Stefano Curto. EvolutionInvolution
Dal 19 Marzo 2013 al 26 Marzo 2013
Torino
Luogo: Museo Internazionale ItaliaArte - MIIT
Indirizzo: corso Cairoli 4
Orari: da martedì a domenica 15-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 335 204948/ 02 65589021
E-Mail info: laura.doronzo@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.italiaarte.it/home.html
Stefano Curto, noto al pubblico per la sua tecnica espressiva sorprendente e luminosa, prosegue il suo percorso espositivo con la partecipazione alla MOSTRA INTERNAZIONALE ITALIA ARTE 2013, in programma al Museo MIT di Torino dal 19 al 26 marzo 2013. Nella rassegna, a rappresentare l'esperienza artistica di Curto, è presente EvolutionInvolution, opera di forte valore simbolico che rivela a pieno la sua forte dimensione spirituale e filosofica. Una suggestiva spirale viola, realizzata con oltre 100.000 cristalli dalle innumerevoli forme e dimensioni, riporta alla tradizione alchemica e al concetto della circolarità della vita; alla continuità tra la dimensione umana e quella cosmica. “L’uomo da millenni evolve la propria spiritualità cercando l’illuminazione - spiega Stefano Curto - ma storicamente vediamo che questa ricerca è infinita e destinata a scontrarsi con l’oscuro e l’ignoto. Ecco perché in EvolutionInvolution le pietre sono viola scuro e di dimensioni maggiori all’estremità diventando via via più chiare e minute, affinandosi fino a raggiungere la purezza della luce, fino a che qualcosa si spezza…."
Quelli usati da Curto sono materiali di grande fascino che, uniti alla perfezione esecutiva e a un grande senso estetico, esaltano l’esplosione creativa dell'artista, consentendoci di entrare in un mondo parallelo di infinita immaginazione e di sperimentazione. L’universo immaginifico che rappresenta Stefano Curto vive dentro una perenne metamorfosi e si perpetua nel flusso di una continua rinascita; quel fiume obliquo di luce, dove tutte le apparenze cambiano e si dissolvono, dove tutte le figure si trasferiscono una dentro l’altra, per rinascere finalmente come figura nuova, rivelano la geografia di quel "luogo" dove noi tutti continuiamo a perderci e a ritrovarci per poi perderci di nuovo.
"In tutto il lavoro di Stefano Curto - afferma il critico Stefano Cecchetto - il passato e il futuro sono intimamente connessi nel punto misterioso nel quale s’incontrano. Le gemme non sono in questo caso simbolo di ricchezza, di vano lusso o apparenza, ma sono la forma apparente di una ricerca puntuale e costante che l’artista svolge sulla via del meraviglioso. Ogni giorno cerchiamo la "conoscenza" in tutte le cose che ci circondano, è un processo spirituale - a volte inconscio - che ci permette di proseguire un percorso finalizzato alla Evoluzione/Involuzione della nostra coscienza."
Nato a Segusino in provincia di Treviso nel 1966, Stefano Curto, insieme alla passione per la musica, che compone fin dall’età di quindici anni, e per i lunghi viaggi intorno al mondo, sviluppa la passione per le gemme. Apre giovanissimo un laboratorio in cui svolge con successo il lavoro di incastonatore di cristalli su diversi materiali disegnando ed eseguendo complessi disegni per le più importanti griffe della moda. La parte alchemica del suo lavoro, quel mettere insieme gli elementi materici nella composizione di un’opera singolare e irripetibile, lo spinge a consolidare nuove esperienze visive che poi utilizza per la realizzazione dei suoi manufatti. Intraprende numerosi viaggi soprattutto nei Paesi asiatici per la scoperta di nuovi linguaggi e differenti culture, che aprono i suoi orizzonti e lo mettono in relazione con l’universo infinito e misterioso delle filosofie orientali. Stefano Curto vive e lavora nella sua casa studio di Valdobbiadene.
Quelli usati da Curto sono materiali di grande fascino che, uniti alla perfezione esecutiva e a un grande senso estetico, esaltano l’esplosione creativa dell'artista, consentendoci di entrare in un mondo parallelo di infinita immaginazione e di sperimentazione. L’universo immaginifico che rappresenta Stefano Curto vive dentro una perenne metamorfosi e si perpetua nel flusso di una continua rinascita; quel fiume obliquo di luce, dove tutte le apparenze cambiano e si dissolvono, dove tutte le figure si trasferiscono una dentro l’altra, per rinascere finalmente come figura nuova, rivelano la geografia di quel "luogo" dove noi tutti continuiamo a perderci e a ritrovarci per poi perderci di nuovo.
"In tutto il lavoro di Stefano Curto - afferma il critico Stefano Cecchetto - il passato e il futuro sono intimamente connessi nel punto misterioso nel quale s’incontrano. Le gemme non sono in questo caso simbolo di ricchezza, di vano lusso o apparenza, ma sono la forma apparente di una ricerca puntuale e costante che l’artista svolge sulla via del meraviglioso. Ogni giorno cerchiamo la "conoscenza" in tutte le cose che ci circondano, è un processo spirituale - a volte inconscio - che ci permette di proseguire un percorso finalizzato alla Evoluzione/Involuzione della nostra coscienza."
Nato a Segusino in provincia di Treviso nel 1966, Stefano Curto, insieme alla passione per la musica, che compone fin dall’età di quindici anni, e per i lunghi viaggi intorno al mondo, sviluppa la passione per le gemme. Apre giovanissimo un laboratorio in cui svolge con successo il lavoro di incastonatore di cristalli su diversi materiali disegnando ed eseguendo complessi disegni per le più importanti griffe della moda. La parte alchemica del suo lavoro, quel mettere insieme gli elementi materici nella composizione di un’opera singolare e irripetibile, lo spinge a consolidare nuove esperienze visive che poi utilizza per la realizzazione dei suoi manufatti. Intraprende numerosi viaggi soprattutto nei Paesi asiatici per la scoperta di nuovi linguaggi e differenti culture, che aprono i suoi orizzonti e lo mettono in relazione con l’universo infinito e misterioso delle filosofie orientali. Stefano Curto vive e lavora nella sua casa studio di Valdobbiadene.
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