Depero per il Trentino. Itinerari vissuti tra natura, arte e turismo
![Fortunato Depero, <em>Ritmi alpestri</em>, tarsia in panno, 1923. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Fortunato Depero, <em>Ritmi alpestri</em>, tarsia in panno, 1923. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto](http://www.arte.it/foto/600x450/3b/139217-Depero_-_Allegoria_alpestre_Ritmi_alpestri_-_219_-_5602.jpg)
Fortunato Depero, Ritmi alpestri, tarsia in panno, 1923. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Dal 22 Aprile 2023 al 24 Settembre 2023
Rovereto | Trento
Luogo: Casa d'Arte Futurista Depero
Indirizzo: Via Portici 38
Orari: Intero 7 €, ridotto 4 € (free admission for Mart ticket holders)
Curatori: Federico Zanoner
Sito ufficiale: http://www.mart.tn.it
Artista instancabile ma anche instancabile camminatore, come lui stesso si rappresenta nell’autoritratto in montagna Diabolicus. Nel corso della sua vita Fortunato Depero ha percorso itinerari ed esplorato paesi, valli e monti, documentando e vivendo il Trentino con uno sguardo sfaccettato e attento: dalla Vallagarina alla Vallarsa e gli altipiani Cimbri, dal Garda alla Valle dei Laghi, fino alla natía Val di Non, salendo ora sul Monte Altissimo, sul Pasubio, sulle cime del Brenta.
Tali esperienze, testimoniate da fotografie e scritti, persino all’interno di un libro firme del rifugio Altissimo della Società Alpinisti Tridentini nel 1914, risultano fondamentali per la genesi di opere note quali gli arazzi dei primi anni Venti Serrada, Lizzana e Ritmi alpestri, ma anche di dipinti e disegni meno conosciuti o opere di diverse tecniche, fra cui il buxus Castello di Sabbionara del 1939.
Alcuni lavori pubblicitari fanno inoltre dell’artista un vero e proprio promotore delle bellezze e dei luoghi di interesse della regione. Lo testimoniano il rapporto con la fotografia di Enrico Pedrotti, in particolare attraverso le serene e gioiose visioni montane pubblicate dalla rivista Enrosadira a ridosso del secondo conflitto bellico, durante il quale Depero si rifugerà a Serrada, e la progettazione negli anni Cinquanta di vere e proprie insegne turistiche.
La costante fascinazione dell’artista per soggetti naturali, paesaggistici e rurali, è restituita in una produzione rimasta finora all’ombra rispetto a quella più tipicamente futurista ispirata all’universo artificiale, meccanico e industriale.
L’esposizione, collegata all’esperienza degli Itinerari deperiani realizzati con il Liceo Depero, valorizza opere e documenti provenienti dal lascito dell’artista, in dialogo con alcuni prestiti, esposti per la prima volta in questa sede. Completa la mostra l’audiovisivo Depero cammina di Chiara Orempuller, presentato per l’occasione.
Tali esperienze, testimoniate da fotografie e scritti, persino all’interno di un libro firme del rifugio Altissimo della Società Alpinisti Tridentini nel 1914, risultano fondamentali per la genesi di opere note quali gli arazzi dei primi anni Venti Serrada, Lizzana e Ritmi alpestri, ma anche di dipinti e disegni meno conosciuti o opere di diverse tecniche, fra cui il buxus Castello di Sabbionara del 1939.
Alcuni lavori pubblicitari fanno inoltre dell’artista un vero e proprio promotore delle bellezze e dei luoghi di interesse della regione. Lo testimoniano il rapporto con la fotografia di Enrico Pedrotti, in particolare attraverso le serene e gioiose visioni montane pubblicate dalla rivista Enrosadira a ridosso del secondo conflitto bellico, durante il quale Depero si rifugerà a Serrada, e la progettazione negli anni Cinquanta di vere e proprie insegne turistiche.
La costante fascinazione dell’artista per soggetti naturali, paesaggistici e rurali, è restituita in una produzione rimasta finora all’ombra rispetto a quella più tipicamente futurista ispirata all’universo artificiale, meccanico e industriale.
L’esposizione, collegata all’esperienza degli Itinerari deperiani realizzati con il Liceo Depero, valorizza opere e documenti provenienti dal lascito dell’artista, in dialogo con alcuni prestiti, esposti per la prima volta in questa sede. Completa la mostra l’audiovisivo Depero cammina di Chiara Orempuller, presentato per l’occasione.
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