Quid Edamus Quid Sumus. Fotografie per nutrirsi
Dal 11 Settembre 2015 al 23 Settembre 2015
Torino
Luogo: Cripta di San Michele Arcangelo
Indirizzo: via Giolitti 44, ang. Piazza Cavour
Orari: tutti i giorni 15-19
Curatori: Daniela Giordi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@abf-ph.com
Sito ufficiale: http://www.abf-ph.com
Inaugura venerdì 11 settembre 2015 alle ore 17,30, presso la Sala espositiva della chiesa di San Michele Arcangelo di Torino, QUID EDAMUS QUID SUMUS | fotografie per nutrirsi, mostra a cura di Daniela Giordi, allestita da ABF – Atelier per i Beni Fotografici, in qualità di partner dell’Associazione IAAP Associazione Internazionale di Arte e Psicologia – Sezione piemontese.
ARTE E CIBO. L’ARTE COME BUON CIBO. LA CUCINA COME ARTE, tema di confronto proposto dalla Sezione piemontese con la collaborazione di altre sezioni IAAP, comprende oltre alla mostra un convegno multidisciplinare che si terrà sabato 19 settembre presso il Centro Studi Sereno Regis, Sala Gabriella Poli - Via Garibaldi 13, Torino. L’obiettivo è creare una occasione, sotto forma di convegno e mostra, in cui spazi di fruizione estetica con al centro i temi dell’arte, del cibo, della cucina, e contributi di psicoterapeuti e artisti, cuochi e operatori di altre arti, permettano di interrogarsi sulla qualità delle nostre vite. Il tema è senza alcun dubbio materia di riflessione del “momento”. La trattazione del food, in tutte le sue molteplici sfaccettature, è resa più che mai attuale dalla rilettura messa in atto da Expo 2015, con il titolo Nutrire il Pianeta, Energia per la vita.
La mostra QUID EDAMUS QUID SUMUS | fotografie per nutrirsi, a cura di Daniela Giordi, si propone di indagare la cultura del cibo. Di cosa ci nutriamo? Siamo quel che mangiamo? Salutisti, igienisti, bulimici o anoressici, ascetici o buon gustai invecchiamo e siamo deteriorabili, biodegradabili come le nostre cellule e ciò che assumiamo per tenerci in vita. Ricordiamo che polvere siamo e polvere ritorneremo e saremo noi nutrimento per il pianeta? Meditiamo intorno al fatto che il cibo è salute, casa, famiglia, cultura del territorio, e che oltre ad essere nutrimento per la vita è economia, inquinamento, causa di malattia, di lotte e guerre? Nel mondo esistono disparità e contraddizioni, con intere fette di popolazione denutrite contrapposte ad altre sovralimentate.
Le opere fotografiche proposte dagli artisti riflettono intorno a queste peculiarità del cibo, intorno alla considerazione che siamo ciò di cui nutriamo il nostro stomaco, i nostri occhi, la nostra mente, i nostri ricordi e la nostra anima.
Il percorso espositivo a Torino, rappresenta una selezione ed una prima tappa della mostra.
Dal 27 settembre al 25 ottobre 2015 QUID EDAMUS QUID SUMUS | fotografie per nutrirsi, sarà allestita presso la Ex Sala Consiliare del Comune di Carignano (TO), arricchita da fotografie realizzate a partire dalla fine del XIX secolo, ampliata negli autori e nei contenuti, articolandosi attraverso opere fotografiche storiche e contemporanee.
Saranno 8 gli autori in mostra alla Cripta della Chiesa Bizantina di San Michele Arcangelo di Torino: Serena Bersezio e Giorgio Olivero “Stenografie”; Claudio Cravero “La Grande Bouffe”; Matilde Domestico “Interno”; Pierluigi Manzone “Memorie materiali del XX secolo”; Paolo Minioni “Nature morenti”; Giacomo Vanetti “Black Magic Lasagna”; Natale Zoppis “Cuore, Pane, Croce, Gesso”.
ARTE E CIBO. L’ARTE COME BUON CIBO. LA CUCINA COME ARTE, tema di confronto proposto dalla Sezione piemontese con la collaborazione di altre sezioni IAAP, comprende oltre alla mostra un convegno multidisciplinare che si terrà sabato 19 settembre presso il Centro Studi Sereno Regis, Sala Gabriella Poli - Via Garibaldi 13, Torino. L’obiettivo è creare una occasione, sotto forma di convegno e mostra, in cui spazi di fruizione estetica con al centro i temi dell’arte, del cibo, della cucina, e contributi di psicoterapeuti e artisti, cuochi e operatori di altre arti, permettano di interrogarsi sulla qualità delle nostre vite. Il tema è senza alcun dubbio materia di riflessione del “momento”. La trattazione del food, in tutte le sue molteplici sfaccettature, è resa più che mai attuale dalla rilettura messa in atto da Expo 2015, con il titolo Nutrire il Pianeta, Energia per la vita.
La mostra QUID EDAMUS QUID SUMUS | fotografie per nutrirsi, a cura di Daniela Giordi, si propone di indagare la cultura del cibo. Di cosa ci nutriamo? Siamo quel che mangiamo? Salutisti, igienisti, bulimici o anoressici, ascetici o buon gustai invecchiamo e siamo deteriorabili, biodegradabili come le nostre cellule e ciò che assumiamo per tenerci in vita. Ricordiamo che polvere siamo e polvere ritorneremo e saremo noi nutrimento per il pianeta? Meditiamo intorno al fatto che il cibo è salute, casa, famiglia, cultura del territorio, e che oltre ad essere nutrimento per la vita è economia, inquinamento, causa di malattia, di lotte e guerre? Nel mondo esistono disparità e contraddizioni, con intere fette di popolazione denutrite contrapposte ad altre sovralimentate.
Le opere fotografiche proposte dagli artisti riflettono intorno a queste peculiarità del cibo, intorno alla considerazione che siamo ciò di cui nutriamo il nostro stomaco, i nostri occhi, la nostra mente, i nostri ricordi e la nostra anima.
Il percorso espositivo a Torino, rappresenta una selezione ed una prima tappa della mostra.
Dal 27 settembre al 25 ottobre 2015 QUID EDAMUS QUID SUMUS | fotografie per nutrirsi, sarà allestita presso la Ex Sala Consiliare del Comune di Carignano (TO), arricchita da fotografie realizzate a partire dalla fine del XIX secolo, ampliata negli autori e nei contenuti, articolandosi attraverso opere fotografiche storiche e contemporanee.
Saranno 8 gli autori in mostra alla Cripta della Chiesa Bizantina di San Michele Arcangelo di Torino: Serena Bersezio e Giorgio Olivero “Stenografie”; Claudio Cravero “La Grande Bouffe”; Matilde Domestico “Interno”; Pierluigi Manzone “Memorie materiali del XX secolo”; Paolo Minioni “Nature morenti”; Giacomo Vanetti “Black Magic Lasagna”; Natale Zoppis “Cuore, Pane, Croce, Gesso”.
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matilde domestico ·
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