In nome dell'Uomo. L'arte contro la violenza
Dal 12 Novembre 2017 al 02 Dicembre 2017
Zero Branco | Treviso
Luogo: Villa Guidini
Indirizzo: via Gian Battista Guidini 50
Orari: martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00 venerdì e sabato ore 9.00-13.00 domenica ore 15.00-18.00 ingresso libero, chiuso lunedì
Curatori: Barbara Codogno
Enti promotori:
- Commissione Intercomunale Pari Opportunità (CPOI)
- Comuni di Casale sul Sile - Casier - Preganziol - Zero Branco.
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0422 485518
Sito ufficiale: http://https://www.facebook.com/innomedellUomo/
Per la prima volta a Treviso l’arte contemporanea fa il suo ingresso nella lotta contro la violenza sulle donne. E lo fa attraverso un’importante mostra d’arte dal titolo evocativo “In nome dell’Uomo” che si terrà dal 12 novembre al 2 dicembre 2017 a Villa Guidini (Zero Branco, Treviso). Un manifesto di denuncia che, grazie ad un importante lavoro di ricerca della curatrice Barbara Codogno, si propone come momento di riflessione sociale e culturale che suggerisca soluzione e speranza.
“In nome dell’Uomo” è un progetto d’arte contemporanea fortemente voluto e realizzato grazie al sostengo della Commissione Intercomunale Pari Opportunità (CPOI), presieduta da Simona Guardati, e i Comuni di Casale sul Sile, Casier, Preganziol e Zero Branco. Si avvale dei patrocini della Commissione per la Realizzazione delle Pari Opportunità tra Uomo e Donna della Regione del Veneto, Commissione Pari Opportunità Provincia di Treviso, Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Treviso; della collaborazione di Cambiamento Maschile Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Montebelluna, l’Associazione Italiana Donne Medico – Sezione di Treviso e dell’associazione culturale Cittadellarte; e del contributo di BHR Treviso Hotel, in qualità di main sponsor. “In nome dell’Uomo” è realizzata anche grazie al supporto tecnico di EtnoFilm, InPrint Pubblicità e Tanis Root.
La mostra sarà inaugurata sabato 11 novembre alle ore 17.00 e rimarrà aperta il martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00; venerdì e sabato ore 9.00-13.00; domenica ore 15.00-18.00.
Si potrebbe quasi dire che alla violenza siamo stati abituati: quotidianamente la cronaca ci mostra immagini terribili davanti alle quali, addomesticati all'orrore, non sappiamo più reagire. La donna però è e resta il centro dal quale si dipanano tutte le altre riflessioni sulla violenza. Che la donna subisca violenza è purtroppo assodato. Che sia l'uomo a infliggerla è purtroppo dato di fatto. Ma di che uomo stiamo parlando?
Ecco quindi un titolo importate: In nome dell’Uomo. Dove Uomo con la lettera maiuscola diventa l'Uomo che sceglie di stare al fianco delle donne, dei bambini, dei fragili, incoraggia la bellezza il talento la giustizia, combatte insieme alle donne per un mondo senza violenza. Ma Uomo è anche la somma di “uomo e donna”, è il genere umano che fortemente deve lottare contro la violenza su bambini, animali, ambiente, omofobia.
«In nome dell'Uomo fa un passo in più - spiega la curatrice Barbara Codogno - non solo rifuggo, condanno e non pratico la violenza, ma in nome dell'Uomo sono chiamato sulla Terra per fare il bene, per fare il meglio che può fare un Uomo. Se cambiasse l'atteggiamento violento che in molti assumono, quella violenza subdola e diffusa - una consuetudine che ormai ci ha anestetizzato - allora saremo di fronte ad un cambiamento culturale epocale, che includerebbe necessariamente anche la fine della violenza sul corpo della donna».
L'Uomo di domani è un Uomo nuovo. E dice no alla violenza.
ARTISTI
Sedici artisti, tra le eccellenze locali e nazionali che lavorano specificatamente sul tema della violenza, sono stati chiamati a presentare una loro riflessione che non vuole essere gridata ma proporre soluzioni, superamento e speranza. Tra installazioni, opere di fotografia, pittura, scultura e videoarte, “In nome dell’Uomo” affronta il tema affidandosi all'interpretazione di ogni singolo artista, con particolare attenzione alla sua ricaduta sociale.
Emanuela CALLEGARIN / Adolfina DE STEFANI / KETRA / Antonello MANTOVANI / Stefano REOLON / Carla RIGATO / Alberto SAKA / Gabriella SANTUARI / Bärbel SCHMIDTMANN / Elisabetta SGOBBI / Felice TAGLIAFERRI / Andrea TAGLIAPIETRA / Giovanni Oscar URSO / Marco VECCHIATO / Mariarosa VIO / Grazia ZATTARIN.
EVENTI COLLATERALI
Per analizzare e approfondire le molte sfaccettature legate al tema della violenza contro la donna, la mostra “In nome dell’Uomo” presenta, oltre all’esposizione d'arte contemporanea, diversi momenti di riflessione che si terranno a Villa Guidini sempre ad ingresso gratuito.
L’inaugurazione di SABATO 11 NOVEMBRE inizierà alle ore 17.00 con la performance di Adolfina de Stefani e Antonello Mantovani dal titolo: “Omaggio alla Donna”. I due artisti, fondatori dell'Associazione Cittadellarte e celebri performer, realizzeranno una performance castissima, ma potente, commovente ispirata alla poesia “Supplica a mia madre” di Pier Paolo Pasolini.
Si proseguirà all’interno dell’Auditorium con la proiezione del video “Inside” realizzato dagli artisti Mariarosa Vio e Andrea Tagliapietra. Una donna-bambina viene costretta a saltare la corda, sempre più velocemente, anche quando il rosso della violenza le ha coperto il volto, fino a quando cade, morta, sopraffatta da fatica e dolore. Un’opera molto minimale, casta eppure sconcertante.
A chiudere la serata di inaugurazione sarà lo spettacolo teatrale “L’età del consenso” con la regia di Valentina Paronetto, Nicola Mattarollo, Mattia Zorzetto e la partecipazione dei ragazzi del percorso di teatro del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso coordinato dalla professoressa Annalisa Dossini. A seguire il monologo “No sta bestemar” di e con Cristiano Contaldo.
Seppure con il tono lieve della commedia, i due brani teatrali, complementari l’uno all’altro, propongono un messaggio importante contro la violenza di genere. Lo sfondo di riferimento ideale dello svolgersi delle vicende è la costruzione di un ponte comunicativo fra le generazioni, in cui gli adulti consegnano ai giovani saperi ed esperienze, e i giovani condividono con gli adulti paure, speranze e desideri.
MARTEDì 16 NOVEMBRE si terrà una particolare visita guidata a cura di FELICE TAGLIAFERRI, scultore non vedente noto a livello internazionale, un importante momento di sensibilizzazione in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità che si celebra il 3 dicembre. Un’occasione per tutti i partecipanti di “vedere” l’arte esclusivamente con le mani. Tagliaferri, che da anni porta avanti il messaggio che l'arte è patrimonio universale e come tale deve essere accessibile a tutti secondo le proprie possibilità, famosissima la sua riproduzione della celebre scultura “Il cristo Rivelato” esposta nella Cappella Sansevero resa disponibile alla fruizione tattile.
Felice Tagliaferri collabora con il Museo Tattile Statale Omero, il Museo di Arte Contemporanea di Roma, i Musei Vaticani, l'Accademia di Brera, l'Accademia di Roma, la Collezione Guggenheim di Venezia, Ca' la Ghironda Modern Art Museum. Nel 2014 ha partecipato a un progetto di CBM Italia Onlus che prevedeva l'avvio di un laboratorio artistico permanente alla Bethany School di Shillong, in India, che è stato ripreso da Silvio Soldini e Giorgio Garini nel documentario "Un Albero Indiano".
“In nome dell’Uomo” chiuderà con il FINISSAGE SABATO 2 DICEMBRE dedicato alla proiezione di due documentari di denuncia contro la violenza sulla donna, ma anche testimonianza dell’emancipazione da stati di abbrutimento sociale attraverso il lavoro. L’evento, in collaborazione con l’antropologo Fabio Gemo direttore artistico dell’Etnofilomfest, si terrà dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso l’Auditorium di Zero Branco, ad ingresso gratuito. I due documentari presentati saranno: “2 Girls” di Marco Speroni e “Strane straniere” di Elisa Amorus.
“In nome dell’Uomo” è un progetto d’arte contemporanea fortemente voluto e realizzato grazie al sostengo della Commissione Intercomunale Pari Opportunità (CPOI), presieduta da Simona Guardati, e i Comuni di Casale sul Sile, Casier, Preganziol e Zero Branco. Si avvale dei patrocini della Commissione per la Realizzazione delle Pari Opportunità tra Uomo e Donna della Regione del Veneto, Commissione Pari Opportunità Provincia di Treviso, Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Treviso; della collaborazione di Cambiamento Maschile Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Montebelluna, l’Associazione Italiana Donne Medico – Sezione di Treviso e dell’associazione culturale Cittadellarte; e del contributo di BHR Treviso Hotel, in qualità di main sponsor. “In nome dell’Uomo” è realizzata anche grazie al supporto tecnico di EtnoFilm, InPrint Pubblicità e Tanis Root.
La mostra sarà inaugurata sabato 11 novembre alle ore 17.00 e rimarrà aperta il martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00; venerdì e sabato ore 9.00-13.00; domenica ore 15.00-18.00.
Si potrebbe quasi dire che alla violenza siamo stati abituati: quotidianamente la cronaca ci mostra immagini terribili davanti alle quali, addomesticati all'orrore, non sappiamo più reagire. La donna però è e resta il centro dal quale si dipanano tutte le altre riflessioni sulla violenza. Che la donna subisca violenza è purtroppo assodato. Che sia l'uomo a infliggerla è purtroppo dato di fatto. Ma di che uomo stiamo parlando?
Ecco quindi un titolo importate: In nome dell’Uomo. Dove Uomo con la lettera maiuscola diventa l'Uomo che sceglie di stare al fianco delle donne, dei bambini, dei fragili, incoraggia la bellezza il talento la giustizia, combatte insieme alle donne per un mondo senza violenza. Ma Uomo è anche la somma di “uomo e donna”, è il genere umano che fortemente deve lottare contro la violenza su bambini, animali, ambiente, omofobia.
«In nome dell'Uomo fa un passo in più - spiega la curatrice Barbara Codogno - non solo rifuggo, condanno e non pratico la violenza, ma in nome dell'Uomo sono chiamato sulla Terra per fare il bene, per fare il meglio che può fare un Uomo. Se cambiasse l'atteggiamento violento che in molti assumono, quella violenza subdola e diffusa - una consuetudine che ormai ci ha anestetizzato - allora saremo di fronte ad un cambiamento culturale epocale, che includerebbe necessariamente anche la fine della violenza sul corpo della donna».
L'Uomo di domani è un Uomo nuovo. E dice no alla violenza.
ARTISTI
Sedici artisti, tra le eccellenze locali e nazionali che lavorano specificatamente sul tema della violenza, sono stati chiamati a presentare una loro riflessione che non vuole essere gridata ma proporre soluzioni, superamento e speranza. Tra installazioni, opere di fotografia, pittura, scultura e videoarte, “In nome dell’Uomo” affronta il tema affidandosi all'interpretazione di ogni singolo artista, con particolare attenzione alla sua ricaduta sociale.
Emanuela CALLEGARIN / Adolfina DE STEFANI / KETRA / Antonello MANTOVANI / Stefano REOLON / Carla RIGATO / Alberto SAKA / Gabriella SANTUARI / Bärbel SCHMIDTMANN / Elisabetta SGOBBI / Felice TAGLIAFERRI / Andrea TAGLIAPIETRA / Giovanni Oscar URSO / Marco VECCHIATO / Mariarosa VIO / Grazia ZATTARIN.
EVENTI COLLATERALI
Per analizzare e approfondire le molte sfaccettature legate al tema della violenza contro la donna, la mostra “In nome dell’Uomo” presenta, oltre all’esposizione d'arte contemporanea, diversi momenti di riflessione che si terranno a Villa Guidini sempre ad ingresso gratuito.
L’inaugurazione di SABATO 11 NOVEMBRE inizierà alle ore 17.00 con la performance di Adolfina de Stefani e Antonello Mantovani dal titolo: “Omaggio alla Donna”. I due artisti, fondatori dell'Associazione Cittadellarte e celebri performer, realizzeranno una performance castissima, ma potente, commovente ispirata alla poesia “Supplica a mia madre” di Pier Paolo Pasolini.
Si proseguirà all’interno dell’Auditorium con la proiezione del video “Inside” realizzato dagli artisti Mariarosa Vio e Andrea Tagliapietra. Una donna-bambina viene costretta a saltare la corda, sempre più velocemente, anche quando il rosso della violenza le ha coperto il volto, fino a quando cade, morta, sopraffatta da fatica e dolore. Un’opera molto minimale, casta eppure sconcertante.
A chiudere la serata di inaugurazione sarà lo spettacolo teatrale “L’età del consenso” con la regia di Valentina Paronetto, Nicola Mattarollo, Mattia Zorzetto e la partecipazione dei ragazzi del percorso di teatro del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso coordinato dalla professoressa Annalisa Dossini. A seguire il monologo “No sta bestemar” di e con Cristiano Contaldo.
Seppure con il tono lieve della commedia, i due brani teatrali, complementari l’uno all’altro, propongono un messaggio importante contro la violenza di genere. Lo sfondo di riferimento ideale dello svolgersi delle vicende è la costruzione di un ponte comunicativo fra le generazioni, in cui gli adulti consegnano ai giovani saperi ed esperienze, e i giovani condividono con gli adulti paure, speranze e desideri.
MARTEDì 16 NOVEMBRE si terrà una particolare visita guidata a cura di FELICE TAGLIAFERRI, scultore non vedente noto a livello internazionale, un importante momento di sensibilizzazione in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità che si celebra il 3 dicembre. Un’occasione per tutti i partecipanti di “vedere” l’arte esclusivamente con le mani. Tagliaferri, che da anni porta avanti il messaggio che l'arte è patrimonio universale e come tale deve essere accessibile a tutti secondo le proprie possibilità, famosissima la sua riproduzione della celebre scultura “Il cristo Rivelato” esposta nella Cappella Sansevero resa disponibile alla fruizione tattile.
Felice Tagliaferri collabora con il Museo Tattile Statale Omero, il Museo di Arte Contemporanea di Roma, i Musei Vaticani, l'Accademia di Brera, l'Accademia di Roma, la Collezione Guggenheim di Venezia, Ca' la Ghironda Modern Art Museum. Nel 2014 ha partecipato a un progetto di CBM Italia Onlus che prevedeva l'avvio di un laboratorio artistico permanente alla Bethany School di Shillong, in India, che è stato ripreso da Silvio Soldini e Giorgio Garini nel documentario "Un Albero Indiano".
“In nome dell’Uomo” chiuderà con il FINISSAGE SABATO 2 DICEMBRE dedicato alla proiezione di due documentari di denuncia contro la violenza sulla donna, ma anche testimonianza dell’emancipazione da stati di abbrutimento sociale attraverso il lavoro. L’evento, in collaborazione con l’antropologo Fabio Gemo direttore artistico dell’Etnofilomfest, si terrà dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso l’Auditorium di Zero Branco, ad ingresso gratuito. I due documentari presentati saranno: “2 Girls” di Marco Speroni e “Strane straniere” di Elisa Amorus.
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