Ryan Gander e Olive May Gander. Jolly Grown up
Dal 07 Novembre 2015 al 09 Gennaio 2016
Torino
Luogo: Quartz Studio
Indirizzo: via Giulia di Barolo 18/D
Curatori: Francesca Referza
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 338 4290085
E-Mail info: info@quartzstudio.net
Sito ufficiale: http://www.quartzstudio.net/
Sabato 7 novembre 2015 alle ore 19.00 Quartz Studio ha il piacere di presentare la mostra Jolly Grown Up, un progetto dell’artista inglese Ryan Gander (Chester, UK, 1976) concepito in ogni dettaglio insieme alla figlia di cinque anni Olive May Gander. Punto di partenza di questo scambio alla pari tra padre e figlia è l’opera La ridistribuzione di tutto ciò che è buono del 2014. Un anno fa – racconta Ryan Gander - diedi a mia figlia, che al tempo aveva quattro anni, un piccolo taccuino Moleskine con l'idea che potesse essere fiera dei disegni che realizzava (invece di avere centinaia di fogli A4 disegnati a metà sparsi sul pavimento) ed imparasse come i documenti e gli oggetti funzionino insieme nelle collezioni, in questo caso legati tra loro in un volume. Con mia sorpresa tornò da me un’ora dopo con lo stesso libro completato. Non aveva fatto un solo segno nel taccuino, ma aveva strappato, piegato, tagliato e fatto buchi e forme nelle pagine. Aveva bluffato due volte, la libertà creativa che la sua ingenuità infantile le aveva dato, aveva prodotto un’opera d'arte inaspettata. Mia figlia aveva una prospettiva totalmente alterata della nozione del produrre arte, disegni e libri e, in quel 'non sapere', aveva prodotto qualcosa di totalmente originale. L'opera d'arte 'La ridistribuzione di tutto ciò che è buono' è una rivisitazione di quel momento. Quel libro realizzato da mia figlia è stato scannerizzato pagina per pagina e meticolosamente disposto cosicché lo spettatore possa vedere il libro come una panoramica o, per intero, in un solo sguardo, stampate su lastre di alluminio. Fatta eccezione per La ridistribuzione di tutto ciò che è buono, tutte le altre opere in mostra sono state concepite e realizzate da Ryan ed Olive appositamente per Jolly Grown Up.
Apre (ed al contempo chiude) la mostra l’installazione In Real Life?, 175 copie stampate di una scatola da scarpe dipinta a mano da Olive. Le scatole sono assemblate in modo da costruire una sorta di muro addossato alla vetrina dell’ingresso, impedendo di fatto di vedere l’insieme dall’esterno. Emblematico dello scambio speculare avvenuto tra Ryan ed Olive nella costruzione giocosa di questo progetto è il dittico Per favore sii impaziente / Per favore sii paziente / Per favore sii collaborativo - Il giorno in cui io e Papà parlammo della mostra in Italia e realizzammo i nostri quadri, Studio di Olive, Saxmundham, domenica 17 maggio, 2015 di Olive May Gander + Per favore sii impaziente / Per favore sii paziente / Per favore sii collaborativo - Olive che mi si presenta con un regalo di compleanno, una piccola scatola marrone di cartone decorata con nastri e disegni, contenente un kit artistico d'emergenza consistente in varie piccole penne, pastelli, nastri, adesivi e colle Saxmundham, giovedì 21 maggio, 2015 di Ryan Gander. In mostra anche la tela di piccole dimensioni Olive May Gander, la coloratissima scultura Over engineered e le divertenti sculture di plastilina di Original model for ‘Bad thing seen from a different perspective’, che inscenano il furto di una scultura di Barbara Hepworth dal Dulwich Park di Londra. Surprise Work - Twinkle in the star, infine, è una scatola da scarpe dipinta e lasciata aperta affinché lo spettatore possa guardarci dentro. Contiene 29 cosidetti ‘Mix ‘em Ups’, fusioni di più personaggi giocattolo Playmobil in unici, ibridi, strani personaggi mutanti. Il primo uomo impugna una spada - ci racconta Olive - il secondo uomo ha arco e frecce nella sua borsa, il successivo ha una bandiera e quello dopo ha una lanterna. Quello ha uno scudo e quello dopo ha una piccola spada, davvero appuntita. La cosa che mi piace di più dei Playmobil Mix 'em Ups è che hanno tutti un aspetto diverso. In mostra potete guardarli, ma non toccarli. Io ed il mio papà li abbiamo fatti insieme. Ora sto andando a scuola, ma mi piacerebbe raccontarvi di alcuni libri che mio padre legge. La cosa migliore è che gli piacciono un sacco i Playmobil Mix 'em Ups. Io mi occupo di moda e lui delle cose forti.
Ryan Gander (Chester, UK, 1976) è un artista che vive e lavora tra Londra e il Suffolk. Ha raggiunto una notorietà internazionale con opere che si materializzano in molte forme differenti, dalla scultura al cinema, dalla scrittura alla progettazione grafica, alle installazioni, alle esibizioni e a molto altro ancora. Attraverso processi di pensiero associativi che collegano il quotidiano e l'esoterico, il sottinteso e il luogo comune, l’opera di Gander comporta una messa in discussione del linguaggio e della conoscenza, una reinvenzione delle modalità di apparenza e di creazione di un’opera d’arte. La sua opera può ricordare un puzzle predisposto dall’artista, una rete con più connessioni, i frammenti di una storia incastonata, un enorme insieme di indizi nascosti da decifrare, che incoraggiano spettatore a fare le proprie connessioni e ad inventare il proprio racconto per risolvere la sciarada con le sue numerose soluzioni.
Gander ha studiato al Manchester Metropolitan University, UK, alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten, Amsterdam, NL e al Jan van Eyck Akademie, Maastricht, NL. Mostre personali recenti sono state ospitate presso le seguenti istituzioni: Lisson Gallery, London, UK; Contempory Art Gallery, Vancouver; Australian Centre for Contemporary Art, Melbourne; Singapore Tyler Print Institute di Singapore, SG; Manchester Art Gallery, Manchester, UK; Proyectos Monclova, Mexico City, MX; TARO NASU, Tokyo, JP; gb agency, Paris, FR; Frac Ile-de- France / Le Plateau, Paris, FR; Daiwa Press Viewing Room, Hiroshima, JP; Museo Tamayo, Mexico City, MX; Maison Hermès, Tokyo, JP; Jörg Johnen Galerie, Berlin, DE. Progetti recenti includono Art Basel Miami Public Sector, Miami, US; L'Avenir / Looking Forward, La Biennale de Montréal, Montréal, CA; Inside, Palais de Tokyo, Paris, FR; Imagineering, Okayama Castle, Okayama, JP; Art Park Odrupgaard, Ordrupgaard Museum, Copenhagen, DK; Incredibly shiny stuff that doesn't mean anything, Okayama Kyokuto Hospital, Okayama, JP; The artists have the keys, 2 Willow Road, London, UK; The Human Factor, Hayward Gallery, London, UK; Unlimited, Art Basel, Basel, CH; Parcours, Art Basel, Basel, CH; Esperluette, Palais de Tokyo, Paris, FR; dOCUMENTA (13), Kassel, G; Locked Room Scenario, commissioned by Artangel, London, UK; ILLUMInations at the 54th International Art Exhibition of the Venice Biennale; Intervals at Solomon R. Guggenheim Museum, NYC, US and The Happy Prince, Public Art Fund, Doris C. Freedman Plaza, Central Park, NYC, US.
Si ringraziano l’artista, Rebecca May Gander, Ryan Gander’s Studio e la galleria Lisson (London, Milan) per la preziosa collaborazione. La mostra resterà aperta dal 7 novembre 2015 al 9 gennaio 2016 su appuntamento.
Apre (ed al contempo chiude) la mostra l’installazione In Real Life?, 175 copie stampate di una scatola da scarpe dipinta a mano da Olive. Le scatole sono assemblate in modo da costruire una sorta di muro addossato alla vetrina dell’ingresso, impedendo di fatto di vedere l’insieme dall’esterno. Emblematico dello scambio speculare avvenuto tra Ryan ed Olive nella costruzione giocosa di questo progetto è il dittico Per favore sii impaziente / Per favore sii paziente / Per favore sii collaborativo - Il giorno in cui io e Papà parlammo della mostra in Italia e realizzammo i nostri quadri, Studio di Olive, Saxmundham, domenica 17 maggio, 2015 di Olive May Gander + Per favore sii impaziente / Per favore sii paziente / Per favore sii collaborativo - Olive che mi si presenta con un regalo di compleanno, una piccola scatola marrone di cartone decorata con nastri e disegni, contenente un kit artistico d'emergenza consistente in varie piccole penne, pastelli, nastri, adesivi e colle Saxmundham, giovedì 21 maggio, 2015 di Ryan Gander. In mostra anche la tela di piccole dimensioni Olive May Gander, la coloratissima scultura Over engineered e le divertenti sculture di plastilina di Original model for ‘Bad thing seen from a different perspective’, che inscenano il furto di una scultura di Barbara Hepworth dal Dulwich Park di Londra. Surprise Work - Twinkle in the star, infine, è una scatola da scarpe dipinta e lasciata aperta affinché lo spettatore possa guardarci dentro. Contiene 29 cosidetti ‘Mix ‘em Ups’, fusioni di più personaggi giocattolo Playmobil in unici, ibridi, strani personaggi mutanti. Il primo uomo impugna una spada - ci racconta Olive - il secondo uomo ha arco e frecce nella sua borsa, il successivo ha una bandiera e quello dopo ha una lanterna. Quello ha uno scudo e quello dopo ha una piccola spada, davvero appuntita. La cosa che mi piace di più dei Playmobil Mix 'em Ups è che hanno tutti un aspetto diverso. In mostra potete guardarli, ma non toccarli. Io ed il mio papà li abbiamo fatti insieme. Ora sto andando a scuola, ma mi piacerebbe raccontarvi di alcuni libri che mio padre legge. La cosa migliore è che gli piacciono un sacco i Playmobil Mix 'em Ups. Io mi occupo di moda e lui delle cose forti.
Ryan Gander (Chester, UK, 1976) è un artista che vive e lavora tra Londra e il Suffolk. Ha raggiunto una notorietà internazionale con opere che si materializzano in molte forme differenti, dalla scultura al cinema, dalla scrittura alla progettazione grafica, alle installazioni, alle esibizioni e a molto altro ancora. Attraverso processi di pensiero associativi che collegano il quotidiano e l'esoterico, il sottinteso e il luogo comune, l’opera di Gander comporta una messa in discussione del linguaggio e della conoscenza, una reinvenzione delle modalità di apparenza e di creazione di un’opera d’arte. La sua opera può ricordare un puzzle predisposto dall’artista, una rete con più connessioni, i frammenti di una storia incastonata, un enorme insieme di indizi nascosti da decifrare, che incoraggiano spettatore a fare le proprie connessioni e ad inventare il proprio racconto per risolvere la sciarada con le sue numerose soluzioni.
Gander ha studiato al Manchester Metropolitan University, UK, alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten, Amsterdam, NL e al Jan van Eyck Akademie, Maastricht, NL. Mostre personali recenti sono state ospitate presso le seguenti istituzioni: Lisson Gallery, London, UK; Contempory Art Gallery, Vancouver; Australian Centre for Contemporary Art, Melbourne; Singapore Tyler Print Institute di Singapore, SG; Manchester Art Gallery, Manchester, UK; Proyectos Monclova, Mexico City, MX; TARO NASU, Tokyo, JP; gb agency, Paris, FR; Frac Ile-de- France / Le Plateau, Paris, FR; Daiwa Press Viewing Room, Hiroshima, JP; Museo Tamayo, Mexico City, MX; Maison Hermès, Tokyo, JP; Jörg Johnen Galerie, Berlin, DE. Progetti recenti includono Art Basel Miami Public Sector, Miami, US; L'Avenir / Looking Forward, La Biennale de Montréal, Montréal, CA; Inside, Palais de Tokyo, Paris, FR; Imagineering, Okayama Castle, Okayama, JP; Art Park Odrupgaard, Ordrupgaard Museum, Copenhagen, DK; Incredibly shiny stuff that doesn't mean anything, Okayama Kyokuto Hospital, Okayama, JP; The artists have the keys, 2 Willow Road, London, UK; The Human Factor, Hayward Gallery, London, UK; Unlimited, Art Basel, Basel, CH; Parcours, Art Basel, Basel, CH; Esperluette, Palais de Tokyo, Paris, FR; dOCUMENTA (13), Kassel, G; Locked Room Scenario, commissioned by Artangel, London, UK; ILLUMInations at the 54th International Art Exhibition of the Venice Biennale; Intervals at Solomon R. Guggenheim Museum, NYC, US and The Happy Prince, Public Art Fund, Doris C. Freedman Plaza, Central Park, NYC, US.
Si ringraziano l’artista, Rebecca May Gander, Ryan Gander’s Studio e la galleria Lisson (London, Milan) per la preziosa collaborazione. La mostra resterà aperta dal 7 novembre 2015 al 9 gennaio 2016 su appuntamento.
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