Stefano Allisiardi. Tornare a casa
![Un'opera di Stefano Allisardi presentata a Torino nella mostra "Tornare a casa" Un'opera di Stefano Allisardi presentata a Torino nella mostra "Tornare a casa"](http://www.arte.it/foto/600x450/85/144741-stefanoallisiarditornareacasa.jpg)
Un'opera di Stefano Allisardi presentata a Torino nella mostra "Tornare a casa"
Dal 02 Novembre 2023 al 06 Dicembre 2023
Torino
Luogo: 515 Creative Shop
Indirizzo: via Mazzini 40
Curatori: Marcella Pralormo
Stefano Allisiardi presenta un nucleo di acquerelli recenti e di lavori che raccontano il suo percorso artistico sul tema delle proprie radici. Questa è la terza mostra della serie dedicata all’Arte come portatrice di Benessere ideata e curata da Marcella Pralormo nello spazio di 515 Creative Shop.
Allisiardi utilizza l’acquerello in una maniera estremamente contemporanea, il formato ovale ricorda la tradizione piemontese della pittura di paesaggio e la tecnica della rolla, il mallo di noce, porta i frutti della terra sulla carta. Il messaggio potente che questa mostra ci trasmette è: solamente facendo pace con il luogo da cui veniamo possiamo realizzare pienamente noi stessi. Tornare a casa è un’azione necessaria, prima o poi.
Gli ultimi acquerelli ovali sono di grandi dimensioni, hanno sfondi di colore rosa o verde veronese su cui fiori e arbusti dipinti con la rolla marrone appaiono emergere dalla nebbia. In alcuni lavori gli elementi naturali sono interrotti da un filo, rosso o di colore delle terre, che cattura il nostro sguardo e divide la composizione in due parti. Sotto c’è la terra, sopra c’è il cielo, e su quel filo dipinto noi camminiamo come equilibristi in bilico tra la terra e la nostra ombra che sta lì sotto, fatta di china nera e di rolla, e la luce che sta in alto, cui aspiriamo.
Questi dipinti ricordano certe tradizioni orientali come il Sumi-e, una tecnica che utilizza un inchiostro denso nero. L’Oriente è una suggestione che arriva e lascia spazio al ricordo di una storia personale e di una scuola piemontese dell’acquerello che ha radici nell’Ottocento, con le opere di Bagetti e De Gubernatis, prosegue nel Novecento con i maestri Saroni, Soffiantino e Calandri, poi con Daniele Gay, il maestro di Allisiardi.
Nell’acquerello Allisiardi si dedica alla ricerca tra astratto e figurativo, percorsa anche da Saroni e da Soffiantino e la indirizza verso lo studio dell’essenza della natura. Ha scritto Marcella Pralormo: ”Allisiardi ha fatto pace con le sue origini e cavalca l’onda del presente nella maniera equilibrata che gli permette di dialogare con il contemporaneo e di entrare in contatto con noi spettatori, perché le sue opere ci parlano profondamente della nostra storia.”
Allisiardi utilizza l’acquerello in una maniera estremamente contemporanea, il formato ovale ricorda la tradizione piemontese della pittura di paesaggio e la tecnica della rolla, il mallo di noce, porta i frutti della terra sulla carta. Il messaggio potente che questa mostra ci trasmette è: solamente facendo pace con il luogo da cui veniamo possiamo realizzare pienamente noi stessi. Tornare a casa è un’azione necessaria, prima o poi.
Gli ultimi acquerelli ovali sono di grandi dimensioni, hanno sfondi di colore rosa o verde veronese su cui fiori e arbusti dipinti con la rolla marrone appaiono emergere dalla nebbia. In alcuni lavori gli elementi naturali sono interrotti da un filo, rosso o di colore delle terre, che cattura il nostro sguardo e divide la composizione in due parti. Sotto c’è la terra, sopra c’è il cielo, e su quel filo dipinto noi camminiamo come equilibristi in bilico tra la terra e la nostra ombra che sta lì sotto, fatta di china nera e di rolla, e la luce che sta in alto, cui aspiriamo.
Questi dipinti ricordano certe tradizioni orientali come il Sumi-e, una tecnica che utilizza un inchiostro denso nero. L’Oriente è una suggestione che arriva e lascia spazio al ricordo di una storia personale e di una scuola piemontese dell’acquerello che ha radici nell’Ottocento, con le opere di Bagetti e De Gubernatis, prosegue nel Novecento con i maestri Saroni, Soffiantino e Calandri, poi con Daniele Gay, il maestro di Allisiardi.
Nell’acquerello Allisiardi si dedica alla ricerca tra astratto e figurativo, percorsa anche da Saroni e da Soffiantino e la indirizza verso lo studio dell’essenza della natura. Ha scritto Marcella Pralormo: ”Allisiardi ha fatto pace con le sue origini e cavalca l’onda del presente nella maniera equilibrata che gli permette di dialogare con il contemporaneo e di entrare in contatto con noi spettatori, perché le sue opere ci parlano profondamente della nostra storia.”
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
![](/public/img/mostre_su.png)
-
Dal 25 luglio 2024 al 06 ottobre 2024 Torino | CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Bar Stories on Camera
-
Dal 26 luglio 2024 al 15 settembre 2024 Lecce | Castello Carlo V
Mario Cresci. Homo ludens
-
Dal 26 luglio 2024 al 31 dicembre 2025 Agrigento | Villa Aurea - Parco Archeologico della Valle dei Templi
I Tesori d’Italia – I capolavori dell’arte
-
Dal 25 luglio 2024 al 23 settembre 2024 Caserta | Reggia di Caserta
Marco Bagnoli. La pietra il sol rivegga
-
Dal 19 luglio 2024 al 19 gennaio 2025 Napoli | Complesso Monumentale di Santa Chiara
ARTEMISIA GENTILESCHI. UN GRANDE RITORNO A NAPOLI DOPO 400 ANNI
-
Dal 18 luglio 2024 al 06 gennaio 2025 Urbino | Galleria Nazionale delle Marche - Palazzo Ducale di Urbino
Volponi corporale