coltivazione del gualdo, per la tintura delle pezze, per la filatura, tessitura ed imbiancatura dei tessuti; passamanerie (nastri, cordoncini, fiocchi, frange, bordi e galloni per impreziosire abiti, arredi e tendaggi); campionari di tessuti e filati (cotoni, sete, lane); disegni tessili e messe in carta di diverse epoche; una collezione di oltre 200 figurini realizzati tra gli anni Trenta e i Cinquanta; l’Orto Botanico del Tessile (con piante tessili e tintorie); documenti e materiali provenienti dagli archivi delle aziende chieresi; cartoline ed affiches pubblicitarie; una biblioteca che custodisce oltre 600 testi sulla storia della moda e del tessuto a disposizione di studiosi e ricercatori. Parte della collezione, il cui nucleo deriva dal lascito di Armando Brunetti, è esposta all’Imbiancheria del Vajro, aperta al pubblico in occasione di “Tramanda”, rassegna di Fiber Art promossa dal Comune di Chieri.
IL NUOVO PERCORSO MUSEALE
Dopo l’iniziale riferimento all’Arte del Fustagno, si introduce il visitatore alla storia del Museo del Tessile e alle manifatture tessili che hanno animato Chieri e Torino nel Novecento passando in rassegna campionari di tessuti, cartamodelli e manufatti di aziende storiche chieresi che si sono distinte nel mondo: il Cotonificio Tabasso, la Passamaneria Luigi Gamba, la Tessitura Giuseppe Gallina, per esempio, ma anche la SNIA, fondata a Torino dal mecenate Riccardo Gualino insieme a Giovanni Agnelli, che produceva viscosa (o rayon). Non a caso è esposto un campione di tessuto con il logo FIAT realizzato dalla Tessitura Ghidini. La sezione “Miscellanea Novecento” non poteva non includere le famose bambole in feltro Lenci.
L’area video, in cui fanno capolino le creazioni contemporanee di Fiber Art, prepara il visitatore a percorrere dall’inizio il ciclo del tessile – muovendo dall’idea ai materiali e ai processi. Si passano così dagli esempi di disegni tessili del famoso Studio Serra e Carli di Chieri alle “messe in carta”, ai figurini di moda, di cui il museo vanta una bella raccolta. Seguono le vetrine in cui sono esposte fibre tessili (lana, seta, canapa, cotone, lino, bambù e ginestra) e coloranti naturali ricavati dalle piante tintorie, a cominciare dal gualdo.
Si passano quindi in rassegna la filatura e gli strumenti di misurazione della resistenza alla trazione dei filati e all’abrasione dei tessuti, quelli per il controllo della qualità, tra cui bilance e dinamometri di diversa tipologia e dimensione. Segue l’orditura con un orditoio orizzontale “a spalliera” di tradizione chierese e uno verticale, la cosiddetta “giostra”, che risale all’800, interamente in legno, altezza di 3,30 metri e diametro di 2,40 metri.
Infine, la tessitura è rappresentata attraverso vari tipi di telai: a porgifilo, con navetta volante, un telaio Jacquard per la realizzazione di tessuti operati più complessi, telai verticali e orizzontali per arazzi, fasce e tessuti vari, incluso quello per il ricamo Bandera. Qui troviamo anche le macchine con cui si creavano le schede perforate che venivano utilizzate per realizzare i disegni su carta millimetrata, strumenti tessili vari. Non possono mancare i campioni di tessuto, specialmente il fustagno di Chieri, antesignano del jeans, che come il gualdo connota la vocazione tessile della nostra città e del suo museo.
Sabato 15 maggio, alle ore 11, inaugurazione ufficiale del nuovo percorso espositivo e della mostra temporanea, con presentazione di Melanie Zefferino, Presidente della Fondazione Chierese per il Tessile e Museo del Tessile che ne firma il riallestimento, e la partecipazione di Alessandro Sicchiero, Sindaco della Città di Chieri, Antonella Giordano, Assessore alla Cultura della Città di Chieri, e dei consiglieri di amministrazione Filiberto Martinetto, Laura Vaschetti, Renato Vasino e Giuseppe Vergnano.
«Con questo riallestimento, accompagnato da un intervento di conservazione esteso, valorizziamo la collezione storica e diverse donazioni ricevute di recente, fra cui alcune bambole Lenci del primo e secondo Novecento, ma anche cartamodelli, incisioni e strumenti di misurazione», dichiara la Presidente Melanie Zefferino. E aggiunge: «il percorso espositivo è concepito come un ciclo epistemico, che si può percorrere per scoprire e approfondire la conoscenza del contesto chierese attraverso la cultura materiale e il patrimonio documentario di un museo che ha sede nel cuore della città, in quello che fu il primo opificio moderno di Chieri. Il nostro è un “museo scrigno”, in cui si conserva un patrimonio materiale e immateriale, ma al contempo un luogo di studio, ricerca e sperimentazione artistica spaziando anche nelle arti applicate, in particolare il laboratorio tessitura con Lisa Fontana e il laboratorio di tintura naturale e batik a cura di Giulia Perin, recentemente premiata alla Città delle Arti, che coltiva anche l’Orto Botanico del Tessile nel chiostro di Santa Clara.L’esposizione permanente include alcuni esemplari ricamo Bandera di tradizione Chierese, che Anna Ghigo e la sua Associazione promuove e rinnova operando stabilmente nel museo. Da quest’anno, è pure presente una sezione di Fiber Art con opere della collezione civica “Trame d’Autore”. Non a caso: il motto del Museo è “tessere il futuro nel presente con le trame del passato”, dunquepreservare la tradizione tessile di ieri, valorizzare le produzioni delle manifatture tuttora attive sul territorio e dare voce anche alle declinazioni artistiche contemporanee. Le arti tessili corrono lungo un “filo” che da sempre insieme. Ecco perché sono in mostra uno strumento per il tissage en bande di tradizione medievale, un telaio ad arco come quelli usati per secoli dalle popolazioni sub-artiche (un esemplare analogo si trova al British Museum), un Marudai per il Kumihimo del Giappone, ma anche un telaio verticale semplice come quelli usati dai nativi americani . Altri oggetti e materiali d’interesse particolare sono disposti su due livelli di altezza (come al V&A Children’s Museum di Bethnal Green) per coinvolgere anche i più piccoli con le loro famiglie e i loro insegnanti. In generale si è costruitoun percorso più intuitivo e accattivante, seppure filologico, anche grazie a soluzioni di illuminotecnica che esaltano il colore o suggeriscono il movimento di oggetti storici mediante effetti di luce che conferiscono loro un’aura suggestiva. È stato dato maggiore spazio e risalto ai materiali naturali (lana, seta, canapa, cotone, lino, bambù e ginestra) ma anche alla viscosa o rayon, ampiamente usata a Chieri nel Novecento. La narrazione è adiuvata da pannelli illustrativi con QR Code che rimandano a brevi filmati realizzati da Pietro Robusto (proiettati anche in loop su uno schermo), che illustrano la storia o la funzione di vari oggetti esposti, mentre una cornice digitale offre scorci sui disegni e documenti d’Archivio, alcuni dei quali esposti nelle vetrine storiche restaurate. Presto attiveremo anche una sezione tattile per visitatori con disabilità visiva».
Altra novità è il bookshop, dove si possono trovare pubblicazioni tematiche e manufatti realizzati al Museo, segnalibri, fiori-spilla in feltro e altro ancora.
«Tutto questo è frutto dell’impegno e del lavoro congiunto di più soggetti. Un grazie particolare va al Comune di Chieri, che ha disposto la manutenzione straordinaria alle volte nel seminterrato e la messa in sicurezza del portico. Siamo grati a Laura Vaschetti, che ha curato i testi dei nuovi pannelli informativi realizzati da Claudio Zucca, il quale ha ripristinato gratuitamente le stampe a parete esistenti e ha donato una lampada multicolore mentre Roberto Zanin ha generosamente eseguito lavori di falegnameria. Grazie ai volontari del Museo, in particolare Bruno Eterno, restauratore di professione che si è prodigato, anche attuando pratiche di riuso; Carla Pedrali, che ha cucito le tende del museo; Dino Buriola, che ha eseguito i trattamenti anti-tarlo e le ridipinture, i tessitori esperti Maurizio Fasano, Giuseppe Masiero e Graziano Iseppi, che hanno ripristinato i telai storici e vari oggetti delicati e complessi ora perfettamente funzionanti grazie a loro. Uno dei nostri principali obiettivi è coinvolgere maggiormente i giovani, che ci auguriamo possano prendere parte più attivamente alla vita del museo impegnandosi in progetti di studio o di produzione creativa, ma anche unendosi alla nostra comunità di volontari in un dialogo intergenerazionale».
«L’inaugurazione del nuovo percorso espositivo del Museo del Tessile segna un momento molto importante per Chieri - dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Chieri, Antonella Giordano - in questi mesi è stato fatto un lavoro di riallestimento davvero straordinario, di cui siamo molto soddisfatti. Come amministrazione abbiamo fortemente creduto nel rilancio del Museo, che potrà diventare un vero polo culturale dinamico e attrattivo, dove le arti incontrano l’industria, dove la creatività del design, della Fiber Art e della moda si possano intrecciare con il fare produttivo di ieri e di oggi. Il Museo non solo come un luogo che custodisce oggetti ma come un’istituzione capace di parlare a ogni genere di pubblico ed in particolare alle giovani generazioni. Serviva un’iniezione di competenza e innovatività, e sono certa che chi verrà a visitare il Museo ne sarà sorpreso».
CHIERI E IL TESSILE
Chieri nel Basso Medioevo era un importante centro di produzione tessile. Nel XV secolo cotone e fustagno costituivano le due parole chiave della prosperità economica della città: qui nel 1482 nacque l’Università del Fustagno, la corporazione professionale dei fabbricanti e mercanti di tessuti. Chieri mantenne il primato di unico centro manifatturiero piemontese per la lavorazione dei cotoni e dei filati fino agli inizi del ‘700. Nella seconda metà del XVII secolo da Chieri si diffonderà in tutto il Piemonte il ricamo “bandera”, che si impose come moda nelle dimore signorili. Nel Novecento la città continuò a ricoprire un ruolo importante nel campo del tessile grazie all’innovazione delle lavorazioni e dei materiali ma verso finire del secolo la crisi del settore costrinse numerose manifatture storiche a cessare la propria attività. Nel novembre 1997, per iniziativa dell’imprenditore, ricercatore e collezionista Armando Brunetti (1934-2015), si costituì la Fondazione Chierese per il Tessile e Museo del Tessile con la partecipazione di Comune di Chieri, Regione Piemonte e Provincia di Torino (oggi Città Metropolitana), insieme all’Associazione Piccole Industrie e alla Camera di Commercio di Torino quali soci fondatori, oltre a un cospicuo numero di manifatture tessili del Piemonte e a privati cittadini.
LE COLLEZIONI DEL MUSEO DEL TESSILE
Il Museo del Tessile di Chieri nasce nel 1997, ha sede nell’edificio che un tempo ospitava il convento quattrocentesco di Santa Chiara, trasformato agli inizi dell’Ottocento in opificio dall’imprenditore David Levi. Il Museo ospita un’importante collezione di oltre 3.000 pezzi che raccontano la storia del tessile dal Medioevo all’Ottocento: telai perfettamente funzionanti, i più antichi risalenti al XVI secolo (telai a mano, telai con navetta, telai a nastro, telai a porgifilo a due, tre e quattro licci, telai con navetta volante fino ad un telaio Jacquard); strumenti di misurazione (aspino a mano, bilancia romana, torsiometro); attrezzature per filare (conocchia, arcolaio, perfino una matassiera composta da canne di bambù); orditoi orizzontali e verticali; attrezzi utilizzati per la coltivazione del gualdo, per la tintura delle pezze, per la filatura, tessitura ed imbiancatura dei tessuti; passamanerie (nastri, cordoncini, fiocchi, frange, bordi e galloni per impreziosire abiti, arredi e tendaggi); campionari di tessuti e filati (cotoni, sete, lane); disegni tessili e messe in carta di diverse epoche; una collezione di oltre 200 figurini realizzati tra gli anni Trenta e i Cinquanta; l’Orto Botanico del Tessile (con piante tessili e tintorie); documenti e materiali provenienti dagli archivi delle aziende chieresi; cartoline ed affiches pubblicitarie; una biblioteca che custodisce oltre 600 testi sulla storia della moda e del tessuto a disposizione di studiosi e ricercatori. Parte della collezione, il cui nucleo deriva dal lascito di Armando Brunetti, è esposta all’Imbiancheria del Vajro, aperta al pubblico in occasione di “Tramanda”, rassegna di Fiber Art promossa dal Comune di Chieri.
IL NUOVO PERCORSO MUSEALE
Dopo l’iniziale riferimento all’Arte del Fustagno, si introduce il visitatore alla storia del Museo del Tessile e alle manifatture tessili che hanno animato Chieri e Torino nel Novecento passando in rassegna campionari di tessuti, cartamodelli e manufatti di aziende storiche chieresi che si sono distinte nel mondo: il Cotonificio Tabasso, la Passamaneria Luigi Gamba, la Tessitura Giuseppe Gallina, per esempio, ma anche la SNIA, fondata a Torino dal mecenate Riccardo Gualino insieme a Giovanni Agnelli, che produceva viscosa (o rayon). Non a caso è esposto un campione di tessuto con il logo FIAT realizzato dalla Tessitura Ghidini. La sezione “Miscellanea Novecento” non poteva non includere le famose bambole in feltro Lenci.
L’area video, in cui fanno capolino le creazioni contemporanee di Fiber Art, prepara il visitatore a percorrere dall’inizio il ciclo del tessile – muovendo dall’idea ai materiali e ai processi. Si passano così dagli esempi di disegni tessili del famoso Studio Serra e Carli di Chieri alle “messe in carta”, ai figurini di moda, di cui il museo vanta una bella raccolta. Seguono le vetrine in cui sono esposte fibre tessili (lana, seta, canapa, cotone, lino, bambù e ginestra) e coloranti naturali ricavati dalle piante tintorie, a cominciare dal gualdo.
Si passano quindi in rassegna la filatura e gli strumenti di misurazione della resistenza alla trazione dei filati e all’abrasione dei tessuti, quelli per il controllo della qualità, tra cui bilance e dinamometri di diversa tipologia e dimensione. Segue l’orditura con un orditoio orizzontale “a spalliera” di tradizione chierese e uno verticale, la cosiddetta “giostra”, che risale all’800, interamente in legno, altezza di 3,30 metri e diametro di 2,40 metri.
Infine, la tessitura è rappresentata attraverso vari tipi di telai: a porgifilo, con navetta volante, un telaio Jacquard per la realizzazione di tessuti operati più complessi, telai verticali e orizzontali per arazzi, fasce e tessuti vari, incluso quello per il ricamo Bandera. Qui troviamo anche le macchine con cui si creavano le schede perforate che venivano utilizzate per realizzare i disegni su carta millimetrata, strumenti tessili vari. Non possono mancare i campioni di tessuto, specialmente il fustagno di Chieri, antesignano del jeans, che come il gualdo connota la vocazione tessile della nostra città e del suo museo.
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